Ippica: l’isola non corre e i cavalli sardi non nascono più

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Nessuna corsa assegnata all’impianto di Villacidro (costato 8 milioni) Drastica riduzione delle gare a Chilivani e a Sassari. Crolla una economia.

L’ippodromo di Villacidro non avrà una corsa, non ne ha mai ospitato una, non era mai del tutto pronto, ma ora che lo è non gliene assegnano. E’ costato 8 milioni di euro, con il beneplacito delle autorità del ramo, l’Unire compresa, ma nessuno scommetterebbe un euro su una qualche prospettiva di questo impianto nella terra di “Paese d’ombre”.

A Chilivani, storico ippodromo di molte vicende, luogo di incontri, non ci sono corse da settembre, e bisognerà aspettare aprile per rivedere i cavalli in pista; delle venti gare in un anno di appena due anni fa, ne sopravvivono 12. Fanno tristezza: forse Chilivani fa più tristezza, è un pezzo di storia della Sardegna. I box per due terzi vuoti. Addio al movimento di gente che affollava molte volte al mese il grande campo nella piana, al bivio delle strade per Ozieri, Sassari, Olbia, Mores. Le guardie, anche armate, che lo residiano, che costano 11mila euro al mese, controllano i 33 ettari ormai senza vita, 70 cavalli nei 250 box sino a qualche anno fa pieni tutto l’anno.

Ieri fantini, allevatori, allenatori, hanno occupato a Roma la sede dell’Unire, staccato la televisione di casa che trasmetteva corse all’estero per riempire i vuoti della serrata degli ippodromi. Si sono drasticamente ridotte le gare, non ci sono abbastanza soldi per rendere attraenti i montepremi, perché la gente non scommette più alle corse dei cavalli. Dieci anni fa l’ippica totalizzava il 54 per cento del montante delle scommesse autorizzate (totocalcio, lotto, grandi lotterie); ora l’1,86 per cento, sacrificata a una infinità di giochi che da dieci anni si possono giocare alle ricevitorie una volta riservate alle corse dei cavalli.

La Sardegna paga un prezzo ancora più salato.Chilivani aveva già perso l’anno scorso 5 giornate di gara, rispetto a quelle dell’anno precedente. Ne perderà, per decisione dell’Unire, altre tre quest’anno. Il montepremi destinato a Chilivani e Sassari è ridotto della metà in un anno. Alcuni anni fa era di due milioni, ora sotto un quarto. E si corre in Sardegna fra le 11 e le 14.30. «Un’ora bassa, di scarsa attenzione. A quell’ora le sale gioco si spopolano», dice Franco Sionis, direttore dell’ippodromo. «Delle 12 gare che ci assegnano, 8 sono regionali, con 18mila euro di montepremi a giornata. Significa che al vincitore, fatti tutti i conti, vanno mille euro lorde». Una miseria: tenere un cavallo in allenamento costa 1500 euro al mese. Così gli allevatori non portano più le cavalle alla monta.

L’anglo arabo sardo da corsa, che non potrebbe fare altro che corse, orgoglio di molte generazioni di sardi, non solo allevatori, ma il mondo della ricerca veterinaria, è a una crisi senza precedenti. E non uno spettacolo, uno sport, semplicemente, vengono meno. «Viene meno un’economia», dice Sionis. Nella sola provincia di Sassari si è già accertato il 40 per cento in meno di nascite di cavalli da corsa anglo arabo sardi. L’Unire sull’orlo dello scioglimento, se ne va con questa onta, di avere portato l’ippica italiana, e sarda, alla morte. «Ma una bella dose di responsabilità è a casa nostra», dice Raffaele Cherchi, direttore del dipartimento Agris di ricerca di incremento ippico. «Avevamo una specificità, quella del
mezzosangue, e ce la siamo giocata. Ci distinguevamo in Italia, in Europa: tutto perduto. Per la politica che non si è fatta. Non è tanto una questione di risorse, è una questione di cultura, consapevolezza. Che dramma. Adesso precipita, ma viene da lontano».

