Referendum: Sardegna, fine di una «follia»

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Segni sull’abolizione delle nuove province: «Un esempio per l’Italia».

In Sardegna, terra antisismica per eccellenza, l’unico terremoto è stato quello referendario che il 7 maggio, con una valanga di sì, ha abrogato le nuove Province e gli stipendi dei consiglieri regionali.
Sono stati così spazzati via privilegi e manie di grandezza su un’isola che, per anni, aveva sofferto un complesso di nanismo. E quindi, per sentirsi più importante, nel 2001 aveva deciso di istituire con una legge regionale otto province su un territorio popolato da appena 1,68 milioni di abitanti.

Ora Olbia-Tempio, Lanusei-Tortolì, Sanluri-Villacidro e Carbonia-Iglesias dovranno tornare a essere piccoli Comuni all’interno delle quattro province storiche di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano.
«Un cambiamento felice», commenta con Lettera43.it Mario Segni, politico sardo che ha appoggiato l’iniziativa del Movimento referendario sardo di cui fanno parte tra gli altri l’Italia dei valori, La Base Sardegna e i Riformatori sardi.

CANCELLATA UNA FOLLIA. «Finalmente è stata cancellata una terribile follia nata su iniziativa del Consiglio regionale sardo», dice entusiasta. Ma allora quell’errore, ricorda, «fu approvato da tutti».
«Un voto non solo emotivo ma ragionato, che sarà d’esempio per l’Italia»

Nel 2001, infatti, il presidente delle Regione era Mauro Pili, ma furono tutti i politici sardi a sostenere l’iniziativa senza opporsi per paura di perdere consensi proprio da quelle zone che aspiravano a diventare province.
«Un triste spettacolo», ricorda Segni, che spiega come allora la prima richiesta arrivò dalla Gallura, «che tra le nuove quattro aspiranti era forse l’unica ad avere un senso». Ma poi, a quella, si accodarono altre richieste «e se avessero aspettato ancora si sarebbero aggiunte anche la Maddalena, Golfo Aranci, tutti».
In questi anni, però, le migliorie che tutte avevano pensato di ottenere sventolando lo scettro del potere non hanno dato i risultati sperati. E così, a distanza di 11 anni, il vento dell’antipolitica ha iniziato a soffiare più forte proprio sull’isola.

L’ESEMPIO DI VILLACIDRO. «E i più numerosi a votare per il referendum sono stati i cittadini di Villacidro che si sono battuti per far abolire la propria Provincia», rileva il politico sardo.
Un voto, quindi, «non solo emotivo ma ragionato, che sarà d’esempio per l’Italia», aggiunge Segni, perché «dimostra che, anche in un momento di grande rassegnazione, c’è una parte del Paese che è pronto ad accettare una prospettiva utile quando le viene offerta».
Basti pensare che «dell’abolizione delle province se ne parla da anni e non si era mai fatto nulla. Ora i sardi hanno dimostrato che è possibile».

BASTA DEMAGOGIA, ORA SI LAVORI. La speranza di Segni è che, dopo il referendum, la fase intermedia non porti a nessun passo indietro e che davanti al vuoto normativo creato da questa abrogazione «si lavori con costanza e serietà».
Anche per evitare di compiere gli stessi errori e di «far entrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta». Perché non si ritorni mai più quella «sindrome di inferiorità e quella demagogia che si impadronì di tutti noi».

Villacidro.info – 8 maggio 2012 – Fonte: Lettera43.it

51 COMMENTI

  1. Come sarebbe a dire che:
    Ora Olbia-Tempio, Lanusei-Tortolì, Sanluri-Villacidro e Carbonia-Iglesias dovranno tornare a essere piccoli Comuni all’interno delle quattro province storiche di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano.
    No ora devono sparire anche quelle storiche non è che se abbiamo dovuto rinunciare al nostro ente inutile dobbiamo sottostare ad un altro ente inutile come la Provincia di Cagliari (che anche peggio). No! devono sparire tutte, su via non scherziamo Segni forse non hai capito che le Provincie devono sparire tutteeee!!!

  2. sono meglio due ladri che rubano rispettivamente da A(campidano) e B(cagliari) e ridistribuiscono un pò di ricchezze in A e B oppure un solo ladro che ruba in A e B e ridistribuisce solo in B(cagliari)? abbiamo scelto la seconda perchè siamo gente onesta e masochista. quindi basta lamentarsi. Non vorrei essere al posto di Olbia, 4° città della sardegna senza più provincia…

    • Uhmm sara’ ma di questi Robin Hood che rubano per ridistribuire non ne ho mai visti. Per cui meglio un ladro che due certamente. Sarebbe ancora meglio zero, ma di certo non e’ spartendosi il territorio per distribuire piu’ ladri che si crea futuro.

