Il 6 maggio si vota per i referendum, cresce il coro dei “SI”

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Nel cineteatro di Sardara si è discusso sui referendum del 6 maggio.

Dura, anzi durissime le parole di Giorgio Zucca, durante il discorso di apertura dell’incontro che si è svolto al cineteatro di Sardara: “La Provincia del Medio Campidano è un ente inutile. L’unico vantaggio è stato quello di portare laute retribuzioni per dirigenti e consulenti”. “Parlare di Provincia Verde – prosegue Zucca – sembra quasi uno schiaffo a quello che è il potenziale enorme come l’agricoltura. Abbiamo purtroppo dei progetti che si sono rivelati un bluff, parlo del progetto dell’allevamento del gambero e del tartufo, ridicolizzando la provincia, o come  il melone all’asciutto e altri“.

Il Movimento Referendario Sardo nasce dall’impegno di centinaia di Sindaci e Consiglieri Comunali di tutte le aree politiche, che hanno scelto di usare lo strumento referendario per far partire quella che a molti può sembrare una “mission impossible”: CAMBIARE la SARDEGNA.

In un volantino diramato dal movimento si legge:

Con i pannicelli caldi della quotidianità, si può sperare al massimo in una stentata sopravvivenza, in un declino lento che trasformi l’intera Sardegna in un unico, grande “paese dell’interno”, che si spopola velocemente per mancanza di opportunità. I REFERENDUM non sono la bacchetta magica che può invertire la tendenza e fare il miracolo in un mese. Sono però un’occasione straordinaria per mettere insieme la parte più innovativa della società sarda e per consentire all’intero popolo sardo di esprimersi su temi fondamentali per il futuro della nostra Isola.

I TEMI DEI DIECI QUESITI SONO NOTI e appartengono a tre grandi filoni:

BASTA CON I COSTI DELLA CASTA!. La democrazia costa ed è giusto che costi, ma la “gente normale” non tollera più gli eccessi. Con i referendum, i sardi possono ottenere la riduzione delle indennità degli onorevoli regionali, la riduzione del numero degli onorevoli regionali (da 80 a 50), l’abolizione dei consigli di amministrazione che trasformano in carrozzoni politici gli enti della Regione.

ABOLIRE LE PROVINCE! Non pensiamo che costino molto, pensiamo che servano a poco. E probabilmente lo sanno anche loro, visto che cercano di impedire i REFERENDUM pagando (con i nostri soldi) avvocati nei Tribunali Amministrativi. Le Province non si fidano del giudizio dei cittadini sardi, perché i cittadini sardi dovrebbero avere fiducia in loro?

MENO PARTITI, PIU’ CITTADINO. Sono forse i due referendum più delicati: per scegliere con le primarie il nome dei candidati alla Presidenza della Regione (che non ci arrivino via fax da Roma….) e per riscrivere con l’Assemblea Costituente lo Statuto dei Sardi che regoli i nostri rapporti interni e quelli con l’Italia e l’Europa.

I quesiti sono dieci, ma in realtà la domanda posta ai sardi è una sola:  VUOI CAMBIARE LA SARDEGNA SI o NO?

Sino ad oggi, i Referendum non hanno avuto nemici dichiarati oltre alle Province. Ma l’ostilità del Palazzo per quanto sia nascosta, è fortissima: l’obiettivo del “Palazzo” è quello di far parlare il meno possibile dei Referendum per ottenere che il 6 MAGGIO i cittadini non vadano a votare. Il “Palazzo” vorrebbe che non si raggiungesse il QUORUM del 33% dei votanti, che rende valido il Referendum.

E’ per questo che il “Palazzo” ha impedito di votare insieme per le elezioni amministrative e per i referendum (spendendo due volte i nostri soldi per organizzare i seggi…..).  E’ per questo che il Palazzo ha disposto che si votasse solo domenica 6 maggio e non domenica e lunedì, come l’anno scorso in occasione del referendum sul nucleare. I nemici del cambiamento non organizzano i COMITATI per il NO: sanno che sarebbero perdenti.

