Villaservice, impianto strategico. Poca trasparenza sui provvedimenti

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Appena tre mesi fa aveva la fine segnata. Poi ha avuto una deroga salvifica e nel frattempo i fatti hanno dimostrato che è indispensabile allo smaltimento dei rifiuti di mezza Sardegna.

Si parla dell’impianto di trattamento del Consorzio industriale di Villacidro gestito dalla “Villaservice srl” (società compartecipata dai sette maggiori comuni della zona), che, secondo il piano regionale dei rifiuti pensato dall’assessorato regionale della Difesa dell’ambiente, dovrebbe chiudere i battenti al secco indifferenziato – così come la discarica del Sulcis-Iglesiente -, dirottando la produzione dei rifiuti urbani del Medio Campidano al Cacip-Tecnocasic di Macchiareddu. Ebbene, il piano è in atto dal primo luglio, così come predisposto dal Servizio tutela ambiente e territorio dell’assessorato regionale, ma l’impianto “Villaservice” non è stato fermato. Nella discarica consortile il conferimento continua, i rifiuti vengono compattati e poi spediti al termovalorizzatore del Cacip con trasporto su mezzi gommati. Quotidianamente vengono spediti a Macchiareddu uno o due carichi, ciascuno intorno alle 15-20 tonnellate. «Siamo intorno a queste cifre – spiega Giorgio Danza, presidente del Consorzio industriale -, che però sono destinate a salire di molto con l’ondata estiva delle presenze nei comuni, in particolare nelle località residenziali e non della costa di Arbus. Ho paura che ci saranno problemi seri nel trasporto al Cacip, che non dimentichiamo è distante dalla costa di Arbus circa cento chilometri e dall’impianto di trattamento di Villacidro una cinquantina».

C’è però un particolare, sul comunque sempre valido piano di chiusura dell’impianto della Villaservice, che forse non è stato tenuto nella debita considerazione, o perlomeno sottovalutato. Nel recente mese di giugno, il termovalorizzatore del Cacip ha dovuto fermare per una ventina di giorni uno dei due forni per un problema tecnico e per la manutenzione. Ebbene, chi si è preso la parte di rifiuti di Cagliari e della sua provincia che non potevano essere trattati a Macchiareddu? Risposta facile facile: l’impianto consortile di Villacidro, quello che secondo l’assessorato regionale dell’Ambiente avrebbe dovuto chiudere il primo aprile, data poi prorogata al primo luglio. E’ stata la dimostrazione pratica che Cacip e Villaservice è forse meglio, allo stato attuale, siano complementari fra loro e non il primo alternativo al secondo.

Luciano Onnis – 9 luglio 2011

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