  3. Aggiungo e perdonatemi se non ci leva anche la provincia di Cagliari credo che sia stato poco utile questo referendum. Anche perchè , senza voler entrare troppo nella teoria del complotto, I riformatori alias movimento referendario hanno dei consiglieri provinciali a Cagliari quindi non è che magari (ipotesi)hanno voluto la chiusura delle nuove provincie solo per un ritorno di potere alle vecchie? Come anche il pdl alias cappellaccio ha consiglieri provinciali, insomma vedete voi e fatte le vostre considerazioni… non è che si è passati veramente dalla padella alla brace? Grazie e scusate ancora ma mi sento un po raggirato con questo referendum perchè avrei preferito o tutte o nessuna tanto i soldi si fermeranno a Cagliari ora.

  4. io sono anti provincia ma qui la fregatura ce l’hanno servita.. e pure fredda.. se poi consideriamo che il quorum era del 33, va da se che una piccola minoranza ha deciso per gli altri ma è anche vero che si poteva andare e votare NO, quindi gli astenuti non hanno voce in capitolo… gli astenuti consapevoli, perchè poi c’è una buona parte di “ignoranti”, loro malgrado, che non sapevano nulla del referendum…

    • La legge non ammette ignoranza: lamentarsi a babbo morto non serve a niente. Chi è andato a votare con cognizione di causa sapeva benissimo che i quesiti referendari abrogativi riguardavano solo le nuove province, mentre per le vecchie il quesito era consultivo. In ogni caso, l’abrogazione delle nuove province è meglio di niente: si chiudiamo enti che sono serviti solo a ditribuire poltone ed elargire prebende immeritate. Sulle vecchie province, la valanga di SI è comunque un campanello d’allarme per la casta: se non correggono il tiro si possono raccogliere le firme per un referenudum abrogativo anche per esse. Questa è la vera democrazia partecipata, non quella delegata a quei furbastri che promisero capoluoghi e prosperità con le nuove province. E poi leggiti bene anche gli altri quesiti e ti accorgerai che votando SI hai contribuito a cambiare in meglio anche su altre cose molto importanti come la riduzione dei consiglieri regionali, la soppressione dei loro privilegi, l’elezione diretta del governatore, l’elezione della costituente. Guarda avanti con fiducia e continua anche tu a lottare per far attuare i risultati dei referendum.

  5. Sul fatto che ci sia stata democrazia partecipata ho dei seri dubbi: la democrazia partecipata richiede prima di tutto una capillare informazione (sia valutando i pro e contro)sulle scelte che si vogliono fare, invece tutto si è svolto nella totale disinformazione, forse nella speranza che non si andasse a votare. Il risultato, per come (non) sono state impostate le cose, è in effetti un salto nel buio e potrebbe rivelarsi una vittoria di Pirro: da chi e come verranno erogati i servizi demandati alla provincia con i relativi fondi?

    • Credo che col senno di poi stiamo iniziando a vedere la fregatura qui con il referendum ci hanno venduto una bella scatola tutta dorata ma con dentro il mattone. Se non chiudono anche la Provincia di Cagliari siamo ritornati ad essere paesini da frontiera del far west perchè non saremmo tutti uguali

  6. Non capisco tutta questa euforia di Mario Segni sulla forte volontà popolare per l’abolizione delle quattro nuove province, visto che il quorum, peraltro del 33,33%, è stato superato di poco. Concordo con le opinioni sopra riportate: se le province sono uno spreco di risorse, andavano abolite tutte, indistintamente, invece i referendari hanno diviso i quesiti parte in abrogativi e parte solo consultivi, in modo da poter avere i piedi in due staffe. Poi Segni parla di lotta alla casta, lui che non è più parlamentare da tantissimi anni e gode ancora della scorta di un carabiniere che lo va a prendere e riporta a casa tutti i giorni, con autovettura di Stato come le relative spese. Inoltre, se per la tutela e sviluppo dei territori si fanno le Unioni dei Comuni, siamo proprio sicuri che così non si creeranno altri carrozzoni mangiasoldi e che alla fine non serviranno a nulla, come le comunità montane ed i consorzi industriali? La vera lotta alla casta ed agli sprechi la stava facendo Renato Soru quando era presidente della regione, con la forte riduzione appunto delle comunità montane etc, e sappiamo tutti che fine ha fatto: impallinato al volo sopratutto dal fuoco amico.

