Il Cagliari Calcio cerca casa, a Villacidro il nuovo stadio?

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Proposta dai banchi dell’opposizione del comune di Villacidro per costruire il nuovo stadio in località “Trunconi”.

La Gallura, Ottana e Villacidro sono pronte a ospitarlo. Semplici provocazioni o proposte reali? Una cosa è certa: «L’umiliazione del Cagliari costretto a emigrare a Trieste è inaccettabile», dice Fedele Sanciu, presidente della Provincia di Olbia-Tempio. E lo pensano in molti. Così i Comuni della Gallura e la Provincia di Olbia-Tempio si dicono pronti a ospitare i rossoblù. E la prima offerta a Cellino parte da Sanciu: «Lo stadio si può fare qui». Ma va oltre e fa una proposta azzardata: «Cambiare il nome alla squadra; Sardegna Calcio», è la sua idea. Per ora resta Cagliari Calcio e, per Sanciu, «un patrimonio dei sardi che soffrono per il trattamento subito dai giocatori della società più blasonata dell’Isola, costretta a emigrare per giocare un partita».

OTTANA Scende in campo anche Ottana. Il Comune barbaricino si candida a sede del nuovo stadio. Formazione: Efisio Arbau e Ignazio Pira (consiglieri provinciali di Nuoro) ed Enzo Denti (del consiglio comunale di Ottana). La loro offerta: «Siamo pronti a ospitare gli impianti della Karalis Arena». Ma a una condizione: «L’area dovrà essere a disposizione della nostra comunità, a favore delle associazioni dei nostri artigiani, commercianti, agricoltori e pastori che dovranno poter promuovere e vendere i loro prodotti». Strategia di marketing? Arbau, Pira e Denti hanno già pensato a pacchetti per abbonati e tifosi ospiti; tutto studiato nel dettaglio. Ora non resta che sottoporre la proposta al vaglio del consiglio provinciale di Nuoro e comunale di Ottana.

VILLACIDRO La terza formazione che scende in campo è quella di Villacidro. E Giuseppe Ecca, consigliere di opposizione, fa la sua offerta in consiglio: «I 64 ettari di terre pubbliche nell’area dell’ippodromo di Trunconi». E l’ipotesi di ospitare la Karalis Arena a Villacidro «metterebbe d’accordo maggioranza e opposizione». Lo spazio abbonda: «Una pista da 2400 metri, tribune da mille posti, un parterre da 8 mila metri quadrati, le scuderie, la torre della giuria e un bar ristorante, oltre ai parcheggi per 1500 auto»: restano i 64 ettari per lo stadio. Ancora Ecca: «Trunconi è a due passi da S’Acquacotta», crocevia tra Campidano, Sulcis e l’area cagliaritana. Un punto facilmente raggiungibile dai tifosi del capoluogo, soprattutto dopo l’apertura della variante che consente di non attraversare Villasor. E la presenza dello stadio «potrebbe portare alla costruzione di un cavalcavia che eliminerebbe l’incrocio a raso di S’Acquacotta». A Cellino la scelta.

Villacidro.info – 7 aprile 2012

13 COMMENTI

  1. Non si è ancora capito che Cellino lo stadio non lo costruirà mai. E’ da vent’anni che lo dice, ma i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Il suo unico obiettivo è giocare gratis, come ha fatto finora, e basta, ecco spiegata la scelta di Trieste che garantiva inoltre un incasso che in Sardegna si sogna. Le chiacchere stanno a zero.

  2. vi immaginate con lo stadio costruito nelle terre comunali a zero spese,lascia il Cagliari calcio e lo vende a pinco pallino per svariati milioni…La nuova dirigenza è costretta a pagare l’affitto alla famiglia Cellino sulle nostre terre. Un disastro….