Umberto Cocco

Villacidro.info – 3 dicembre 2012  Fonte: Sardegna 24

12 COMMENTI

  1. La cosa triste e’ che qualche boccalone credeva veramente che “l’ippodromo” di Villacidro avrebbe ospitato corse.Strano, io come tanti altri sapevamo prima che nascesse che fine avrebbe fatto.La comunita’ europea dovrebbe chiedere conto di questi soldi buttati al vento.

  2. Sg. Tocco, questo mio intervento non vuole essere polemico, ma visto gli ultimi sviluppi, e visto che ormai pare completamente svanito il sogno di vedere delle gare di ippica in questo impianto, le chiedo nuovamente: non sarebbe ora di pensare a dei nuovi progetti
    per cercare di recuperare la struttura, e creare qualche posto di lavoro?
    Potreste anche ,perchè no, organizzare degli incontri con persone che vivono nell’ambiente dei cavalli, per cercare di sfruttare qualche buona idea, per cercare di creare qualche nuovo progetto. Sarebbe bello meter da parte qualsiasi presa di posizione politica,e cercare tutti insieme di dar vita a quest’ opera. Buonasera e buon anno.

    • Non soddisfatti dell’inutilità dell’ippodromo i nostri cari “amministratori” guardano al futuro, hanno già pensato di puntare sul gas metano….investendo dei soldi per la realizzazione di serbatoi di accumulo gas in previsione del Galsi (il metanodotto), un altro buco nell’acqua?? Io penso proprio di si….se si informassero bene prima di azzardare delle decisioni.

  3. Non mi stupisco del flop dell’ippodromo di Villacidro.Qualcuno può rileggere le dichiarazioni rese al giornale da un ex consigliere provinciale il giorno in cui si assistete alla ennesima farsa dell’inaugurazione in funzione della campagna elettorale, tipica dei politici che purtroppo governano ancora la nostra Provincia.Il Sig. Tocco si erge a conoscitore del mondo dei cavalli, purtroppo non ha i poteri del Re Mida, infatti i risultati ottenuti in tutti i settori in cui costui si è interessato hanno portato solo al….. fallimento.
    Mi chiedo come mai sia stato costruito un’ippodromo megagalatico senza aver considerato il bacino d’utenza e senza un piano che potesse tener conto dei costi e dei benefici. Roba da principianti? No!,solo interesse elettorale.Avrei fatto pagare questi errori di tasca propria a tutti i politici artefici di tali progetti.Chi paga questi errori purtroppo, sono gli allevatori che investono quattrini di tasca propria, solo ed esclusivamente per passione, per poi trovarsi presi in giro dai politici di turno. Mi piacerebbe che l’onnipresente Pres. Tocco e gli amici esperti in “scienze equine-politiche Villacidresi” facessero un incontro con i cittadini per spiegare il motivo dell’ennesimo fallimento che ridicolizza per l’ennesima volta il territorio ed in particolare Villacidro……8 milioni in fumo, con una provincia che viene classificata la più povera d’Italia. Nonostante ciò questi personaggi gli troviamo in prima fila alla marcia della pace e per il lavoro!!VERGOGNA!!!

  4. dell’ippodromo di Villacidro ne sentiremo ancora parlare nei prossimi anni, sono sicuro che se ne occuperanno anche le trasmissioni di inchieste nazionali. Come ha detto qualcuno, è il caso di fermarsi e pensare già ad una riconversione: aeroporto turistico e velivoli antincendio; area per concerti estivi regionali(Cagliari non ha più l’anfiteatro, e la fiera non è idonea); gare di cavalli regionali, gare di aerei acrobatici, gare in bici(realizzazione velodromo); puntare comunque sull’allevamento di cavali di razza e realizzare una scuola di equitazione e pariglie e ippoterapia. Deve diventare una struttura polivalente per tutte le stagioni!

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