Villacidro sceglie il suo sindaco

Quattro aspiranti, due donne, cento candidati, molti giovani (almeno all’anagrafe), dodicimila elettori, molti indecisi. In questo quadro Villacidro sceglierà il 18° sindaco dell’era repubblicana. Al di la delle qualità intrinseche dei singoli candidati, è l’allargamento della base partecipativa che fa ben sperare per il futuro e impedirà l’instaurarsi delle oligarchie politiche. Buon lavoro al nuovo sindaco, chiunque esso sia. I tempi non sono propizi per gli amministratori in genere. Non ce ne per tutti, per questo bisognerà distribuire le risorse con saggezza. Bravo sarà quel sindaco che riuscirà a parlare e a convincere gli esclusi.

Teresa Pani – Centro Sinistra per Villacidro

La sua candidatura ha fatto venire il mal di pancia a tanti, amici e nemici, ma la ritengo legittima, dopo che, in almeno tre amministrazioni, ha svolto il ruolo di sindaco ombra. In questa partita si gioca oltre che il suo destino politico, anche quello del marito deputato, e dello stesso P.D. La lista sembra schiacciata sulla sua figura e ciò può essere garanzia di stabilità e di affidabilità amministrativa. Ha avuto il coraggio di mettere su un cartello elettorale, dove spiccano i simboli dei partiti, senza nascondersi dietro il paravento che, in certi casi, offre la lista civica. Anche se non ho capito chi siano quelli dell’Unione Popolare Cristiana. Il rischio è che nonostante abbia pubblicamente riconosciuto e giudicata vitale la sconfitta di tre anni fa, non abbia fatto vera ammenda, e si appresti ad una operazione di mera restaurazione. Dopo l’inapplicato slogan di Fanni “ e noi lo faremo”, Pani si affida al suo “riavvia”. Le ho confidato personalmente che sarebbe un errore considerare come punto di partenza della sua azione politica “il fallimento” della giunta uscente, anziché tutti quei rilievi e contestazioni emersi tre anni fa, risultati poi vincenti. Questi sono ancora oggi l’emblema del fallimento di una politica, non perchè Fanni non gli ha risolti, ma perché erano tali ben prima dell’ascesa del sindaco farmacista. Mi riferisco all’Ippodromo, alla disastrosa gestione delle opere pubbliche, alla trasparenza e al rapporto cittadino-istituzioni. E’ da qui che deve ripartire se vuole imporsi con i connotati del “sindaco nuovo”. Può farlo se ne avrà l’umiltà e metterà “prima di tutto, Villacidro”. Certo che, vedere il dirigente responsabile di un importante assessorato comunale in prima fila alle riunioni di presentazione della lista offre una delle tante chiavi di lettura delle difficoltà che ha incontrato la precedente amministrazione. Mi riferisco alla conflittualità con alcuni dipendenti, che nel lutto della sconfitta elettorale, si erano dimenticati nella delicatezza del loro ruolo, del supremo dovere di servire la gente e non il loro partito. In bocca al lupo, sa che guardo con apprensione alle sorti dell’area socialista. Quella vera, non quella propalata sotto mentite spoglie.

Antonio Silanos – Anch’io per Villacidro

E’ il candidato dell’ultima ora della giunta uscente, che aveva già formalizzato pubblicamente la rottura in due tronconi, con l’investitura ufficiale di Franco Mura e Giannina Orrù. Questa lista, ora che Futuro e Libertà va da sola, ha la struttura portante nel Partito delle Libertà, che a Villacidro vive oramai un pubblico scontro fra due fazioni. Una fa riferimento a Dario Piras (ispiratore il padre Tarcisio) e l’altra a Sisinnio Piras. Non ho ancora capito cosa li divida politicamente, soprattutto quando rispondono ad un padrone come Berlusconi, sta di fatto che, arroccati fino allo stremo sulle loro posizioni, hanno candidato, il primo, Franco Mura, e il secondo la cognata Giannina Orrù. L’estasi del suicidio politico è stata interrotta  dalla convergenza in extremis sul nome di Antonio Silanos, 32 anni laureato in scienze politiche, dipendente della Villaservice che ha accettato la sfida. E scommette su se stesso. E’ evidente che, come gli ho detto in un  faccia a pari, la sua non è la candidatura dell’unità, ma quella della divisione, perché nella logica della continuità amministrativa il candidato naturale sarebbe stato Orrù, in prima fila durante e dopo Fanni, o Mura che ha retto in aula consigliare alla pari il confronto con Teresa Pani, o perché no, lo stesso Dario Piras. Se sarà sindaco la sua affermazione passerà necessariamente per la gestione non facile di un gruppo congenitamente fibrillante. La lista che cappeggia non è da meno del centrosinistra. Vedremo quanti voti porterà Efisio Meloni. In bocca al lupo. Provi questo gruppo a realizzare quel progetto, per cui ci eravamo spesi insieme tre anni fa, e nessuno gli farà colpa di pedalare, ora più che mai, per Berlusconi.

Gessica Pittau – Villacidro Futura

E’ stata la prima a partire, a dimostrare identità e programmi. Efficace la comunicazione sul sito. Gessica è brava, appare affidabile, è forte in materia di lavoro, in virtù del suo ruolo tecnico in Regione. In una intervista ha manifestato  idiosincrasia per la politica, quasi volesse ridurre quello del sindaco ad un ruolo strettamente amministrativo, da “superburocrate”. Se vincerà si renderà conto del contrario e della necessità del primato della politica sull’amministrazione. La lista mi sembra leggera per le sue aspirazioni. Ma lavora con entusiasmo, con un occhio al futuro. Difficile sapere come andrà allo spoglio, ma qualunque risultato potrebbe valere una vittoria, se pesata sul terreno dello scontro Fini – Berlusconi. In bocca al lupo anche a lei.

Antonio Muscas – Progetto Comune

E’ chiaro lo scopo dell’ingegnere e del suo gruppo. Riaffermare i valori della sinistra, quelli tradizionali, popolari, operaisti, dell’onestà, della trasparenza e della partecipazione. La loro presenza è un messaggio per la sinistra dalla pancia piena, a cui potrebbero infine giocare un brutto scherzo. La loro comunicazione è semplice ma chiara. Per vincere non bisogna smettere di sognare. In bocca al lupo anche a voi.

Tore Erbì – 12 maggio 2011   –   Fonte: La Gazzetta del Medio Campidano