  7. Amici
    Sono due giorni che non riesco a dormire la notte per questo referendum. Non vi nascondo che mi sento raggirato la sensazione è troppo forte non so se vi è mai capitato, tipo ad esempio prestare soldi ad un amico o conoscente ed avere la certezza che non li restituirà mai o come se avessi firmato con una fantomatica compagnia di servizi a cui ho creduto come un babbeo. Ieri ho visto un servizio dove i riformatori asserivano che avrebbero vigilato sulla situazione dell nuove provincie. Ma come sembra quasi che delle vecchie ora mai ci si dica niente. Ho parlato poco fa con un amico di un locale partito politico è mi ha riferito che i Riformatori negli ultimi anni hanno sostenuto la destra e che le nuove provincie erano tutte di sinistra e che Cappellacci e Riformatori ovviamente non erano propensi sicuramente ad avere un blocco di questo tipo. Amici credo che siamo stati gabbati perché hanno fatto leva sulla nostra onestà e senso civico e voglia di cambiamento ma invece abbiamo solo rafforzato chi ci ha sempre oppresso. .. complice anche una politica disastrosa dellA NOSTRA PROVINCIA … con i referendum consultivi la politica ci si pulisce dietro. Ero contrario alle provincie per carità ma a tutte non ad alcune si altre no. C’è qualcuno di voi che mi può convincere invece che non ci hanno fregato? Aiutatemi altrimenti non riuscirò a dormire neanche stanotte convincetemi vi prego che si è fatta la scelta giusta

    • Se può conciliarli il sonno legga attentamente questo documento: http://www.upinet.it/docs/contenuti/2011/12/11-12-06%20-%20UPI%20-%20Proposta%20riassetto%20province.pdf,
      Sig F. Aresti lasci perdere la demagogia soriana: il personale della comunità montana è stato trasferito alla provincia e l’ex. presidente è ora Presidente del GAL. Soru ha eliminato gli Ispettorati e l’ersat ed ha costituito la trinità: laore, argea e agris con relativi consigli d’amministrazione, inoltre l’ente foreste, il secondo ente in testa alla classifica per la spesa del bilancio regionale dopo la sanità (sempre sotto mirino per la razionalizzazione della spesa), non è stato minimamente sfiorato da tentativi di razionalizzazione da nessuna forza politica, eppure non mi pare che eroghi servizi indispensabili. Non si può pensare che eliminare tutte le provincie sia la soluzione a tutti i nostri mali senza sapere a chi saranno demandate le molteplici funzioni che in genere queste svolgono (manutenzione strade e scuole, rilascio di licenze per lo scavo dei pozzi, licenze di pesca e caccia, ecc., ecc, ecc.) Mi viene in mente che variando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Buonanotte

      • Caro Osservatore, scusi il ritardo. Quella di Soru non fu demagogia ma tentativi di razionalizzare strumenti e risorse per lo sviluppo, ma come ho già scritto ci riuscì solo in parte perchè abbattuto da “fuoco amico”. I costi degli enti citati da lei vengono prodotti soprattutto dalle prebende dei CdA, non vedo perchè se questi vengono aboliti o ridotti ci debba rimettere il personale, con il licenziamento. Come lei ben dice, anche se le province nuove sono state abolite, quanto di loro competenza dovrà comunque essere fatto, tipo manutenzione delle strade provinciali, messa in sicurezza delle scuole etc, e per fare questo ci vogliono comunque i lavoratori. Per quanto riguarda la spesa sanitaria, con Soru e la Dirindin ed i manager ASL da loro nominati, Gumirato adesso è addirittura consulente del Presidente Obama, questa venne riportata a livelli accettabili e con previsione di ulteriore diminuzione. Altro che demagogia. Guardi adesso a che livello è risalita, con l’attuale giunta regionale. Un saluto

    • Io avrei un’altra tesi da proporre … ma non è che i promotori del referendum in fondo in fondo sperassero di non ottenere il quorum………in questo modo alle prossime elezioni si sarebbero presentati “splendidamente ” , come quelli che hanno tentato di cambiare le cose, “ma il popolo non ha capito”!!!!!Adesso invece gli tocca prendersi la patata bollente , e muovere anche il loro splendido didietro dalla poltroncina , che non si stacca facilmente , mannaggia !!!!Aspetto sviluppi…..Buona serata a tutti!

  8. Claudia come Alessio hanno colto il senso di ciò che dicevo, vogliamo far fuori la casta ok? sono il primo a “sparare” ma attenzione, qui ci hanno armato, ci hanno propinato tutte le malefatte di Tocco con tartufi, meloni, 4×4 e voli in Europa, grande demagogia e poi? i promotori del referendum si son guardati bene dall’abolire tutte le 8 province perchè hanno interesse a mantenerne 4 in piedi. Perché se è vero che tutte è 8 sprecavano, quelle storiche lo facevano ancora di più e ora che si torna come prima quei pochi milioni di euro passati in convento per un po di bitume, qualche posto di lavoro negli uffici e per le iniziative pagane non arriveranno più a Villacidro o ne arriveranno molto pochi… questa è la fregatura.. quindidicevo che era meglio avere 2 ladri, di cui uno di casa prorpia, piutosto che un solo ladro che ruba a casa nostra ma non è di casa

    • Sono simpatici però… Paventano tanti compiti e fandonie assurde e tutto questo perché ha vinto un referendum che non è stato proposto dei loro “guru” politici.

