La protesta di una terra ferita

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In piazza a Sanluri per lo sciopero promosso dalla Cgil tutte le categorie sociali del territorio. Rinviate le decisioni sul ventilato fallimento dell’azienda Keller. Gli operai di Villacidro sono stati loro malgrado protagonisti.

SANLURI. Il cosiddetto popolo rosso del Medio Campidano ha risposto alla chiamata della Cgil contro la manovra finanziaria del governo nazionale. Diverse centinaia di “indignados” hanno manifestato qui, nella piazza San Pietro, la propria esasperazione davanti a provvedimenti che «colpiscono le fasce più deboli e favoriscono i più benestanti». Alla manifestazione erano rappresentate tutte le categorie sociali, con i lavoratori Keller protagonisti.

La piazza San Pietro si è colorata dalle 9.30 di bandiere rosse delle varie categorie sindacali della Cgil. Pensionati, insegnanti precari, giovani disoccupati, gli operatori del centro di riabilitazione “Santa Maria Assunta” di Guspini, agricoltori e artigiani, edili e poi tutte le rappresentanze di quel che è rimasto del settore industria: fonderia di San Gavino, ex dipendenti della Nuova Scaini che a distanza di dieci anni dalla chiusura della fabbrica sono ancora in attesa di una nuova opportunità di lavoro. E poi loro, le “tute blu” della Keller che in questi giorni si trovano in una situazione di massima incertezza e temono la fine della loro fabbrica.

Fra i manifestanti anche alcuni politici del territorio, con in testa il deputato Siro Marrocu, il presidente della Provincia Fulvio Tocco con assessori e consiglieri, numerosi sindaci e amministratori locali. Dal palco ha preso per primo la parola il segretario generale del Medio Campidano, Efisio Lasio, definendo lo sciopero «un richiamo forte alla crisi che attanaglia il nostro territorio, martoriato dalla sofferenza di tante realtà produttive, piccole e grandi e di tutti i settori». Poi ha parlato dell’edilizia ferma ormai da alcuni anni, del commercio morente, del settore sanitario che mette in difficoltà le fasce più deboli quali i pensionati e, con toni ancora più accesi, della disoccupazione dilagante fra i giovani.

Sul settore metalmeccanico si è soffermato il segretario provinciale della Fiom Gianluigi Marchionni, che non poteva non porre l’accento sul calvario della Keller. «E’ adesso un problema tutto politico – ha detto Marchionni -, e dalla politica, finora assente sia a livello di Regione che di governo nazionale, deve arrivare la risposta a 320 operai che stanno rischiando seriamente di perdere il posto di lavoro».

Interventi anche degli altri rappresentanti di categoria, poi a chiudere Mauro Mattiesi della segreteria nazionale Cgil che ha rivolto un appello a tutti i lavoratori e ai pensionati affinchè rimangano uniti in un momento decisivo per l’intera nazione.

Luciano Onnis

7 settembre 2011 – Fonte: La Nuova Sardegna

3 COMMENTI

  1. io on sono un operaio keller ma sapete qunto costa la cgl ad ogni operaio al mese per fare delle manifestazioni di protesta ? i sindacati sono come le zecche ti succhiano il sangue tutto l’anno poi cercano di protegerti quando si accorgono che sei morto … auguri ragazzi che tutto si risolva nel miglior modo possibile per voi e per tutta la comunita villacidrese

  2. Non si è obbligati ad essere iscritti ad un sindacato, qualsiasiasi esso sia quindi se uno non si vuo far “salassare” non puà far altro che non iscriversi!
    Non è quella bandiera che sta mandando l’Italia a maorire….o no???

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