Cercano invece di convincere la gente a non andare a votare, tanto – dicono loro – non cambierebbe niente. Sappiano dunque i sardi che, se vogliono fare un favore al “Palazzo della Politica”, non devono andare a votare!!!  Se invece i sardi vogliono fare un favore a sé stessi, vadano a votare il 6 MAGGIO e non rinuncino ad esprimere il proprio parere su temi importantissimi per il futuro di tutti e sul grande sentimento di speranza e di cambiamento che è alla base dell’azione referendaria. E’ questo il senso dell’iniziativa odierna.

I sindaci del Movimento Referendario presnetano un Ordine del Giorno che sottoporranno all’approvazione dei Consigli di tutti i Comuni della Sardegna:

377 COMUNI DELLA SARDEGNA, TUTTI PER I REFERENDUM!

Perché i Sindaci e le Giunte di tutti i Comuni della Sardegna, indipendentemente dal loro colore politico e dal parere di ciascun consigliere sui singoli quesiti, siano uniti nel garantire la massima conoscenza dei quesiti referendari a tutti i cittadini sardi e si impegnino in tutte le attività di informazione che consentano di non sprecare lo straordinario momento di partecipazione popolare garantito dai REFERENDUM.

Non chiediamo ai Sindaci di fare campagna elettorale per il SI, ma chiediamo che spieghino alle proprie comunità quanto è importante che i cittadini sardi si esprimano ai REFERENDUM del 6 MAGGIO.

IL 6 MAGGIO VAI A VOTARE: SARDEGNA SI CAMBIA!

Villacidro.info – 30 aprile 2012

 

26 COMMENTI

  1. Chi dalla provvincia ne trae provvigione non si azzarderá mai a negarne la
    “irrinunciabile” utilitá… Ma a guardar bene non pare che il cittadino abbia goduto di tali e tanti benefici da non far assolutamente rimpiangere gli anni pre-provinciali… Vorrá dire che parenti e amici degli “irrinunciabili” saranno liberi di cercare altrove una provvigione.

  2. Leggere per informarsi http://bit.ly/IC7ssL Ci stanno prendendo in giro, vogliono salvare le poltrone costosissime dei Consiglieri Regionali. Sul totale complessivo loro costano il 71,7% contro il 4,5% delle province. Ci dicono di accorpare i comuni piccoli per creare Unioni di Comuni… Ma allora facciamo fare alla provincia questo lavoro, gestiscano raccolta rifiuti, appalti pubblici, informatizzazione degli uffici ecc.. molto più economico e funzionale. Perché i consiglieri regionali devono avere il loro stipendio parametrato in base a quello dei parlamentari? Il costo di un consigliere provinciale basta a coprire le spese di un consiglio provinciale.

      • Il voto SI ai referendum del 6 maggio è l’unica risposta democratica alla prepotenza dei politici che si stanno spolpando l’Italia. Il Medio Campidano non ha alcun bisogno della povincia: le competenze decentrate alla provincia dalla regione (complice) possono essere esercitate benissimo dai comuni risparmiando nei costi e migliorando la qualità dei servizi. Vi ricordate lo slogan “Villacidro capoluogo!” Ebbene, dopo dieci anni vantiamo il record del capoluogo più povero d’Italia e il presidente di provincia più trasfertista.

    • Votare per fare il loro gioco??? mhà questione di punti di vista. Io gli aspetto alle elezioni amministrative non a referendum che fatti così servono a creare ancora più caos. La normativa nazionale già risolve il problema della parte politica dell’ente provinciale. Tutti a casa. Ma occhio ad allontanare gli enti dal territorio (regione e governo) i problemi del territorio non verranno mai presi in considerazione. Senza una provincia o qualcosa di simile povera Marmilla, ma anche Guspinese e Villacidrese. Se diamo tutto in mano alla Regione aspettatevi spese per la politica alle stelle, lentezza nell’attuazione di qualsiasi iniziativa utile, e soprattutto interventi solo là dove ci sono voti da conquistare, Cagliari, Sassari e Olbia il resto non esiste….

