“Prey Field”, documentario ambientalista girato nelle campagne di Villacidro

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Un breve documentario girato nel 2012 nella montagne villacidresi, diretto da Fabrizio Marrocu per Faster Keaton Produzioni.

Patrocinato dal Comune di Villacidro, dalla Provincia del Medio Campidano, dalla Lega Italiana Protezioni Uccelli “Lipu”, dall’Associazione Protezione Animali Natura ed Ambiente A.N.P.A.N.A., dalla Federazione Nazionale Pro Natura, dall’Associazione Mediterranea per la Natura, dal “Movimento Azzurro”, dal C.A.B.S. Committee Against Bird Slaughter, dall’Associazione “Casa della Sardegna” con sede a Parigi e dalla web magazine OublietteMagazine.
Filmato sotto forma di inchiesta, troviamo come unico attore Marcello Saba che, all’interno della sua proprietà terriera, racconta e mostra l’impatto ambientale provocato dall’inquinamento da piombo e plastica proveniente dai bossoli, lasciati dai cacciatori, nelle montagne e campagne villacidresi.

“Prey field” (letteralmente “il campo braccato”) non vuole condannare una categoria, ma si fa portavoce di un fenomeno che tutti conosciamo, che tutti abbiamo visto e con cui tutti siamo entrati in contatto: la mancanza di rispetto verso la proprietà, la terra, e verso luoghi di cui tutti noi siamo, alla fine dei conti, ospiti.
Il documentario sarà presentato ufficialmente alla Terza Edizione dello Skepto International Film Festival nella sezione documentari (fuori concorso) giovedì 29 marzo 2012 alle ore 19.30 presso l’Hostel Marina Sala A-B.

Villacidro.info – 23 marzo 2012 – Fonte: OublietteMagazine

52 COMMENTI

  1. Che schifo…e i cacciatori venissero ancora a dire che loro proteggono l’ambiente…Ed è così ovunque!!!La verità è che la legge permette agli esaltati della doppietta ,che per nostra fortuna sono sempre meno,di fare quello che gli pare,ovunque vogliano…

    • Chi SPARLA di caccia, questa è la mia conclusione, di solito non conosce neanche le regole minime che governano la natura. Nelle zone dove i cacciatori sono diminuiti o non ce ne sono più, o dove la caccia non è consentita, la biodiversità è calata paurosamente. Oggi il cosiddetto ambiente naturale è TUTTO antropizzato, cioè tutto ha subito l’intervento dell’uomo, ovunque. Quindi, per mantenere vario l’ecosistema, è l’uomo che deve continuare a gestirlo. Se metti lupi e agnelli su una piccola isola moriranno tutti. Nelle riserve africane dove non hanno usato gli abbattimenti selettivi e controllati (che è la caccia moderna che si pratica in tutta Europa compresa l’Italia ad eccezione di Guspini dove bisogna gestire i danni all’agricoltura causati dal Cervo Sardo) sono sparite molte specie di animali; le aree dove invece le popolazioni animali si gestiscono curando l’ambiente e effettuando abbattimenti mirati (CACCIA!) la fauna selvatica scoppia di salute. Sono “ricomparse” perfino specie fino a poco prima non più presenti nell’area. Cosa fa infatti il cacciatore? Il cacciatore, nel momento in cui frequenta i vari ambienti “naturali” per abbattere-uccidere-mangiare-sparare CACCIARE insomma… mettila come ti pare, ma proprio per questa ragione, il cacciatore si prende cura di questi territori. Territori, che se non gestiti a dovere non sono in grado di conservare una sufficiente varietà di specie animali.
      Andare a caccia è come stare DENTRO la natura, con un ruolo preciso di regolazione degli equilibri fra le varie realtà ecologiche. Per far si che la “natura” sia sempre più ricca di vita selvatica. Già in alcuni paesi dove non c’è ricambio generazionale, dove i giovani hanno smesso di andare a caccia, inizia a farsi largo la figura le CACCIATORE PROFESSIONISTA.
      Che vorrà dire?
      Che la caccia serve a qualcosa?
      Andrea Madau.

