“Su sabateri”, dalla Romania a Villacidro

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Alin Cozmuta è un giovane rumeno di 26 anni che, per le imperscrutabili vicissitudini della vita, è capitato a Villacidro e qui ha cercato, con umiltà e dedizione al lavoro, di inserirsi dignitosamente nella società nostrana riuscendo a crearsi uno spazio di lavoro e di realizzazione personale.

Dopo aver frequentato la Scuola di Arti e Mestieri (scuola professionale) in Romania, per diverse vicende personali è dovuto espatriare ed è giunto in Italia, per l’appunto a Villacidro dove cinque anni fa ha svolto l’attività di pastore. Ha poi lavorato saltuariamente fino a scoprire la sua vocazione per la quale sta giocando la sua attività: su sabateri, il calzolaio si direbbe una volta. Ma Alin non ripara solo scarpe. Nel suo laboratorio sito in via Sant’Efisio prepara borse, cinture, portafogli, portamonete, lavori in pelle di qualsiasi tipo ed è pronto a recepire, da giovane brillante e aperto alle novità, nuove idee legate all’artigianato sardo, alla pelletteria, all’oggettistica, all’oggetto da collezione, al souvenir. Alin, brillantemente sostenuto da Francesca, lancia una sfida che è un po’ un monito per tanti giovani sfiduciati che faticano a trovare uno sbocco occupativo: l’importante è crederci! Mercoledì 2 maggio Alin e Francesca hanno inaugurato il loro nuovo laboratorio.

Gian Paolo Marcialis

Villacidro.info – 2 maggio 2012

 

13 COMMENTI

  1. Faccio i miei complimenti ad Alin, i folli sono considerati saggi.
    Le idee anche le più remote possono essere realizzate con poco, tanta volontà e sopratutto un pizzico di fortuna.
    L’attività artigiana come il calzolaio è purtroppo una realtà che tende a scomparire. L’abilità a lavorare le pelli è una rarità anche in Sardegna.
    I giovani non hanno piu la voglia di fare lavori manuali, che richiedono tanti sacrifici e spesso sono poco remunerativi, cresciuti con l’illusione del denaro facile.
    Attendo personalmente di poter ammirare i manufatti artigiani in pelle, che attualmente sono i piu ambiti in tutto il mondo.

    • Si e stato letto anche qua in Romania, io sono la sua sorella, e una amica mia da Villacidro che mi ha detto dell articolo, Barbara Ferrau. Sono molto contenta e orgoliosa di mio fratelo e poi del fatto che si puo presentare anche dei bravi rumeni e dei loro fatti non solo quelli che fanno cose cattive.

      Con orgoglio e rispetto,
      Alina

  2. C’è qualcosa che non mi quadra: Alin di cognome fa Cozmuta (stando a quanto egli stesso ha dichiarato). Poi nel messaggio di Alina, che dice di essere sua sorella, il cognome fa Libotean. Ma non dovrebbero avere lo stesso cognome, se sono davvero fratello e sorella?

  3. Come voi usate per maschi Paolo e per ragazze Paola cosi noi usiamo Alin per maschi e per ragazze Alina. Io non vedo la stranezza! Se non credi che sono la sorella non mi importa io non devo dare spiegazioni a nessuno!

  4. i risultati si sono già visti..è un ragazzo in gamba, mi ha fatto una borsa dalla a alla z..oltre a creare oggetti in cuoio e pellame sa aggiustare praticamente tutto,basta a dire che non ne vale la pena ad aaggiustare,a mettere tacchi son capaci tutti..ancora tanti auguri ragazzi,continuate così.

    • Creare oggetti in cuoio e pellame e aggiustare praticamente tutto.non basta a oscurare il mito de Su Sabateri Nostrano,mestiere nato non solo per aggiustare e mettere tacchi.ma sopratutto per creare quelle scarpe che agricoltori contadini e operai usavano una vita.Souvenir portamonete oggetti in pelle e varie lasciamoli ad altri,cinesi compresi,ma il mito del “Su Sabateri” credo che debba essere salvaguardato e non venga confuso con tutto ciò.

  5. Su Sabateri (el Zapatero, da “zapas” – scarpe- lo scarparo). Antonio dice bene, prima di tutto su sabateri/scarparo realizzava scarpe, le riparava, le risuolava, aggiustava tutti gli oggetti in pelle, compresi i finimenti per gli animali. Basta ricordare come venivano “addobbati”, in occasione delle feste, i cavalli, i gioghi di buoi, i carri. E chiunque abbia almeno 60 anni ricorda benissimo gli scarponcini chiodati con “is accious”. Io da bambino li ho avuti, nuovi di zecca, fatti su misura, e ricordo ancora l’emozione che ho provato quando il calzolaio mi prese la misura del piede,tracciandone il contorno su un foglio di giornale. E ricordo con che orgoglio mi presen- tai a scuola il primo giorno che li indossai…
    Beh, a proposito di Alin Cozmuta, solo un’annotazione: Alin è un esempio per i giovani e non giovani che aspettano che il lavoro gli “caschi” addosso dall’alto. Anzi, spesso vanno a pregare i potenti perchè glielo facciano cascare addosso. E possibilmente con il “posto sicuro” nella pubblica amministrazione! Non mi meraviglia che Alin abbia frequentato una scuola professionale nel suo paese. E non mi meraviglia che prima di fare il lavoro de “su sabateri”, abbia fatto anche quello dell’aiuto pastore.
    Ma la spiegazione è semplice. Evidentemente non c’era la pensione di mamma e babbo, in casa sua!
    Auguri, Alin.

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