  3. Questo dovrebbe essere solo il primo passo verso una vera partecipazione dei cittadini alle scelte di governo del territorio o della nazione.
    Non capisco perchè non si sia già proposta una metodologia veloce di consultazione
    dei cittadini per le decisioni strategiche, come la iniziativa dell’Irs (poco propagandata) della consultazione via sms sul Galsi. Strano sito quello dell’IRS,
    polemico ma con l’accesso al blog chiuso, insomma, sela cantano e se la suonano da sè. Un pò come le provincie, o i comuni, o le trbù, o i sardi…..

  4. Intanto si tagliano un pò di parassiti politici e impiegatizi clientelari, e cinquecentomila euri di stipendi e spese per gestire trecentomila euri di opere… E si mettono le basi per sucessive semplificazioni..
    Il vero problema sarà il far sparire realmente dalla scena amministrativa i saltimbanchi del carrozzone…
    Bisognerebbe obbligare tutti i politici a vestire solo di bianco…
    per poterli identificare (in mezzo alla scorta di lecchè(neologismo)

  5. Mi correggo e faccio ammenda: cito dal sito della provonciadelmediocampidano

    “Un bilancio pari a €. 23.536.074,01 di cui la gran parte è destinata a spese correnti necessarie per la gestione ed il funzionamento dell’ente e la restante parte è destinata a spese in conto capitale.”

    Altro che cinquecentomila euri!!! il tutto per centoquaranta dipendenti!!
    spero di scoprire quanti dirigenti con centomila euri a cranio sono foraggiati da noi!!!

  6. Intanto leggere questo… http://youtu.be/ZwO3DVEg3fQ .
    Il referendum del 6 maggio per l’abolizione delle nuove Province Sarde non potrà in realtà sortire alcun effetto poiché la Costituzione impedisce l’abolizione di questi enti tramite referendum. Il risultato sarà solo lo spreco dei 6 milioni di euro dei contributi usati per finanziare l’iniziativa referendaria.
    Poi un piccolo ragionamento, per quanto riguarda i politici è già prevista con norma statale la cancellazione, nelle province non ci saranno più politici. Per quanto riguarda i dipendenti bisogna anche conoscere i fatti, visto che la disinformazione regna. La maggior parte dei dipendenti delle nuove province viene da altri enti, non c’è stato alcun aumento di spesa, es. nella nostra provincia, buona parte viene dalla Provincia di Cagliari, altri dai comuni, una parte dalle Comunità montane chiuse, una buona fetta sono i dipendenti dei centri per l’impiego che sono passati dal Ministero del Lavoro alle province assieme alle competenze ad essi riferiti. Pochi altri sono stati assunti.
    Se la provincia chiude, assieme alle competenze i dipendenti andranno in Regione (guadagnando di più perché gli stipendi dei regionali sono decisamente più altri) e qualcuno ai comuni, in base a come verranno distribuite le competenze. Quindi anziché risparmiare si spende di più, saremmo più lontani dal centro decisionale (Regione) dove si deciderà di spendere per i territori da dove arrivano più voti (Cagliari e circondario, Sassari e forse Olbia). Al nostro territorio, non resta che attaccarsi al tram…
    Si sta cadendo nella trappola, si vogliono difendere i privilegi delle Regioni dove si spende il 73% del totale delle spese della P.A., facendoci credere che i colpevoli di tutto sono le province (dove si spende il 4,5% del totale) e che invece fanno di tutto (anche sbagliando) per trovare risolvere i problemi del proprio territorio.
    Hanno instillato, riuscendoci, solo odio verso un ente che poco si vede, ma molto fa, solo per non far vedere il grande dispendio di soldi e di energie della Regione.
    State sbagliando mira….