      • Sull’argomento caccia le posizioni dei cittadini possono essere molto divergenti: personalmente concordo che la caccia ben regolamentata, tanto più se finalizzata al mantenimento degli equilibri, non è di per se un danno. Altro discorso a la mancanza di buon senso ed il rispetto delle regole perpetuato da molti cacciatori, che purtroppo crea discredito sull’intera categoria e rende poco credibile il contributo che possono dare al mantenimento dell’equilibrio degli habitat e dello stato di salute delle specie animali selvatiche (per es. consentendo controlli sierologici sui capi abbattuti per individuare epidemie, caccia selettiva, ecc.). La caccia può essere difesa sotto diversi aspetti (scientifici, sociali ecc.), ma atteggiamenti chiaramente irrispettosi per l’ambiente e per i proprietari dei terreni e del loro lavoro non possono essere giustificati e purtroppo ancora troppi cacciatori hanno tanta strada da fare prima di pretendere di essere riconosciuti difensori dell’ambiente a pieno titolo.

  2. innanzitutto complimenti per il documentario,trovo che sia di una profonda bellezza,e credo che non sia tutti i giorni che qualcuno ogni tanto ci faccia notare quello che,ahimè,noi cerchiamo di nascondere.Personalmente vorrei spezzare una lancia a favore di Marcello Saba,l’unico veramente che si sia preso la responsabilità di dire le cose come stanno,senza nascondersi da nessuno.Per quanto riguarda il popolo dei cacciatori le immagini parlano da sole,avete capito di che razza di persone illustrava il buon Saba…Una banda di delinquenti in carne ed ossa,che gironzolano,devastano,distruggono,e infondono una miniera d’ignoranza nelle nostra società.A volte è capitato di farmi un giro in campagna e trovare cadaveri di ricci morti,sapete come? impallinati da questi delinquenti..A voi i commenti..Un saluto di cuore a Marcello Saba

    • salve faccio parte della categoria dei cacciatori e non sono un delinquente,pratico l ativita venatoria nel rispeto delle regole, del territorio,e della fauna,se non lo faccessi il primo a pagarne le conseguenze sarei io . non si puo negare che anche tra di noi ci siano delle persone poco rispetose che lasciano i bossoli o la lattina per terra ,contribuendo cosi al accanimento che ce da parte di certe associazioni ambientaliste cosi chiamate nei nostri confronti le quali non perdono tempo ad indicare(a torto) il cacciatore come cancro della natura,quindi male da estirpare,girovagando per le campagne mi inbatto di continuo in cumoli di imondizie di tutti i tipi,gomme,frigo,lavatrici cuccine ,bottiglie,ecc ,ma di tutto questo non si parla e non si filma,non per questo reputo tutti incivili e delinquenti.

  3. dopo aver visto e sentito la denuncia in parola, mi è difficile commentere, per me dovrebbe essere abolita la caccia, ma se questo non è possibile, obbligare i cacciatori alla consegna in armeria delle cartucce scariche per poi comprarne delle nuove, ma la cosa che mi sta più a cuore è perseguire chi pratica il bracconagio, un’esercito di persone conosciute da tutti!!! e non mi si venga a dire che “a io non li conosco” falso, sono riuniti in tutti i bar per pianificare i piano d’attacco!!!

  4. Una catena alimentare o catena trofica è l’insieme dei rapporti tra gli organismi di un ecosistema. Ogni ecosistema ha una sua catena alimentare e, siccome un individuo può appartenere a più di una catena alimentare, si crea una vera e propria rete alimentare….forse studiare un po fa bene per non vivere nell’ ignoranza…per capire che la caccia serve per la catena.Si ma dovete riconoscere che i cacciatori non sono tutti uguali perché ci sono uomini incivili e civili che rispettano le regole e per questo non possono essere condannati per preferire uno sport a contatto con la natura e che ricordi le origini dell esistenza umana.

  5. Complimenti per il documentario MARCELLO,rispecchia la cruda realtà delle nostre campagne ridotte a un’imondezaio da i nostri amati cacciatori.Ma non solo,ma questi signori non rispettano nulla,sparano alle piante,ai paletti,tubazioni idriche,linee elettriche,basta vedere nel tempo della raccolta delle olive,oltre alle olive ci cadono addosso anche i pallini.Non sono tutti i cacciatori,che hanno questo comportamento,ma una buona parte si.Provate a contradirli e ne vedrete delle belle,vi distruggono tutto.

