Efisio Pisano, morto un grande scultore villacidrese

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Avrebbe compiuto 61 anni il 22 maggio. E’ morto serenamente, dopo inesorabile malattia, in una notte d’aprile, nella sua casa-museo arrampicata ai piedi della maestosa diga sul Leni, a Gragasu.

Con Efisio Pisano scompare uno dei massimi artisti di quella feconda terra di pittori, scrittori, scultori, poeti che è Villacidro. Alla messa funebre era presente anche il parroco della chiesa di Nuoro “San Giovanni Battista” che conosceva Efisio fin dal 2000 e nella cui parrocchia lo scultore ha realizzato 15 tappe della via Crucis che Nuoro è orgogliosa di possedere. Suo opere sono disseminate in diversi centri della Sardegna: m’è capitato di incontrarne in occasione di miei viaggi. Di solito sono sistemate nelle piazze o nei parchi. Anche Villacidro ospita due sue sculture: una posizionata nella Piazza G. Dessì e un’altra nel Parco Marchionni. Efisio Pisano nasce a Villacidro il 22 maggio 1951. Si diploma all’Istituto Tecnico di Guspini nel 1969. A Milano frequenta il circolo d’arte “Il Naviglio”. A Torino si iscrive all’Accademia Albertina dove dipinge. Tornato in Sardegna si dedica alla scultura ma non disdegna la poesia. Risale al 1991 un volumetto di versi, “Scrivere con uno scalpello”, un agile volumetto di 90 pagine dove il Nostro manifesta le sue inquietudini, i suoi dubbi, le sue paure con quella ruvida sincerità che era una caratteristica della sua personalità. Nel 2000 ha pubblicato “Diario di uno sconosciuto”, un fotolibro dove sono presenti immagini delle sue opere scultoree, ciascuna commentata da una poesia, vere e proprie struggenti liriche cariche sofferta riflessione ma anche di una robusta dose di ironia che lo porta ad avere prospettive di speranza e di fede, come quando scrive:

“All’undicesimo mese

Il mirto del mio giardino è pervaso da una dolce follia.

Matura le sue bacche nere

E nel mentre fiorisce.

Così sono io.

A quest’età matura intravedo un’altra primavera”.

Insomma Efisio Pisano ha sempre conservato dentro il suo cuore il “fanciullino” di pascoliana memoria e in questo sapersi sempre stupire trovava la fonte per tirar fuori dalla rozza pietra veri capolavori di poesia e d’arte.

Gian Paolo Marcialis

Villacidro.info – 21 aprile 2012

11 COMMENTI

  1. Dalla trachite di Ozieri e da particolari ciottoli del rio Leni, levigati dalle acque, ha saputo estrarre forme d’arte davvero stupende…..
    ma anche il granito e il calcare non avevano segreti per i suoi scalpelli.
    E’ andato via in silenzio, com’era lui, schivo con i tanti ma solare ed allegrone con i pochi.
    Parecchie volte gli consigliai di spostare almeno a Villacidro una parte della sua
    opere….non ne volle mai sentire. “Loro stanno bene qui…con me, perché io sto bene qui”. Ciao Efisio, mancherai a chi ti ha saputo apprezzare per come eri.

  2. C’è un che di divino nelle mani che in una pietra scoprono un corpo di donna, un’immagine astratta o il volto di Cristo… chi vede al di là dell’evidenza ha uno sguardo che arriva da lontano, un’anima fragile e un cuore profondo… Efisio era questo e molto altro ancora, mancherà non vederlo più scolpire, ma mi piace pensare che sia da qualche parte lassù, a creare bellezza là dove bellezza è di casa.
    Monica

  3. Caro Giam Paolo, con Efisio Pisano muore un pezzo di Villacidro, un pezzo di storia, una pietra miliare come quelle che lui amava modellare e dare una forma scultorea, per me era non solo un caro amico, ma un vero artista un TOP un NUMBER ONE.
    Chiamarlo maestro era veramente riduttivo, per lui parlano i suoi lavori, le sue opere, sono di uno spessore artistico e di una qualità notevole. Se nella sua vita avesse avuto più fortuna forse oggi avremo osservato le sue sculture dentro i musei più importanti al mondo e in collezioni private da fare invidia ad artisti più noti e fortunati di lui, spero tanto che questo grandissimo patrimonio artistico che ha costruito con anni di lavoro non vada dilapidato.
    Da Villacidrese mi sento, però, di fare alcune considerazioni “amare” intanto, mi sarebbe piaciuto assistere a un funerale dove tutta la cittadinanza avrebbe dovuto prendere parte per l’ultimo saluto, dal Sindaco (presente) a tutta l’amministrazione Comunale alle Autorità Civili e Militari proprio com’è stato fatto con il Sindaco Fanni, in fondo, Efisio ha dato veramente lustro al paese e, gli amici di Nuoro, con in testa il Parroco della chiesa di S.Giovanni Battista , hanno dimostrato, presenziando alla funzione, di quanta stima godeva il Maestro fuori dal paese. E’ proprio vero il detto “Nemo profeta in patria”.
    Hai più giovani dico, avevate l’occasione “unica” ed irripetibile di poter assistere ed imparare a lavorare la pietra, ma non da uno scalpellino qualunque ma da un vero “Maestro” era come andare a fare scuola calcio al settore giovanile dell’Atalanta!! Peccato per la grossa occasione persa.
    Oggi non vedo nessuno in grado di proseguire nella strada tracciata da Efisio
    Per quanto mi riguarda, proprio oggi, avrei dovuto essere a Venezia a ritirare un premio che è mi stato conferito “La Gondola D’oro”, un premio pittorico a cadenza Biennale, bene, per il dispiacere, ho dovuto disdire il viaggio, e mia intenzione, quando mi sarà consegnato, dedicare il premio all’amico Efisio Pisano.
    Di lui mi ricorderò sempre le sue parole…”sono stufo di sentirmi dire che bravo..che bravo, quando sulla mia tavola c’e’ solo pane e formaggio”.
    Massimo Onnis

  4. Massimo, ti ringrazio per la tua testimonianza. E’ un mònito per le autorità assenti e per i villacidresi pecoroni sempre pronti a leccare il potente di turno e non apprezzare le persone valide, che fuori dagli schemi,danno lustro a Villacidro.

  5. Speriamo che le sue opere non vengano disperse: oltre a quelle più conosciute ha realizzato tantissime opere mai esposte, ma sempre belle ed originali, che si potrebbe allestire un museo: sarebbe un peccato non avere l’occasione di poterle ancora ammirare e farle conoscere ai tanti Villacidresi, che non avendo avuto modo di apprezzarle non possono rendersi conto del Grande Talento che hanno avuto vicino e che continua a vivere nelle sue opere.

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