    • condivido pienamente il tuo commento. leggendo l’articolo ,mi chiedo da che pulpito arriva la predica????? da il sig GIORGIO ZUCCA???? CHE CORAGGIO!!!!!! se ritiene le province un ente inutile perchè si è candidato e fatto eleggere?????oggi come mai si capisce perchè sta crescendo il dissenzo verso la poitica. per colpa di certi politici incapaci politicamente, dopo essere stati eletti diffamano verso la parte politica avversaria per nascondere la loro incapacità di dare risposte serie ai loro simpatizzanti che gli hanno dato il voto. il sig ZUCCA con e su tutti gli organi d’informazione da un pò di tempo che anzichè impegnarsi a proporre cose e progetti utili x la provincia MEDIO CAMPIDANO non fa altro che rinnegarne e diffamarne la sua esistenza. credo dal mio piccolo punto di vista che non sia possibile ancor oggi poter dare credito a certi politicanti saluti MARCELLO

        • BIGFOTT. molto democraticamente ti rispondo, su dove devo commentare non sta a te deciderlo.su l’articolo che presumo tu voglia alludere c’è poco da commentare. le risposte ai cittadini da un anno a questa parte si stanno vedendo con i FATTI reali. i commenti e le parole le lascio ai commentatori come te . personaggi tipo ai politici che ho citato nel commento precedente. se proprio vuoi commentare segui l’argomento , non vorrei x colpa tua essere ripreso dal MODERATORE saluti MARCELLO

          • A si, i fatti… Delibere su misura per neo assessori (stile Berlusconi), un assessore in più per spartirsi le poltrone, un segretario personale per gestire l’ordinaria amministrazione, altri specchi di denaro pubblico come le “bici elettriche”, la negazione della giusta rappresentanza della minoranza nelle commissioni consiglieri, il non rispondere alle interrogazioni e il non convocare i consigli straordinari comunali chiesti dall’opposizione, finanziare associazioni con denaro pubblico per poi non portare a termine gli impegni presi, agevolare associazioni culturali amiche a discapito di altre, fare selezioni pubbliche per titolo e colloquio poi vinte da parenti di compagni di partito… di fatti ne ho anche altri, vuoi che continuo? Il SERVILISMO è una brutta bestia!!!

        • Certo certo, sembra così, ma proviamo invece a leggere qualcosa di chi fa dei ragionamenti differenti, oltre i vizi di legittimità che comunque verranno rivisti anche dopo l’esito referendario (la partita legale pare proprio non sia finita qui) leggete questo articolo semplicemente illuminante “I referendum spiegati al mio gatto” http://bit.ly/IFdyeF che risponde punto punto ad ogni quesito referendario. Vi renderete conto della bufala. Vi anticipo solo il primo:
          Uno dice: le province sono un costo. Ma questo costo verrebbe meno se le aboliamo? Le decine di dipendenti pubblici a tempo indeterminato che ci hanno lavorato fino a oggi possono essere messi sulla strada da un giorno all’altro perché sparisce l’ente che li aveva assunti? Naturalmente no, infatti saranno obbligatoriamente assorbiti negli organici dei comuni e della regione, restando in carico alla spesa pubblica. L’unico costo che verrà meno sarà quello risibile dei gettoni di presenza, la cui somma complessiva annuale non arriva nemmeno vicino alla spesa sostenuta per fare questi referendum.
          Io a questo aggiungo che esiste già una legge nazionale che la Regione è tenuta a ratificare altrimenti interviene d’imperio lo Stato che azzera gli organi politici delle province quindi anche questo risparmio non esiste….
          Dopo aver letto questo articolo, valutate seriamente se questi referendum sono o no una bufala.

  7. I DATI: L’ambasciatore italiano a Berlino prende 240.000 Euri
    La cancelliera MerKel ne prende 120.000.

    Manganelli, capo della polizia prende 630.000Euri
    Il capo dell’FBI americano ne prende 128.000

    Quel m…a di Vittorio Sgarbi, in pensione a 54 anni, prende 180.000euri
    Barak Obama, presidente, ne prende 300.000

    il direttore del servizio agricolo della Provincia del Medio Campidano,
    politico riciclato, senza titoli specifici, si prende 85.000 euri, e così
    gli altri dirigenti, tutti riciclati per meriti politici,
    Se la provincia sparisce, buona parte degli impiegati torneranno ad altri organi, ma questi mangiatori a sbaffo chi se li prende???? fra cinque anni sai quanto si risparmia di soli megastipendi per (meriti)politici !!!!!!

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