  6. Caro Marcello ti faccio i migliori complimenti per il documentario ma con alcune precisazioni.
    Sono cacciatore da sei anni e da quando vado a caccia non ho mai lasciato un bossolo a terra. Non bisogna fare di tutta un’erba un fascio. Ci sono cacciatori imbecilli (come quelli che purtroppo descrivi tu) e cacciatori rispettosi delle norme, dell’ambiente e della natura. Vogliamo fare un giro insieme per le montagne di Villacidro il martedì mattina dopo Pasquetta per vedere cosa combina il genere umano non cacciatore? Vogliamo fare un giro insieme per vedere cosa si trova nelle campagne villacidresi? Lo sai meglio di me……..frigoriferi vecchi, sportelli d’auto, lavatrici, reti metalliche, pneumatici, computer, monitor tv e di tutto e di più. Eppure paghiamo le tasse per la raccolta differenziata!!! Basterebbe lasciarli nel giorno stabilito di fianco al portoncino di casa!!!!
    Se il problema è solo la cartuccia (comunque deplorevole!) i non cacciatori, che spesso si spacciano anche per ambientalisti, ne combinano di peggio. Ritengo sia giusto non generalizzare. E’ secondo me un problema di cultura, cultura del rispetto per il prossimo e delle norme. Rispetto che ancora noi purtroppo non abbiamo.
    Andrea Madau.

      • In realtà di esilarante c’è ben poco, infatti è sufficiente leggere un po’ di letteratura per capire che l’argomento è molto serio. Molti scienziati stanno concentrando i loro studi sugli effetti del piombo nell’organismo umano e animale. Ovviamente il percorso che il Pb compie prima di arrivare all’interno del corpo umano (ultimo gradino della catena alimentare), è aria, terra, acqua.
        Giusto per capire di che si parla, due degli ultimi articoli pubblicati in riviste scientifiche, proprio sull’argomento:

        “Lead exposure of people living in a lead high exposure area from local diet”
        Zhou Y, He L, Huang X, He J.
        Wei Sheng Yan Jiu. 2011 Nov;40(6):741-3. Chinese.

      • Su questo argomento non riderei tanto, il piombo è un metallo pesante molto tossico e velenoso per l’uomo anche in piccolissime quantità, in quanto si accumula nelle ossa, nei reni, nel fegato, nei muscoli e nel cervello. Nelle ossa il piombo sostituisce il calcio molto simile per dimensioni e con la stessa valenza, ma i casi più gravi riguardano il cervello dove causa una patologia nota come meteorismo. Anche se le quantità sono piccole e disperse, attraverso la catena alimentare avviene il fenomeno ben conosciuto come “magnificazione biologica”: le piante assimilano il Pb, gli erbivori lo accumulano nei loro tessuti e chi consuma gli erbivori ed i loro prodotti assimila quantità già concentrate, che vengono ulteriormente concentrate a seconda delle quantità consumate dai predatori o dall’uomo. Non a caso la benzina al piombo è stata vietata da tempo e quindi, visto che si sta cercando di limitare la dispersione di questo metallo pesante nei processi industriali e altri settori dove trova impiego, si arriverà a sostituire il piombo delle cartucce con altri materiali.

    • Scusate tutti se decido solo ora di rispondere ai commenti: lo faccio per chiarire alcuni aspetti dal mio punto di vista, se non risultavano chiari dall’estemporaneo video.
      Anche se sono da sempre contro l’esercizio della caccia come “sport”, capisco le ragioni o le pulsioni di chi la caccia vuole esercitarla.
      Pregherei però ogni singolo cacciatore di parlare solo del “suo” bisogno, senza autoproclamarsi, come membro della “categoria” un difensore della natura o persona al servizio della catena alimentare. La caccia di selezione ha il compito di sostituirsi alla mancanza di predatori: predatori che agricoltura, pastorizia, caccia e modernità hanno fatto sparire o portare sull’orlo dell’estinzione. Ma chi deve decidere su cosa, quanto, dove si può cacciare? Lo devono fare i cacciatori o ci deve essere qualcuno che su basi scientifiche riconosciute emette un tale calendario venatorio? Si parla dell’Ispra, ma vogliamo lealmente e onestamente dire quante volte viene richiesto e ascoltato il loro parere vincolante per la legge scritta ma non per la legge applicata?
      Ognuno è libero di sentirsi appartenente a una “categoria”, come la pecora a un gregge, ma noi siamo uomini pensanti e dotati di personalità individuale unica, ragion per cui se come cacciatore mi lamento del fatto che in giro non c’è più nulla, perchè devo per forza pagare la tassa annuale, le cartucce e andare a sparare due volte alla settimana per cinque mesi all’anno e ne voglio anche altri? Spiegatemelo voi per favore.
      Ma veniamo all’impulso che mi ha spinto a chiedere a Fabrizio Marrocu di girare il video in questione.
      Lo ripeto, la mia è una denuncia del fatto che la proprietà privata, il mio lavoro, i miei mezzi di sostentamento non sono riconosciuti e tutelati. Lo dicono diversi commenti pubblicati che confermano in pieno il mio caso. La mia affermazione sui danni del piombo nelle coltivazioni, riportata nel video, è stata formulata in maniera dubitativa, ma sono certissimo che quei danni sono reali: però se al processo Eni di Porto Marghera la compagnia è stata assolta dall’accusa di aver avvelenato e fatto morire decine e decine di operai, posso sperare di avere riconosciute le mie ragioni?
      Ma se una legge fascista permette ai cacciatori di non chiedere il permesso di entrare a casa mia, a quale legge democratica mi devo appellare perchè il mio terreno non diventi discarica e parcheggio per questi sportivi che non fanno neanche due passi a piedi? Faccio di tutta l’erba un fascio? Forse è il caso che in tempo di caccia giriamo un altro video che dimostri il fatto che non sono pochi quelli che si comportano in questo modo. Almeno nei terreni che circondano il mio è dappertutto così.
      Concordo con tutti i cacciatori (e i non cacciatori) che si indignano per i rifiuti lasciati in giro: è una questione di cultura civile che manca in tante persone, non solo in quelle che compiono l’atto di inquinare, ma anche in molte che assistendo a questi (mis)fatti non intervengono. E questo a tutti i livelli, con una mancanza maggiore e dolosa da parte di chi è pagato per farlo, corpo forestale compreso.
      Vorrei chiudere con una proposta: vogliamo cercare un momento pubblico di incontro dove parlare civilmente e pacatamente di questi temi e magari organizzaree una giornata o più di “pulizia” dai rifiuti? Quello che conta credo sia il far vedere che se pochi sporcano, molti vogliono tenere pulito.
      Un saluto a tutti