      Era tutto un complotto per eliminare le province in mano al centro sinistra AH AH AH!!!!

  9. I 3 MOCHETTIERI FANTOLA SEGNI PARISI sono riusciti ad illudere e abbagliare tantissimi sardi. con una cifra di circa 6ML di EURO A SPESE del popolo sardo. vedo tanti commenti di riflessione del giorno dopo poco convincenti da parte di chi si è recato alle urne. no sapendo che è in corso dall’attuale governo l’abolizione di tutte le province al di sotto di 300mila abitanti a costo zero. se ciò succede in SARDEGNA oltre le 4 province eliminate dal caro referendum vengono eliminate anche le province di NUORO E ORISTANO . CHE AFFARE HANNO FATTO I 3 MOSCHETTIERI ILLUSIONISTI CON il 35 x cento CIRCA di sardi ILLUSI E ABBAGLIATI????????????? secondo il mio punto di vista giusto ho sbagliato che sia, è servito ha dare importanza e notorietà a 3 vecchi politici che dell’attuale disastro politico e non solo ITALIANO ne sanno tanto.ciao a tutti ne riparleremo in seguito x vedere i RISPARMI e come saranno spesi. ho letto che da qualche parte che già da subito ci saranno 4 supervisori messi dalla REGIONE a costo gratis VOI CI CREDETE???????????? scusate ma a me vien da ridere. ciao MARCELLO

    • AH AH AH!!! Se Siro ti avesse detto di andare a votare e che era cosa buona e giusta oggi non scriveresti cosi!!! Sai che gran parte della gente non sa neanche chi ha proposto i referendum e non gli importa nulla delle tue leccate di culo quotidiane? Cosa ti hanno detto di dire quelli del PD?

      • ohhhhhh BIGFOOT,sulla base di ciò che scrivi ci sarebbe poco o quasi niente da risponderti , ti dimostri o forse lo sei un ignorante di altobordo. se tu forse sei abituato ad esprimerti su ciò che ti suggeriscono GLI ALTRI, non devi credere che ciò che scrivo io sia pensato o dettato da altre persone o da partiti politici da te personalmente avversi.stai sicuramente sbagliando persona , non sarò grammaticamente correto nel scrivere , penso di essere un pò più correta e meno ignorante di come tu rispondi , non fai altro che nominare persone che minimamente ti cercano e forse non sanno che esisti in ogni mio commento. molto democraticamente credo d’averti dato anche molta importanza, per essere un pò più credibile su ciò che scrivi faresti meglio attenerti all’argomento seza mischiare persone che non sono particolarmente citate. se hai da rimproverare qualcosa presentati personalmente alla persona che sempre x qualsiasi argomento citi,se veramente hai il coraggio , credo che sei il classico giudicatore anonimo da strapazzo. cordialmente ti saluto MARCELLO. ps guarda che ciò che ho scritto non l’ha suggerito SIRO e neanche il PD. SALUTI

  10. Guardate che se vi mettete a ridere sulla mia teoria su un presunto complotto io sono felice perchè comunque io sono per l’abolizione di tutte e 8. Ma perdonatemi se rilancio ancora… Se vi si chiedeva nel referendum (in termini maccheronci ovviamente)

    Volete che la vostra provincia del medio campidano sparisca per ritornare a far parte della grande e mafiosa provincia di Cagliari? (SI,NO)

    Il senso del referendum era quello in fondo. Da quello che leggo nei post capisco che non sono solo a dubitare… Io ho la certezza che almeno per me m’hanno fatto il lavaggio del cervello

  11. Aggiungo e ringrazio ancora la redazione di Villacidro info per questo spazio democratico dedicato al confronto.
    Il mio ragionamento è questo: per un attimo mettiamo da parte le stupidaggini che ha fatto il presidente Magioglio magnia tartufi e meloni asciutti a tradimento (che poi cosa sarà sto melone proprio… cos’è un melone lasciato a seccare al sole?). Qui si ritorna a far parte del provincia di Cagliari, con questo referendum abbiamo spazzato via solo i nostri politici locali sicuramente pecoroni e giuggiurelloni ma che in fondo potevamo anche controllare. Ma andiamo a metterci nelle mani di politici di Cagliari che a noi non ci vedono proprio dei veri marpioni di cui non possiamo certo ad andare a fare i conti in tasca come abbiamo fatto con i nostri, quelli sfuggono, mentre i nostri abitavano dietro casa nostra. Se prima i soldi almeno ce li facevano odorare ora non li vedremo proprio. Ripeto questo secondo me è stato un complotto ben orchestrato.
    Vi posso dire che si sta valutando di lasciare le nuove provincie che non hanno superato il quorum mentre quella del MD o VS si accora a Cagliari.

