Agricoltura in ginocchio a Villacidro

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Un’assemblea pubblica degli agricoltori per discutere delle problematiche relative alla campagna irrigua 2012, compromessa dai ritardi nei lavori effettuati sulla diga del rio Leni che hanno precluso la raccolta d’acqua derivante dalle piogge autunnali.

LA POLEMICA. L’assemblea pubblica, si è tenuta presso il salone parrocchiale di via Asproni. Soluzione di ripiego questa, in quanto inizialmente Progetto Comune, supportando la richiesta di Giovannino Muscas di convocare l’assemblea, ha ripetutamente invitato l’Amministrazione Comunale a promuovere incontri chiarificatori con gli agricoltori o indire un consiglio comunale aperto, come sarebbe stato auspicabile vista la gravità della situazione, ma la disponibilità ad intervenire in tal senso è stata nulla. In seconda battuta Progetto Comune si è anche visto negare da parte dell’Amministrazione l’utilizzo del Caffè Letterario per ospitare l’assemblea. La motivazione addotta al rifiuto riguarda la natura dell’evento, definito “politico e non culturale”, argomentata anche dalla mancanza di un regolamento che disciplini l’impiego dei locali pubblici.

L’ASSEMBLEA. Mercoledì 21 Marzo si è tenuta l’assemblea pubblica degli agricoltori per discutere delle problematiche relative alla campagna irrigua 2012 a cui sono stati invitati a partecipare i responsabili del servizio irriguo del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale che hanno esposto i motivi legati ai ritardi dell’inizio lavori nella diga sul Rio Leni. Sembrerebbe che il ritardo dell’inizio dei lavori sia stato generato dall’intervento della Forestale e dall’Assessorato all’Ambiente, che hanno vincolato l’autorizzazione allo svuotamento della diga necessario per l’inizio dei lavori alla costruzione di un piccolo invaso per la salvaguardia della fauna ittica presente nella diga. Pare infatti che la fauna agricola (Agricoltori e Allevatori) sia meno importante di quella ittica. Successivamente l’alluvione del mese di Dicembre ha rallentato ulteriormente l’inizio dei lavori. Dopo questa breve premessa, gli Agricoltori, che hanno partecipato numerosi all’assemblea, hanno fatto diversi interventi riassunti nei successivi punti:

  1. Quanta acqua avremmo a disposizione per irrigare i nostri campi?
  2. Quali colture potranno essere irrigate ?
  3. I campi fuori comprensorio avranno la possibilità di usare l’acqua del Consorzio?
  4. Il Consorzio ha elettropompe di riserva in caso di guasti a quelle in uso?
  5. Come mai durante i lavori di riparazione della diga non sono stati sostenuti più turni di lavoro che avrebbero sicuramente permesso il dimezzamento dei tempi di consegna?
  6. Perché non si ripristina immediatamente la condotta costruita appositamente per l’idropotabile presente lungo la strada che porta a San Gavino in modo che il C.B.S.M. possa preoccuparsi esclusivamente del servizio irriguo ?

In ordine le risposte dei responsabili del Consorzio:

  1. Salvo imprevisti il volume massimo erogabile sarà di 1000 metri cubi per ettaro al mese per cui, restando validi i dati delle campagne irrigue precedenti, andremo incontro a un deficit di circa 200-300 metri cubi ettaro nei mesi di luglio e agosto;
  2. Sicuramente ci sarà l’acqua per le colture arboree, probabilmente per le colture orticole, ma non ci sarà disponibilità per gli erbai;
  3. In base ai regolamenti del Consorzio le domande per i terreni fuori comprensorio potranno essere accettate solo se compatibili con le attuali possibilità tecniche delle stazioni di sollevamento che hanno una capacità limitata nel rilancio della risorsa idrica verso i terreni più distanti;
  4. Il consorzio non ha elettropompe di riserva, in caso di guasti e le aziende contattate hanno bisogno di almeno 10-12 mesi di preavviso per fabbricarle;
  5. L’azienda che ha vinto l’appalto ha eseguito i lavori nei tempi e nei modi previsti dal contratto, anzi nel preventivo inizialmente predisposto dai tecnici del consorzio si ipotizzava un tempo decisamente più lungo di quello definitivo stabilito nella gara d’appalto;
  6. La condotta in questione è di proprietà di Abbanoa e per la sua sistemazione è necessario un intervento da parte delle istituzioni politiche. Se tale condotta venisse sistemata, la risorsa irrigua a disposizione dell’agricoltura aumenterebbe di circa 150 litri al secondo con un totale di 300 litri d’acqua al secondo per il destra Leni e 300 per il sinistra Leni.