  7. Questa specie di filmato….poi chiamato documentario…..non è altro che una trovata pubblicitaria, come quello che oggi scopre l’acqua calda!!!! chi lascia i bossoli in giro è un caddozzo, non un cacciatore! dico questo perchè anche quando certa gente va a fare il pranzo in montagna, lascia la spazzatura sul posto, quindi se la pensassi come la pensa chi parlava in questo filmato anche lui è un inquinatore della domenica?

  8. indigeno,scusami eh;mi sà che stai travisando un pò la cosa…il “documentario”
    è una protesta quasi personale,una “denuncia”sui privilegi che hanno i cacciatori(caddozzi e non),e oltre quello “denuncia”anche quelli che sporcano e inquinano col piombo(caddozzi e non)

  9. Più che altro è insopportabile l’arroganza e la maleducazione di certi cacciatori che con un fucile si sentono onnipotenti, padroni di tutto, sparano col gusto della morte e lasciano per terra i loro escrementi velenosi in una terra che ha commesso un solo errore, quello di averli generati.

  10. RIVOLTO AGLI ANTICACCIA!
    Chi SPARLA di caccia, questa è la mia conclusione, di solito non conosce neanche le regole minime che governano la natura. Nelle zone dove i cacciatori sono diminuiti o non ce ne sono più, o dove la caccia non è consentita, la biodiversità è calata paurosamente. Oggi il cosiddetto ambiente naturale è TUTTO antropizzato, cioè tutto ha subito l’intervento dell’uomo, ovunque. Quindi, per mantenere vario l’ecosistema, è l’uomo che deve continuare a gestirlo. Se metti lupi e agnelli su una piccola isola moriranno tutti. Nelle riserve africane dove non hanno usato gli abbattimenti selettivi e controllati (che è la caccia moderna che si pratica in tutta Europa compresa l’Italia ad eccezione di Guspini dove bisogna gestire i danni all’agricoltura causati dal Cervo Sardo) sono sparite molte specie di animali; le aree dove invece le popolazioni animali si gestiscono curando l’ambiente e effettuando abbattimenti mirati (CACCIA!) la fauna selvatica scoppia di salute. Sono “ricomparse” perfino specie fino a poco prima non più presenti nell’area. Cosa fa infatti il cacciatore? Il cacciatore, nel momento in cui frequenta i vari ambienti “naturali” per abbattere-uccidere-mangiare-sparare CACCIARE insomma… mettila come ti pare, ma proprio per questa ragione, il cacciatore si prende cura di questi territori. Territori, che se non gestiti a dovere non sono in grado di conservare una sufficiente varietà di specie animali.
    Andare a caccia è come stare DENTRO la natura, con un ruolo preciso di regolazione degli equilibri fra le varie realtà ecologiche. Per far si che la “natura” sia sempre più ricca di vita selvatica. Già in alcuni paesi dove non c’è ricambio generazionale, dove i giovani hanno smesso di andare a caccia, inizia a farsi largo la figura le CACCIATORE PROFESSIONISTA.
    Che vorrà dire?
    Che la caccia serve a qualcosa?
    Andrea Madau.