    • Non si può valutare di lasciare qualche provincia. Il quorum è regionale e i quesiti abrogativi. Inoltre il referendum parla chiaro, NESSUNA PROVINCIA. La gente ha votato per eliminare TUTTE le province, di conseguenza il quesito da te proposto “Volete che la vostra provincia del medio campidano sparisca per ritornare a far parte della grande e mafiosa provincia di Cagliari? (SI,NO)” non era minimamente contemplato poiché si è andati a votare con l’intenzione di abolirle tutte. Ora spetta alla politica mettere in pratica la volontà popolare.

      Ma sugli altri quesiti non hai nulla da dira?

      • Guarda che ti sbagli, quelli per l’abolizione delle nuove province erano abrogativi, mentre quelli riguardanti le province storiche erano solo consultivi. Come qualcuno mi ha fatto notare nel mio commento del 9.5., molto correttamente, le leggi istitutive delle nuove erano semplici leggi regionali, mentre quella delle province storiche ha rango di legge costituzionale.

  12. il senso di questo referendum è stato sopratutto quello di dare un segnale forte alla classe dirigente non solo REgionale ma anche Nazionale: Ci avete rotto le palle e non abbiamo più intenzione di farci prendere per i fondelli da voi, mi dispiace solo che in molte parti della sardegna si siano raggiunti risultati molto deludenti ma,tornando al nostro territorio il medio campidano, qui siamo riusciti a dare un forte segnale di cambiamento di questo sistema corrotto/clientelare che ci attanaglia da troppi decenni ormai…!!!

  13. Si certo hai ragione ma qui si rischia di passare a Cagliari il segnale l’abbiamo dato che non si vogliono tutte le provincie e qui siamo tutti d’accordo qui non c’è nessuno che dice il contrario … si ha paura solo che del segnale che si è dato si prendano solo quello che interessa a loro … Le Provincie devono chiudere tutteee! ho capito che ci vuole una legge costituzionale per le storiche Roberto e Giancarlo ma in attesa quello che dico io e che probabilmente abbiamo consegnato il territorio del medio campidano a Cagliari involontariamente dico e in buona fede. Poi se chiudono tutte entro l’anno avete ragione e io son contento di risultare un paranoico alla fine, ma qui io ho visto una certa marcia indietro da chi ha promosso il referendum. Scusate non voglio passare per un pro-provincie ci mancherebbe.

  14. E che voi che ti risponda le leggi ci sono ma poi … anche negli ultimi referendum esempio per l’acqua si era consultivo, ma la volontà non era che ritornasse la gestione ai Comuni. Comunque aspettiamo e vediamo altro non posso dire

  15. Mi pare che non si voglia capire la portata del referendum. Due anni fa per le provinciali del MC votò il 42% ma Tocco e compani non dissero: ci ha votato una minoranza e non ci interessa la poltrona, anzi, dissero tutti, il popolo così ha deciso e noi siamo istituzionalmente eletti.Adesso che ha votato per spedirli a casa la stessa percentuale gli eletti ei loro lecchini dicono che ha votato una minoranza. Ma mi facciano il piacere e si dimmettano tutti e 25 consiglieri, sei assessori e ruffiani vari. Ma in provincia per fare qualche documento chi mai c’e andato in 50 anni, nessuno. Per le vecchie province il referendum era consultivo. Cerchiamo di svegliarci e non bisticciamo tra di noi. Se no si dimmettono andiamo in provincia con i forconi e mandiamoli a casa a lavorare come fanno i mortali.

  16. La discussione mi pare abbia preso troppo la deriva del colore politico ed evidentemente si parla delle provincie senza conoscere i compiti e le funzioni per le quali è sorto l'”Ente Provincia” come istituzione. Altra cosa è la pessima gestione politica che si è fatta ed il proliferare di “provincine” che non sarebbero dovute nascere: con questi ragionamenti dovremmo eliminare anche lo stato ed i comuni (con analogo ragionamento di “sinistraseria” si potrebbe dire: Il comune mi fa pagare solo tasse e posso fare a meno della carta di identità e in quanto allo stato, non mi ha mai fatto un documento direttamente). Le provincie svolgono delle funzioni indipendentemente dalla capacità e dall’onesta di chi le amministra e queste funzioni continueranno ad esistere: a chi verranno trasmesse se si cancellano anche le province storiche? Demandandoli ad altri istituti i servizi costeranno realmente meno al cittadino? Siamo sicuri che non si faranno dei carrozzoni peggiori condotti dai soliti politici riciclati? Non sarebbe la prima volta, e la leggerezza con cui è stato condotto il tutto non mi fa sperare bene.