  3. Anch’io ritengo che la proposta del Consigliere G. Ecca sia inappropriata. Ci lamentiamo della inutilità e costi dell’ippodromo e poi vogliamo costruire uno stadio per un privato? Non mi sembra proprio il caso. Inoltre, se Cellino volesse costruire veramente un suo stadio i terreni li ha, sono quelli dove ha costruito il Centro Ercole Cellino ad Assemini. Lì non avrebbe problemi, come già qualche anno fa, il Comune di Assemini gli darebbe subito le autorizzazioni. Inoltre è vicino all’aeroporto e tra la SS 130 e 131, meglio di così?

  4. siiiiiiiiiiii facciamo diventare quella zona come la citta di troia , costruiamo sopra l’ippodromo , …… ma finiamola con questo spreco inutile di soldi . ps. e non è una mancanza di rispetto a chi ama il calcio .

  5. Se la Sardegna è in braghe di tela, la ragione principale penso sia l’idiozia. ma come: fra centinaia di opportunità che qabbiamo per promuovere la crescita dell’isola, possibile che si corra appresso alla palla che lancia Cellino “stadio nuovo per il Cagliari!” Fa specie che politici di ogni tinta e livello fantastichino progetti di tal fatta: Sanciu a Olbia ne ha di problemi più seri da risolvre, Efisio Arbau pensa davvero che il nuovo stadio a Ottana risponde alle esigenze di una zona in perenne disperazione? Ed Eca di Villacidro, crece anch’egli alle favole? Di cattedrali nel deserto ne abbiamo fdino alla nausea, l’ippodromo è l’ultima tastimonianza della debbenaggine politica del nostro territorio. Possibile che i politici non abbiano altro da proporre e si riducano a esternare fantasticherie che offendono il buon senso? Ma non l’hanno ancora capito che la cucaagna è finita, specialmente per la Sardegna che non riesce a farsi restituire neppure i saldi delle tasse che le spettano per legge costituzionale! I politici, in senso lato, hanno il dovere etico e morale di proporre strumenti per creare valore aggiunto alle risorse locali che sono uniche, potenzialmente sfruttabili ma trascurate da politici, amministratori incapaci e intellettuali strabici. Il tanto decantato sistema turismo è ancora sulla carta: le filiere di settore (artigianato, agroalimentare, trasporti, beni culturali)che dovrebbero essere le affluenti del sistema, erano e rimangono sfilacciate dall’improvvisazione e zavorrate dalla burocrazia. La piccola impresa può espandersi in questi spazi di economia locale ma ha bisogno di fiducia e credito finanziario ragionevole. Se non ci sarà a breve una virata in questa direzione, si continuerà a rivendicare assistenza senza produrre nulla. Non si pensi che si possa uscire dal pantano aprendo nuovi bar, discoteche, pizzerie al taglio, negozi di frutta e verdura,falsi agriturismo e bed&breakfast. Villacidro ha tante risorse trscurate, in diversi settori, basta che i giovani si vogliano cimentare conn i sacrifici e l’impegno che hanno profuso i nostri nonni. Ma quando dico che bisogna fare sacrifici, significa rischiare producendo i beni che importiamo anche per alimentare uomini e animali. Forse non tutti sanno che il 60% delle dellederrate alimentari sono importate da fuori Sardegna! Eppure abbiamo i terreni comunali di pianura utilizzati solo parzialmente e in modo irrazionale; la diga sul Leni serve anche a questo; così come le infrastrutture della zona industriale servono per ospitare altre decine di imprese. Spero che i giovani di Villacidro soprattutto dimostrino più coraggio nel farsi carico del futuro. Non cadano nella trappola che Cellino ha teso (sfruttando la passione dei tifosi del Cagliari per fare un nuovo buiness. Cellino è un imprenditore della cerealicoltura e del calcio professionista: da anni fa soldi in entrambi i settori, perchè dev’essere la politica a immischiarsi nei suoi affari? I guadagni sono sempre rimasti nelle sue tasche, tant’è che col Comune di cagliari ha accumulato debiti e non ha certo intenzione di onorrli.

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