    • Prima facciamo il cacciatore, educandolo a rispettare la proprietà altrui, non lasciando i bossoli e la scatola che gli contiene, poi si può parlare della caccia, questo lo dico per la maggior parte dei cacciatori, per attirare le simpatie della gente dicono di essere i paladini dell’ambiente!!!!!!!!!!!!!!!, ma fatemi il piacere……………

  11. moderatori,come avete ribadito più volte i commenti in maiuscolo verranno rimossi…potete procedere o vale solo per alcuni commenti(come sempre) ?
    la biodiversità signor madau si controlla da sola ed è il nostro intervento che ne ha sconvolto i meccanismi,e non dia degli ignoranti a chi non è a favore.
    mi sembra quasi di capire che lei abbia la verità in mano…ma non è così,un pò di umiltà per cortesia.
    qui si parla non di controllo di territori,ma di poste stanziali che impoveriscono i passi,ne stravolgono i percorsi,e rilasciano una quantità di piombo concentrata in un punto preciso non “diluita” sul territorio.
    come ho già detto i meccanismi cambiati da noi fanno sì che questa biodiversità non sia più naturale…sa cosa le dico,spero che venga introdotta anche da noi questa figura “professionale”,che perlomeno sarebbe controllata e autorizzata trammite un censimento e un numero ben preciso di capi e specie da abbattere,cosa che i cacciatori ignorano alla grande…chissà almeno qualche maiale nei pressi di coxinas lo toglierebbero di mezzo…dei tavoli e una sorgente che fanno parte della porcilaia…e un rifugio orami divenuto proprietà.

    • In ambiente mediterraneo gli habitat sono tutti alterati e condizionati dall’azione umana da tempi remoti. Se fossimo rimasti solo cacciatori e raccoglitori (come le attuali popolazioni ancora allo stato primitivo)non avremo avuto grandi impatti sull’ambiente, che ha avuto inizio col l’avvento dell’agricoltura, la quale ha portato all’aumento della disponibilità alimentare per le specie animali opportuniste che sono cresciute in modo sproporzionato (come la specie umana). Inoltre per salvaguardare gli allevamenti sono sempre stati combattuti i predatori. Ma se si escludono i danni localizzati che arrecano certi cacciatori, mi sembra eccessivo scaricare i mali del mondo sui cacciatori. Se non vogliamo essere ipocriti dobbiamo tutti sentirci responsabili delle gravi alterazioni ambientali che hanno avuto una grossa accelerazione nell’era industriale (di cui siamo figli), dove i danni fatti da questa categoria (fatta di persone maleducate ed educate come in tutti i campi) sono ridicoli rispetto al consumo di risorse perpetuato dall’intera società. Si pensi solo quanto suolo agrario di ottima qualità viene reso sterile in poco tempo per costruire capannoni e grandi centri commerciali che diverranno ben presto inutilizzati. Detto questo, penso che la figura del cacciatore debba comunque evolversi ed avere un approccio più scientifico, perché i vecchi equilibri naturali sono stati perduti da tempi remoti e non ritorneranno mai più (è illusorio pensare che basti abolire la caccia) e possono essere solo recuperati in parte con una azione cosciente dell’uomo.

  12. Questa teoria del commento in maiuscolo molte volte è una grossa stupidaggine!
    Allora io scrivo CIAO in maiuscolo e dovete cancellarlo?
    Voi volete la cancellazione di quel specifico commento poiché vi da fastidio che perché quella persona ha ragione e va oltre la vostra etica… Perchè tutti quei commenti prima di quello in maiuscolo nonostante non siano in maiuscolo non sono forse offensivi?
    Dire che la caccia è da abolire è segno di ignoranza…

    Pensate alla caccia come alla pesca… La pesca è la stessa medesima cosa.
    La caccia crea il minimo danno ambientale mentre la pesca inquina e stermina le specie marittime non solo pescando ma anche con l’inquinamento che creano le imbarcazioni!
    Pensate che voi inquinate di più accendendo la macchina e “andando a spasso” che andando a caccia!
    Abolite la caccia dai, poi non vi lamentate che gli animali vi rovinano i raccolti perché sapete che anche troppi animali creano “distruzione”. Mi ricordo di varie volte dove la caccia è stata aperta in via straordinaria per uccidere un certo tot di specie per causavano “DANNEGGIAMENTI”. Nel nord italia lo stesso… Lì la caccia ai cervi è aperta.. Sapete forse il perché? Certo che no se dite quelle cose prima! E’ aperta perché i cervi danneggiano molto spesso le piante e i raccolti perché si cibano di ciò!
    Certe volte prima di parlare si deve conoscere e sapere e non fare la figura degli ignoranti!
    E’ provate solo a richiedere che questo commento sia CANCELLATO solo perché ho scritto tre parole in maiuscolo perché in quel momento sareste molto ridicoli!