    • Guarda che ci sono tantissime soluzioni. Le competenze che sono in capo alla province possono essere equamente distribuite tra comuni (anche come unione dei comuni) e regioni, e di conseguenza anche le risorse economiche e il personale. Cosi si elimina burocrazia e tante spese inutili legate alla gestione dell’ente. Purtroppo il discorso è troppo complicato per essere affrontato con dei post su questo sito…

    • Ringrazio osservatore quello che hai scritto è una attenta analisi di come vanno a finire le cose… Anche Bigfoot dice il vero ci sono tantissime soluzioni.
      La polemica è partita dal fatto che Segni promotore del referendum a affermato:”
      Ora Olbia-Tempio, Lanusei-Tortolì, Sanluri-Villacidro e Carbonia-Iglesias dovranno tornare a essere piccoli Comuni all’interno delle quattro province storiche di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano. «Un cambiamento felice», commenta con Lettera43.it Mario Segni. Non vi sembra un passo indietro da chi ha promosso il referendum? Vi sembra un cambiamento felice passare a Cagliari

  17. La cosa è senza dubbio più che complicata: lo studio della Bocconi (vedi link del precedente intervento) ci dice che i Comuni sono meno efficienti delle Province, anche se questa efficienza è correlata ad una popolazione minima di 350.000 abitanti (l’estensione territoriale pare non influisca significativamente). E’ vero, esistono anche altre forme, ma poco cambierà se a gestirle sono i soliti noti e se la razionalizzazione non interesserà tutti i consorzi gli enti e le agenzie (Consorzi Industriali, Ente Foreste, Agris; Argea, Laore, Arpas, ecc.), che spesso svolgono funzioni fotocopia talvolta in modo conflittuale e finiscono per occuparsi di materie non propriamente pertinenti. Nulla cambierà se non ci sarà una semplificazione delle leggi e della burocrazia, ma direi dell’itera società. Questi aspetti andavano chiariti prima del referendum: lo studio citato, che in tanti conoscono (è stato pubblicato anche su Panorama) non è sacro, ma rappresenta un valido punto di riferimento (frutto di un’analisi seria) che poteva essere alla base della discussione con la popolazione, insieme ad uno o più “disegni di legge” che chiarissero i nuovi assetti istituzionali in caso di cancellazione: questa è la vera democrazia partecipata. Invece chi governa e gli stessi promotori del referendum non si sono preoccupati minimamente degli effetti e si è finito, come dimostra il tono di molti interventi, per confondere il referendum con il giudizio sull’operato degli amministratori. Per il medio campidano in particolare, penso si sia votato contro l’amministrazione Tocco e non su una riflessione che mettesse in dubbio l’opportunità di mantenere un ente messo in piedi per poco più di 100.000 abitanti. Questo quadretto che si è creato, senza dubbio molto confuso, mi sembra congeniale ai soliti “ammiragli” della politica ,che, con la loro “creatività” , staranno già pensando come distribuire nuovi incarichi e poltrone, come hanno abilmente fatto in altre occasioni. Sono sempre i soliti o al massimo gli “amici”, che passano da una poltrona a l’altra: oggi sindaco, domani in uno o più consigli di amministrazione di qualche ente o in veste di dirigente, ecc., anche se senza arte ne parte. Non voglio essere pessimista (o realista) fino in fondo, ma sarò soddisfatto dell’esito dei referendum solo se le mie considerazioni saranno smentite dai fatti e finalmente si vedrà qualcosa di nuovo. Comunque ritengo, che senza un cambiamento radicale della società, cambierà ben poco. Sembrerà antidemocratico, ma penso che un politico, prima di ricoprire qualsiasi carica, dovrebbe superare un esame di onestà (anche intellettuale) e di competenza politico-amministrativa: vi fareste operare da un medico che, per assurdo, ha acquisito il titolo per votazione? Penso di no, eppure in politica si fa proprio questo, malgrado l’operato del politico tocchi la vita di tutti quanti e la democrazia venga comunque bistrattata ed usata come paravento……….

    • Condivido e ritengo che tu abbia colto nel segno…purtroppo devo dirti anche che le mie preoccupazioni sono rafforzate con quanto hai scritto. Vedo giorno per giorno la mia teoria del “complotto” prendere forma.

          • Referendum sbeffeggiato, parte subito la girandola di poltrone alla casta: lottizzazione nel Sulcis
            pubblicata da Sardegna Quotidiano il giorno venerdì 11 maggio 2012 alle ore 10.43 ·
            I sardi, col sì al referendum “anticasta”, avevano chiesto anche l’abolizione dei costosi cda degli enti regionali. E cosa succede 5 giorni dopo il voto? Parte una girandola di poltrone, con sponsor il presidente della Regione-referendario, Ugo Cappellacci, per la lottizzazione degli enti nel Sulcis. Con incarichi a segretari Pdl mancati, consiglieri comunali e politici di lungo corso (leggi esponenti della casta). Ecco nomi, incarichi e spartizioni nell’articolo uscito su Sardegna Quotidiano dell’11 maggio

