Una muta di randagi fa strage di pecore: sbranati 40 capi

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Il pastore è disperato: «Me ne sono rimaste solamente cinque»

VILLACIDRO. I nuovi padroni dell’area industriale sono i cani randagi, quelli senza padrone. Si muovono in branco, a decine, affamati, aggressivi, pericolosissimi. Si aggirano assolutamente indisturbati fra aziende e capannoni, minacciando chi ci lavora, assediano di fatto le piccole imprese agricole della zona, attacano e spolpano gli animali d’allevamento. Detto in due parole, stanno decimando le greggi al pascolo.
Infatti, l’ennesima strage è avvenuta fra avantieri notte e ieri mattina: ben quaranta pecore sono state letteralmente sbranate dai cani randagi.
Franco Cadeddu, allevatore di 35 anni con un gregge ereditato neppure un anno fa dall’anziano padre, è disperato: aveva oltre cinquanta pecore, gliene sono rimaste cinque. Le ultime trentasei gliele hanno uccise i cani randagi fra avantieri sera e ieri mattina. Il suo terreno di pascolo è a Su Pasulu, nella zona est dell’area industriale, a un tiro di schioppo dallo stabilimento della Keller, proprio dietro il capannone della tristemente famosa “Logistica Alimentare” (tre persone trucidate): in questa porzione di terreno alle cinque di ieri mattina ha dovuto fare la conta delle pecore morte, la maggior parte sparse a distanza. All’appello ne mancano diverse, le troverà in seguito anch’esse sbranate dai famelici randagi.
«Sono distrutto – commenta Franco Cadeddu aggirandosi fra le carcasse di quello che era il suo gregge -, cosa farò adesso? Chi mi ripagherà del danno subito? Queste pecore erano la mia modesta fonte di sostentamento. Me ne sono rimaste cinque, non potrò certo campare con così poche: soldi per acquistarne altre non ne ho. Dal latte della mungitura ricavavo giusto il tanto per vivere».
Non riesce a darsi pace, il giovane pastore: «Avrei voluto fare un altro lavoro, non seguire la strada di mio padre – dice ancora Franco Cadeddu -, fatta di tanti sacrifici e pochi soldi. Ma qui attorno non c’è altro. Guardatevi attorno. Fabbriche chiuse, ciminiere spente, anche le piccole imprese stanno chiudendo. Le mie pecore erano l’unica risorsa che mi consentiva di tirare avanti. Domani mattina (oggi per chi legge, ndc) andrò dal sindaco per farmi dire cosa devo fare adesso che i cani randagi mi hanno ucciso le pecore e cancellato il mio lavoro». Il fenomeno del randagismo nelle campagne di Villacidro e perfino nel centro abitato non è da oggi. Eppure c’è anche un canile municipale di recente costruzione: chiuso.

Luciano Onnis

Villacidro.info – 23 marzo 2012 – Fonte: La Nuova Sardegna

22 COMMENTI

      • brava condivido in pieno il tuo comento io direi di cominciare a fare prevenzione contro il randagismo prima che’ sia troppo tardi(vedi l’esempio del camionista e tanti altri ciao un saluto da torino )io sono di vallermosa vado a caccia e ogni tanto qui se ce il problema lo si fa’ cordiali salutti

  1. il canile esiste come struttura,non come organizzazione e interessamento al problema.Se ricordate bene è stato costruito intorno ai primi del 2000, sicuramente con contributi facili dove tutti hanno attinto per i propri comodi.

    • La fesseria è questa “sicuramente con contributi facili dove tutti hanno attinto per i propri comodi”, il commento è in riferimento alla fesseria che hai scritto.

      Per quanto riguarda la GESTIONE non la COSTRUZIONE devi chiedere in comune che cavolo stanno aspettando ad avviare tutte le procedure. Il bello è che ora hanno anche il mega consulente del sindaco

  2. sembra che qui si scriva a sensazione e non per capire certe verità scomode.Mi sembra che tante volte tu abbia sottolineato determinati aspetti poco cristallini di questo paese, come mai adesso ti tiri un pò indietro come gamberi..

    • Perché in questa situazione non vedo nulla di poco cristallino. Si è trattato di un’appalto pubblico che ha rispettato in pieno tutte le leggi in vigore. L’unica questione da chiarire è come mai l’amministrazione non ha ancora assegnato la gestione del canile e questo ad oggi, è solo una questione politica. Stai certa che se ci vedessi qualcosa di poco chiaro lo metterei in evidenza senza indugio alcuno. Non escludo che qualche consigliere di minoranza non presenti un’interrogazione in tal senso per capire che intenzione hanno i nostri amministratori.

  3. oltre alle mani di certi personaggi noti alla malavita di villacidro ora ci si mettono i cani randagi, mi verrebbe da dire ” e che c….” a villacidro proprio tutte franco prendi le pecore morte e scaricale a casa del sindaco e dili di mangiarsele insieme ai cani

  4. A quanto so io il canile comunale era nato con le “gambe rotte” cioè fuori norma e quindi inutilizzabile senza gli adeguamenti del caso e quindi con ulteriori spese economiche, non so se ora dopo tanti anni tali modifiche siano state attuate ma questo spiega in parte il perché questa struttura sia rimasta chiusa fino a ora.
    Personalmente critico anche la sua ubicazione ( a fianco all’immondezzaio ) che ne aumenta l’esposizione a malattie per chi lo occupa, soprattutto quelle trasmesse dai topi. Insomma un opera fatta col c..o.
    Secondo me il fenomeno del randagismo sarebbe arginabile, non dico che si possa eliminare completamente ma sicuramente lo si potrebbe riportare a livelli tollerabili ma per farlo è necessario attuare delle iniziative che purtroppo hanno un costo e non si vuole spendere… oppure spesso vengono attuate in modo molto modesto che potranno anche dare un riscontro di immagine a chi le attua ma non certo risolvono davvero le cose.

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