  13. Caro Sig. amareggiato(è cosi che si chiama? Si presenti!!!!) io non ho la verità in mano altrimenti non sarei in questo mondo. Ho solo espresso la mia opinione, come lei!
    Lo sa che quando si va a caccia nelle lagune è obbligatorio usare cartuccie con pallini in acciaio? Bene……io quando vado a caccia uso solo cartuccie con pallini in acciaio!!!!
    Andrea Madau.

  14. no mi dispiace per lei,il discorso della biodiversità non è solo opinione mia,ma di studiosi che certe cose le hanno studiate più di me e di lei.
    le cito una piccola parte del sito terre del sud.org riguardo alla biodiversità:
    (La Biodiversità riscontrata oggi sulla Terra è il risultato di 3.5 miliardi di anni di evoluzione. Fino alla comparsa dell’uomo la Terra possedeva una maggiore biodiversità che in alcun altro periodo della storia geologica. Dall’avvento della creatura umana invece la biodiversità ha iniziato un rapido ribasso, con un progressivo fenomeno di estinzione o sofferenza delle specie.)
    il sito da me citato è patrocinato dal consiglio nazionale dell’ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali,e parla sia di flora che di fauna.
    e lo stesso trova se fà una ricerca dei posti dove la biodiversità è maggiore,noterà che la stessa si riscontra o in foreste tropicali o comunque dove l’uomo ha poco a che fare.
    è inutile che lei cerchi di smontare la mia teoria,visto che lagune a villacidro ce ne sono ben poche;e ben pochi sono quelli che usano comunque i pallini in acciaio…e se vogliamo dirla tutta…a mio parere anche i pallini in acciaio inquinano e rovinano la biodiversità.

    mariano,mi trovi daccordo su molti punti,e non attribuisco sicuramente la colpa ai soli cacciatori,ma sentir dire che la caccia favorisce la biodiversità fà ridere,da lì il mio commento,io ho incentrato il mio discorso sui privilegi dei cacciatori a poter entrare nei nostri terreni(non in tutti per fortuna)e ai quintali di piombo concentrati in zone precise.

    • Caro AMAREGGIATO si legga l’ultimo rapporto dell’ISPRA, quell’isituto scientifico dove non albergano certamente anime tenere nei riguardi della caccia, e capirà che LA BIODIVERSITA’ NON REGISTRA RISCHI A CAUSA DELLA CACCIA!!!
      Andrea Madau.

  15. non sono sordo,quindi mi faccia il favore di non usare il maiuscolo che peraltro è vietato(nonostante l’avessi già fatto notare)!
    è inutile che cerchi un qualsiasi appiglio,è palese che;viste le specie cacciabili,ne gioveranno altre che non vengono cacciate,i passeri per esempio(facendo squilibrio),ma ce ne sono molte altre,e su questo non si discute,neanche se dicesse il contrario il papa in persona.
    poi che questo processo sia lento e che su tempi brevi non dia dei segni evidenti non vuol dire che lo squilibrio non ci sia.
    ma vogliamo parlare di caccia grossa??? a villacidro sono poche le scatole a palla unica vendute…a dimostrazione le poche catture che vengono portate a mò di trofeo,e le parole dei cacciatori dette in confidenza che si sentono in giro.
    si rassegni siete una specie in via di estinzione,e la ragione di molti farà sì che questo pian piano avvenga!
    e nessun pallino in acciaio vi salverà!!!
    sa che la sardegna ha(ancora per poco)il cinghiale nostrano?l’introduzione di cinghiali esterni per ripopolamento a causa di cacciatori senza controllo,così come il pascolo di migliaia di maiali,lo ha quasi fatto sparire…mi dica lei se questo non è un danno alla biodiversità della nostra isola.