Dalle risposte avute emerge una organizzazione abbastanza carente, infatti:

  • non vi è la possibilità di sostituire le elettropompe che potrebbero guastarsi;
  • non viene garantita una risorsa idrica adeguata alle esigenze produttive delle colture arboree, tantomeno alle colture orticole che hanno bisogno di un programma di piantumazione anticipato che sarebbe dovuto partire ai primi di marzo;
  • è fuori dubbio il danno per gli allevatori ai quali non sarà data la possibilità di seminare e irrigare gli erbai.

CONCLUSIONI. In conclusione, è indiscutibile il fatto che l’intero settore agricolo subirà notevoli danni nella ormai prossima stagione irrigua. Sarebbe pertanto auspicabile che, per tutelare il settore agricolo presso le sedi istituzionali della regione Sardegna, l’amministrazione comunale assumesse una posizione chiara e pretendesse dati attendibili in merito alla disponibilità idrica e alle garanzie di continuità nell’erogazione, tenuto conto delle condizioni critiche in cui versano le condotte di distribuzione e lo stress a cui saranno sottoposti gli impianti di pompaggio e rilancio. La stessa amministrazione dovrebbe intervenire presso Abbanoa per ottenere la messa in disponibilità della condotta posta sulla strada per S. Gavino al fine di sganciare l’idropotabile dagli altri servizi e fornire più ampio margine di sicurezza ai fini dell’approvvigionamento idrico.

Villacidro.info – 28 marzo 2012

4 COMMENTI

  1. se questa si chiama democrazia mi taglio le p…Come si fa a negare aula consiliare per un problema così grande..Evento politico? Ma fatemi piacere sindaco e consiglieri comunali, siete nell’occhio del ciclone da appena elezioni avvenute e vi permettete di non far usufruire ai cittadini dei propri santi diritti? Sapete cosa ci vorrebbe una bella interrogazione della magistratura su parecchie situazioni poco chiare che ci sono all’interno del consiglio comunale e poi vediamo chi scappa per primo…Aprite gli occhi!

  2. Io non ho parole.. anzi in verità qualcuna l’avrei!
    Mi rusulta ci sia un’Assessore all’Agricoltura e mi risulta che fosse evidente già da gennaio che i lavori non si sarebbero conclusi in tempo per permettere la raccolta dell’acqua piovana. Quindi mi stupisco ben poco della situazione nella quale si trovano gli agricoltori ora. Ci si sveglia sempre all’ultimo momento eppure sanno bene con quale lentezza si muova la macchina amministrativa. L’assessore avrebbe dovuto farsi sentire molto e molto tempo prima e con incisività dal Consorzio. Gli agricoltori invece dovrebbero capire che dovrebbero fare fronte comune per raggiungere dei risultati invece che agire singolarmente per cercare di ottenere dei favori personali. A questo proposito dovrebbero organizzarsi, “eleggere” un rappresentante che li tuteli e ricordarsi che il Comune è in piazza Municipio 1. Fare delle visite frequenti potrebbe ricordare all’Assessore ed all’Amministrazione che loro sono e devono essere la voce dei cittadini e, nello specifico, degli agricoltori.

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