La rivolta del Medio Campidano per i rifiuti scippati dall’assessorato regionale dell’Ambiente all’impianto di trattamento del Consorzio industriale di Villacidro per essere dirottati al Cacip di Macchiareddu, si istituzionalizza.
Ieri pomeriggio il Consiglio provinciale e i 28 consigli comunali si sono riuniti in seduta congiunta e aperta alle forze politiche e sindacali, per ufficializzare la disobbedienza civile all’imposizione di conferire il secco nel termovalorizzatore del Casic.
In ballo ci sono consistenti aumenti alle tasse comunali sui rifiuti a carico dei cittadini e i 41 posti di lavoro della Villaservice srl, società partecipata dai Comuni che gestisce l’impianto consortile di Villacidro. Il fuoco incrociato bipartisan contro l’assessore Oppi, che già giorni addietro a Guspini era stato pesantemente accusato da una decina di sindaci, si è ripetuto ad alzo zero ieri davanti a una folta platea e ai consigli comunali e provinciale riuniti congiuntamente a Villacidro. Negli interventi degli amministratori locali si è sentito di tutto e di più, con concetti e valutazioni più o meno fotocopia: il provvedimento dell’assessorato regionale non sarà accettato, non può essere tollerato che il Medio Campidano tappi il buco di 4 milioni nei conti del Casic-Casip, facendo pagare ai propri cittadini con un aggravio delle tasse.
Dopo il fuoco alle polveri dell’assessore provinciale dell’Ambiente Giuseppe De Fanti con una breve introduzione, si sono scatenati i sindaci. Ha aperto il sindaco di Sardara Giorgio Zucca che ha denunciato il suo malessere di amministratore davanti ai propri cittadini che dovranno pagare tasse più esose, seguito da Ennio cabiddu (Sardara), Ennio Cabiddu (Samassi) che ha manifestato la necessità che il piano regionale dei rifiuti venga riduscusso con il coinvolgimento dei Comuni. Franco Atzori (Arbus) ha parlato di territorio offeso, bistrattato e indifeso, per Paolo Onnis, assessore all’Agricoltura di San Gavino si tratta di «una decisione calata dall’alto che graverà sui cittadini e sull’occupazione nel nostro territorio». Luca Becciu, sindaco di Serrenti, ha allargato il fronte e ricordato che il Medio campidano sta vivendo due situazioni capestro: i rifiuti e le bollette pazze agli agricoltori. Durissimo il primo cittadino di Furtei, Luciano Cau, che ha alzato ulteriormente il tiro contro Oppi: «Già nel primo incontro con una delegazione di sindaci ci ha presi in giro dicendo che è stato un suo funzionario a prendere il provvedimento di chiusura dell’impianto di Villacidro. Un insulto alla nostra intelligenza».
In serata si è saputo di una convocazione dell’assessore Oppi per il 7 marzo per i presidenti delle Province del Medio campidano e Carbonia-Iglesias, per il commissario straordinario del Comune di Iglesias e per i sindaci di Gonnesa, Sanluri e Villacidro.
venerdì 4 marzo 2011 – Fonte: LA NUOVA SARDEGNA
Desta meraviglia il resoconto della stampa ufficiale ,per così dire, sull’assemblea tenutasi al consiglio provinciale con i consigli comunali convocati per l’occasione con all’ordine del giorno il “problema rifiuti”.Cosa desta meraviglia? Certamente,e non è la prima volta,che non viene riportata la voce dei lavoratori dell’impianto di trattamento r.u e della stessa Azienda Villaservice che ha parlato per bocca del vicepresidente Roberto Congia.Come R.S.A. ma anche a nome di tutti i dipendenti che notte e giorno lavorano per garantire lo smaltimento dei rifiuti esprimo una netta disapprovazione su come è stata trattata la questione.Ricordo,ad esempio,che l’impianto e la piattaforma di Villacidro è stata a servizio dell’intera Sardegna con conferimenti arrivati(il sito è in esercizio dal 3 gennaio 1994)da ogni parte dell’isola quando vi era sofferenza nelle altre discariche o impianti. Non mi dilungo oltre ma una buona stampa avvrebbe perlomeno dovuto ricordare questo e il straordinario impegno dei lavoratori in questi 17 anni che ha contribuito a risolvere i problemi dei rifiuti a tanti sindaci.E devo dire che la realizzazione della discarica controllata a Villacidro va a tutto merito dell’ex presidenteb del C.I.V. Ferruccio Bertolotti e al suo successore Luigi Murgia il quale ha saputo gestirla con competenza e managerialità. Tutto questo impegno e lavoro viene ora messo in forse dalla regione sarda che vuole portare i rifiuti (il secco)dei 28 comuni della nostra provincia a Macchiareddu. E’ una assurdità e contiamo sul’impegno del presidente della provincia Tocco e dell’assessore De Fanti ,oltre che dei rappresentanti delle istituzioni del territorio,per neutralizzare questo attacco al nostro territorio e salvaguardare una importante realtà produttiva e 40 posti di lavoro. E’ evidente che una problematica così complessa ha bisogno che sia trattata,per quanto riguarda appunto la stampa,da vprofessionisti e con la massima obiettività.
Raimondo Mameli
nessuno ancora ha fatto centro su questa storia, l’accordo esiste dal 2008, lo stesso piano regionale parla di incenerimento del cdr ovvero il secco residuo. perchè buttarlo in discarica?