  16. io non so che tipo di caccia stai andando a fare o che disciplina attui,in ogni caso per sparare.Caro Andrea il tuo è solo uno sfogo interiore, che arriva dal piacere dello sparo facile e nient’altro.Perchè non provi ad andare a caccia senz’armi,magari ti trovi davanti una preda che fai? Se sei un’abile cacciatore dovresti affrontarla comunque, prova sarà sicuramente più suggestivo e naturale

  17. Non so perché ma mi viene ancora voglia di scrivere.
    Da studente universitario, per pagarmi gli studi, mi è capitato di lavorare come aiutante/manovale nel Mattatoio comunale di Villacidro, in quegli anni ancora operante. Sapete come venivano ammazzati (uccisi) i maiali che poi finivano nelle nostre tavole? Prima una bella scarica elettrica sulle tempie per ammorbidirli (non vi dico le reazioni degli altri maiali che percepivano il pericolo e dovevano subire lo stesso trattamento) e poi sgozzati. Finito con i maiali si procedeva con i bovini; sparo in fronte, sgozzati e poi morte per dissanguamento. Dopo questa esperienza non ho più mangiato carne per diverso tempo. Pensate che oggi sia diverso? C’è più attenzione per il benessere dell’animale, sicuramente, ma le procedure sono esattamente le stesse da anni.
    Arriva la Pasqua e noi tutti mangiamo il famoso maialetto arrosto fatto al sangue, pietanza tipicamente villacidrese. Sapete come viene ammazzato e/o ucciso? Deve morire dissanguato! Una infilzata di “leppa” sulla gola sino ad arrivare al cuore, dissanguamento e poi appeso!……..buonissimo!!!………è di montagna ed è fatto al sangue!!!
    Tutta la carne che si trova nei supermercati bene o male subisce lo stesso trattamento. Non dovremmo più mangiare carne ed invece i supermercati sono sempre stracolmi di gente che acquista.
    Vogliamo parlare di piumini o di giubbotti forgiati con piume d’oca? Sapete come si ricavano le piume?
    L’oca viva (viva vorrei poterlo scrivere maiuscolo!) viene spiumata sotto il collo, perché quelle sono le piume migliori!!!!! Dopo viene rimessa in gabbia perché le piume possano ricrescere per un nuovo trattamento. Potrei citare ancora altri esempi.
    E allora perché scrivo ancora sull’argomento?
    Dopo tutte le altre argomentazioni già pubblicate le conclusioni traetele voi.
    P.S. per l’amareggiato.
    Vorrei sapere cosa c’entrano i cacciatori con il fatto che i proprietari di porcilaie tengano liberi maiali che poi inevitabilmente si incrociano con il cinghiale nostrano (Sus scrofa meridionalis).

    • (al signor madau) le rispondo;l’unico motivo per cui ho scritto la cosa dei maiali,era per non dare tutta la colpa ai cacciatori…possibile che le sia saltata al’occhio quella mezza riga e le le sia sfuggito il resto del messaggio???
      ok…allora alzo ulteriormente il tiro…a dirla tutta i maiali,hanno una piccolissima parte di “colpa” visto che è il cinghiale maschio che cerca le scrofe(un cacciatore come lei…dovrebbe conoscere le regole minime della natura!)il punto che invece doveva prendere in considerazione;(e che invece ha saltato)era quello dell’introduzione dei cinghiali maremmani a causa della caccia sconsiderata che i cacciatori hanno fatto a scapito del nostro.
      ma la loro parte(maiali),(visto che l’incrocio con i maiali non c’è)è data dalle società(nel caso coxinas)di caccia grossa che si “affidano” alle informazioni degli stessi porcari che danno le “dritte” sui cinghiali(maschi)che frequentano la porcilaia…e che possono usare il rifugio(cacciatori)(ecco uno dei tanti privilegi)come “tana” per rifocillarsi.
      (ps)ha fatto polemica per una mezza riga e ha intavolato un romanzo che(come le hanno fatto notare)ha poco a che vedere riguardo all’argomento proposto.

  18. se dobbiamo analizzare i tuoi commenti, mi sembra che siamo usciti parecchio dal discorso d’origine.Se dobbiamo parlare di vivisezione ne parliamo senza nessun problema,e su questo tema c’è parecchio da discutere,se dobbiamo scindere gli argomenti allora dobbiamo trarre delle conclusioni veritiere…Marcello Saba ha buttato un sasso e va bene, Andrea Madau ne ha buttato altri di grande significato ma sono due argomenti diversi che vanno affrontati singolarmente e in maniera molto profonda…Un saluto

