Il Consiglio provinciale del Medio Campidano, convocato in seduta aperta al pubblico, ha trattato un Ordine del giorno contro la chiusura degli uffici del Giudice di Pace di Sanluri, Guspini e Serramanna.
Il Consiglio, dopo un lungo dibattito, che ha visto impegnati consiglieri, sindaci e avvocati del territorio con voto unanime ha detto no alla chiusura degli uffici del Giudice di Pace operanti nel territorio. A illustrare l’ordine del giorno è stato il Consigliere provinciale Massimo Sanna: “Il governo nazionale non può fare economie tagliando in maniera così drastica un servizio essenziale per i nostri cittadini. Le ripercussioni negative sull’utenza non sono state calcolate. La logica del risparmio della spesa non può pregiudicare l’esercizio di un diritto alla difesa garantito dalla costituzione”. Sono seguiti gli interventi del Presidente del Consiglio Collu , dei consiglieri Angelo Mascia, Agostino Pilia, Luigi Deias, Matteo Castangia, Alberto Pusceddu e dell’assessore Piano Gianluigi.
Poi è intervenuto Sandro Marongiu che rimarca “la celerità dell’operazione di smantellamento dei suddetti Uffici e nel contesto normativo emerge un’ulteriore presa in giro per i territori e i cittadini perché già dal 2013 la legge prevede che ci debba essere una tassa nuova la cosiddetta RES che andrà a finanziare i servizi invisibili, tra cui dovrebbero annoverarsi quelli della giustizia”.
“I carichi di lavoro – ha esordito il sindaco di Sanluri Alessandro Collu, – non giustificano la chiusura degli uffici che stanno in una sede resa disponibile dal comune. Il personale continuerebbe a rimanere in carico all’amministrazione dello stato quindi dove sta il risparmio? “
“La chiusura degli uffici del Giudice di Pace – ha affermato il Sindaco di Guspini Rossella Pinna nel suo intervento – rappresenta una vicenda inopportuna e sconveniente per i nostri cittadini in quanto crea pesanti problemi sull’utenza, costretta a ripiegare su Cagliari.
Dopo gli interventi del Sindaco di Samassi Ennio Cabiddu e il Sindaco di Sardara Peppe Garau sono seguiti quelli avvocato Salvatorangelo Bandinu, del presidente del Consiglio Comunale di Sanluri Massimiliano Podda e del consigliere Antonello Mancosu i quali hanno ribadito come sia fondamentale sostenere la difesa di un servizio così essenziale soprattutto per le nostre comunità rurali. Le motivazioni da noi esposte devono essere tenute di efficienza ed economicità in debita considerazione dal governo di Roma. Alla fine del dibattito è stato approvato un documento finale che ribadisce il No alla chiusura degli uffici del Giudice di pace.
Villacidro.info – 05 marzo 2012 – Fonte: Provincia Medio Campidano
il Giudice di pace no, non può chiudere, la Provincia però si!!!!! provate a chiedere a qualche consigliere provinciale dove è residente e dove abita effettivamente!!!! Dai che scopriamo anche noi nel nostro piccolo “MANGIAPANE A TRADIMENTO””……..forza chiedetevelo!!!!
Bravo indigeno! I mangiapane a tradimento sono la maggioranza dei Consiglieri che fanno a gara ad approvare questi ordini del giorno per giustificare la loro “poltroncina”. Mi piacerebbe conoscere quanti contenziosi questa figura giuridica affronta e se, per rivolgersi al Giudice di Pace, il cittadino deve pagare qualche tariffa prestabilita? Il solito fumo negli occhi ormai accecati di tutti noi cittadini.CHIUDIAMO LE PROVINCE; I GIUDUCI DI PACE INUTILI E I TANTI CONSIGLIERI “SCALDASEDIE”.
sono due istituzioni diverse tra loro, una utile ed una no!!! il giudice di pace con sede distaccata è sicuramente utile, vedi ricorsi o procedimenti di sua competenza, che se chiudesse si dovrebbe andare a cagliari, mentre la provincia, a cosa serve? a cosa è servita? ma soprattutto, quanto ci costa??? come tutte le cose italiane, abolire una oltrona sarà difficile!!!