            La tagliola dei cinque referendum abrogativi azzera le Province, lascia al verde gli onorevoli e provoca il caos istituzionale mentre il quesito sulla cancellazione dei consigli di amministrazione degli enti regionali, nonostante il 97,06% dei sì, ha solo valore consultivo. Vale cioè come indicazione alla politica perché siano cancellate le poltrone del sotto governo ma non ha effetti immediati su norme e procedure. E, infatti, oggi va in onda la nuova spartizione delle seggiole che riguardano gli enti che nel Sulcis fanno gola ai big della politica sarda. Carbosulcis, Igea, Sotacarbo, sono le società partecipate dalla Regione che in queste ore sono al centro delle manovre del centrodestra per proseguire nella pratica indigesta ai referendari-anticasta: l’occupazione degli enti per mano dei partiti. Con annessi stipendi e rimborsi spese, il tutto in barba al taglio dei costi della politica.
            Alle 11 di questa mattina, in viale Trento, è convocata l’assemblea dei soci Carbosulcis (unico socio è la Regione che detiene 150mila azioni del valore nominale di 100 euro l’una) per approvare il bilancio, nominare il nuovo consiglio di amministrazione e aumentare i compensi ai sindaci-revisori. Il nuovo Cda sarà un monocolore Pdl e presidente e consiglieri di amministrazione sono tutti in quota al governatore, Ugo Cappellacci. In uscita l’attuale presidente Sergio Matzuzzi (Pdl ma area Lombardo) al suo posto arriva il già consigliere regionale ex Ppi, poi senatore Udc e ora vicino a Cappellacci, Gianfranco Tunis. I nuovi consiglieri sono il sindaco di Perdaxius, Gianfranco Trullu e Alessandro Lorefice. Il primo prende il posto di Paolo Lampis (indicato in precedenza da Claudia Lombardo) mentre il secondo è il segretario “trombato” nel congresso provinciale del Pdl del Sulcis e sostituisce Mirando Basciu(Udc). I compensi del consiglio di amministrazione uscente sono i seguenti: 50mila euro per il presidente e 15mila euro (oltre i rimborsi spese) per ciascuno dei consiglieri. Il direttore, Mario Porcu (Pdl area Cappellacci) è quello con la busta paga più pesante, 80mila euro anno a cui vanno aggiunte 30mila euro che riceve dalla Sotacarbo. Altra società partecipata dalla Regione (225mila azioni e altrettante all’Enea) che vedrà confermato Mario Porcu alla presidenza, insieme con i consiglieri Learco Fois(Udc) e Francesco Auteri, indicato dal Psd’Az. L’Udc con Giorgio Oppifa il pieno all’Igea con la conquista della poltrona di presidente e di due consiglieri di amministrazione. A capo della società sulcitana con la Regione socio unico, resta l’attuale presidente, Giovanni Battista Zurru(quattro legislature consecutive in Consiglio) con compenso da 50mila euro l’anno, circa. Consiglieri altri due Scudocrociati: Vito Didacci(15mila euro) e la new entry, Francesco Furia (stesso importo). Quest’ultimo è consigliere comunale a Iglesias e di recente è entrato nella lista dei malpancisti Udc nel Municipio guidato da Ginetto Perseu, dopo le sue dimissioni (poi rientrate) da presidente della commissione Ambiente. Furia nell’Igea prende il posto di Beppe Ottaviani, al suo tempo indicato dal Pdl in quota alla presidente del Consiglio, Claudia Lombardo.
            Il quadro sulcitano che questa mattina, con le assemblee dei soci Carbosulcis e dell’Igea, apre il valzer delle poltrone, nelle ultime ore ha però registrato il macontento via via crescente di Giorgio Oppi. Il risultato del referendum non c’entra, ci azzecca invece, e anche parecchio la nomina dell’ex sodale Gianfranco Tunis, ormai arruolato nelle truppe del Sud-Ovest di Cappellacci e in procinto di accomodarsi nella poltrona più ambita della società che ha la concessione mineraria “Monte Sinni” e che conta oltre 500 dipendenti. Il cambio ai vertici della Carbosulcis significa inoltre l’esclusione di tutti gli amministratori indicati, nel precente giro di nomine, da Claudia Lombardo che ha però la maggioranza, in cordata con l’assessore al Lavoro, Antonello Liori, nel coordinamento provinciale del Pdl nel Sulcis. Le conseguenze sul piano degli equilibri interni in quel che resta del Popolo delle Libertà sono facilmente immaginabili ma ciò che appesantisce il clima in maggioranza è il muso lungo di Oppi per l’incoronazione dell’ex amico ora rivale nel territorio di casa (il Sulcis), Gianfranco Tunis. Tutto il resto è roba per gli anticasta con una spartizione in barba al referendum “ammazza enti” e con la nomina a capo di un ente al cento per cento della Regione, del già consigliere regionale e senatore Tunis e la riconferma di Bista Zurru all’Igea, un onorevole con una mandato lungo venti anni in via Roma. Così la casta si rinnova nei giorni in cui i referendari dichiarano di voler fare “piazza pulita” e intanto in Consiglio la lancetta del barometro della politica si sposta dalla “bufera” e segna “tempesta”.
            Antonio Moro