    • Risposta a persy.
      Sin dal mio primo intervento ho detto che non si deve fare di tutta l’erba un fascio. Sono molto amico di Marcello è ho di lui grande stima, ma non può dirmi che tutti i cacciatori sono uguali. Per non parlare degli altri commenti che si sono susseguiti. Aboliamo la caccia e i cacciatori etc. Allora che facciamo togliamo la patente a tutti perché il sabato sera quattro deficienti guidano ubriachi e combinano disastri? Sembra che i cacciatori siano la causa di tutti i mali della natura. Inquinano, sparano, ammazzano etc. Ognuno di noi secondo me è complice di questo sistema di vita e bene o male contribuisce alla trasformazione e all’inquinamento del nostro pianeta. Tu hai citato il piacere mio di sparare che poi si traduce nell’ammazzare, quando va bene perché se proprio lo vuoi sapere non ho per niente mira! Allora valgono anche le argomentazioni che ho intrapreso nel precedente intervento; non dovremo più mangiare carne perché tutta la carne che mangiamo proviene da animali che vengono uccisi……..e con che sistemi! Dire che i cacciatori, visto che è questo l’argomento, hanno solo il piacere di sparare è troppo riduttivo. Sai quante volte sono rientrato a casa senza nessun capo di selvaggina ma con bustoni di immondizia raccolta nelle campagne?
      L’ho già detto e lo ribadisco con fermezza, rispetto rigorosamente le norme e tutto ciò che la legge mi impone e non faccio niente di illegale. Se poi ci sono cacciatori che non lo fanno speriamo che al più presto vengano puniti.
      Un saluto anche da parte mia.

  19. io non mi sento di condannare una intera categoria ma le singole persone che la compongono si, per anni nel mio agrumetto ho dovuto fare i conti con i danni che alcuni cacciatori ripetto alcuni sistematicamente provocano: recinzione divelta, tubazioni forate, alberi scortecciati,cumuli di cartucce sparate frequenti chiamate all enel per riparazioni di cavi elettrici sparati, rami troncati per fare le poste,nonostante la legge vieti di sparare ove ci siano alberi con frutti pendenti.Ora potrei sparare a zero contro i cacciatori, ne avrei tutte le ragioni ma sono le singole persone che commetono questi reati persone che non hanno rispetto di niente e di nessuno.Mio padre era un cacciatore e mi ricordo che quando tornava a casa dentro la bisaccia oltre alla selvaggina dentro vi erano anche le cartucce che aveva sparato.

  20. Il documentrio denuncia commentato da Marcello Saba dovrebe essere un monito serio per i cacciatori responsabili del degrado ambientale evidenziato. Io non sono contro la caccia, ma contro i cacciatori maleducati e prepotenti sicuramente. Possiedo un oliveto che curo con la stessa passione profusa per la crescita dei miei figli; per proteggerlo dalle scorribande dei cacciatori che avevano fatto la baracca per sparare alle tortore, l’ho recintato con la rete spendendoci un bel pò di soldi, ma non passa settimana che non debba intervenire per richiudere un varco che aprono con le tronchesine. Un giorno e capitato che ne incrociassi uno col fucile a tracolla che attraversva l’oliveto, mi ha guardato torvo ed ha proseguita l’andatura, manifestando così una buona dose di supponenza stupida e una minaccia implicita. Pe non parlare della pioggia di pallini nei giorni di caccia e dei mucchietti di bossoli multicolori lungo l’altra siepe di corbezzolo e lentischio. Alle associzioni dei cacciatori che vantano una cultura ecologica, dico solo di consigliare gli associati a leggere almeno la guida delle giovani marmotte.

  21. facile cercare i cacciatori perche’ non andate ah controllare i signori cittadini che buttano l’immondizia d’appertutto di ogni tipo e genere perche’ e una vergogna vedere per strada sachi neri pneumatici lavatrici persino animali morti chi sa con quale malattia..eternit ammianto e altre cose shiffose che al mommento non riccordo e pagano solo i cacciatori? ma per favore……..

  22. Da quando ero bambino, quando andavo per le campagne, mi chiedo se cosí tanti resti di cartucce non sarebbero stati inquinanti, e giá allora ve n’era una quantitá sproposistata. Il problema non é la caccia, non in questo caso almeno, il problema é il livello di evoluzione, cultura, intelligenza e civilizazzione della persona che con o senza fucile in mano lascia o meno dietro di se i segni indelebili del suo passaggio. Di anni ne ho 41 adesso e di pic-nic, escursioni ecc… ne ho fatti a migliaia per le campagne di Villacidro e non…non mi sono mai lasciato indietro neanche il tappo di una bottiglia.
    ma io faccio di tutto per cercare di essere, o di avvicinarmi il piú possibile almeno, una persona rispettabile e rispettosa della terra, dei suoi abitanti e di chi la lavora, caccia o non caccia.

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