  18. questi referendum sono stati un lancio dall’aereo col paracadute… ci hanno detto che avevamo il paracadute in spalla ma nessuno ci ha spiegato come si apre, intanto il 35% dei sardi si è lanciato sperando di imparare ad aprirlo durante il volo prima di schiantarsi

    • E’ giusta la metafora ci hanno istigato senza darci una garanzia volete sapere il paradosso sto leggendo forum e articoli, Non ci crederete mai guardate è una cosa veramente assurda, ma ci accusano che per colpa nostra, della gente del medio campidano, che è passato il referendum è il 40% della provincia MD che ha fatto portare a raggiungere e superare il quorum. Altre provincie non lo avevano raggiunto. Ci sono stati il 40% dei No e molti hanno detto che se lo sapevano non sarebbero andati a votare neanche per il NO.
      Vi rendete conto cosa sta succedendo?

    • Buongiorno Alessio, ho voluto postare questo articolo non tanto per evidenziare il solito giochino delle poltrone ora in mano Pdl, (son certa che se fossero in mano al Pd , le modalità sarebbero identiche ), quanto piuttosto , per sottolineare quella che per me ormai è quasi certezza, e che tu esprimi con i tuoi tanti dubbi e con molta onestà.I referendum così come sono stati proposti hanno tratto in inganno molti, e questo articolo comincia a far capire come in realtà si sia giocato sporco…….Ho l’ impressione sempre più netta , e trovo più di una conferma a questa mia idea , che molti abbiano votato SI sull’ onda dell’ entusiasmo, e certamente delle più buone intenzioni!!ma non sempre con cognizione di causa… prova ne è il fatto che ora qualcuno comincia ad accorgersi che si è votato non tanto per eliminare “enti inutili e strumentali ” (ricordi ?, è questo che si è propoagandato )……ma quanto piuttosto per azzerare CdA di Enti (utili o inutili ?), per poi sistemare qualcun ‘ altro……. Che gli Enti siano utili o meno non ha più importanza ora, quel che conta è rimettere un pò di ordine nella stanza dei bottoni e andare avanti !!!

      • Io devo ringraziarti ed è un dovere perchè sicuramente (credo) non hai ceduto subito alle mie ipotesi di complotto però hai voluto comunque indagare con quello spirito di chi pensa “e se avesse ragione?”.
        Chiedo se è possibili alla redazione di Villacidro info di pubblicare quanto ha inserito nel post la Paola. Questo è un documento importante che NoN vuole assolutamente difendere le provincie ma vuole metterci in guardia come la nostra voglia di cambiamento è onestà sia invece stata strumentalizzata.
        Grazie a tutti

        • non ho mai pensato ad un complotto,certo è che il pacchetto “vota10 SI” non mi è piaciuto da subito,ragion per cui ho cercato di informarmi meglio e capire …..questo prima del 6 Maggio. Giusta la tua ultima osservazione , vorrei che si cominciasse a capire che chi non ha votato 10 SI a scatola chiusa, non è certo perchè è a favore della casta !!!Ci sono altre motivazioni serie che riguardano , secondo me , le modalità con cui i referendum sono stati proposti……..Buona serata

  19. x Paola ti rispondo oggi perché è sfuggito il post… hai ragione ha fare queste precisazioni è ti devo dire che la tua osservazione del “Pacchetto vota SI all incluse” degno di una nota compagnia di servizi non dava certo margini di ragionamento oltretutto sospetto.
    Devo dire che nell’ultimo referendum, come mi hanno fatto notare, il quorum era del 50% + 1 qui invece bastava il 33,3%. Anche questo di servirci il referendum in un piatto d’argento e molto sospetto. Inoltre la Vera Casta non è stata sfiorata minimamente dal nostro voto… Anche perché permettimi questa osservazione Elevare a Casta i politici locali credo sia veramente troppo esagerato. Sospetto invece che ci sia un gioco di potere che non ne abbiamo ancora idea, ma sono sicuro che presto Il Grande Bluff del Referendum presto sarà svelato. Comunque stiamo a vedere sviluppi …

  20. hai ragione comunque ha fare queste precisazioni è ti devo dire che la tua osservazione del “Pacchetto vota SI all incluse” degno di una nota compagnia di servizi non dava certo margini di ragionamento oltretutto sospetto.

  21. sento tanto odore di “volpe e di uva”……….,ammirevole la descrizione del sottobosco politico-amministrativo dei cosiddetti enti.strumentali, in realtà la mangiatoia legalizzata dei trombati o transfughi per vicende giudiziaqrie, ,,proprio la dimostrazione che queste votazioni sonop solo il primo passo verso un pò di pulizia. Non dobbiamo certo pensare che questa sia una guerra vinta,, è solo la prima battaglia, comunque vinta.

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