Per tutta la notte gli uomini del Corpo Forestale con l’Ente Foreste, le Protezione Civile e i Barracelli hanno tenuto sotto controllo l’area percorsa dal fuoco.
Pochi minuti fa le fiamme sono ripartite, sospinte dal vento che oggi si è disposto da maestrale, ma fortunatamente gli uomini sul campo, con 2 squadre della protezione civile, hanno soffocato immediatamente le fiamme. Le operazione sono coordinate dall’Ispettore Alberto Cannas della stazione del Corpo forestale di Villacidro. La situazione è ora sotto controllo.
Il livello di allerta è massimo anche per le altre zone di Villacidro con perlustrazioni e appostamenti da parte degli uomini del Corpo Forestale, dei Barracelli e della Protezione Civile.
Villacidro.info – 24 agosto 2012
se non sbaglio sta tirando vento da sud nuovamente…
Questo convalida la mia impressione, non si sanno più fare le bonifiche. Il modo migliore per farle in montagna, dove non si arriva con gli idranti, rimane la zappa. Con i soldi risparmiati da un solo volo si pagherebbe gente per zappare tutto M. Omo, invece troppo spesso devono ritornare in azione i mezzi aerei. Qualcosa non funziona o funziona molto male.
Con i soldi risparmiati da un solo volo si pagherebbe gente per zappare tutto M. Omo.
Continuo a sostenere che bisogna smetterla di parlare di posti di lavoro legati alla prevenzione e allo spegnimento degli incendi e al rimboschimento.
Credo che discorsi di questo tipo siano molto pericolosi. Ben diverso è chiedere che lo stato dirotti risorse alla Guardia Forestale (nel nostro caso la regione) per incrementare le forze a terra in caso di incendio.
Un commento intelligente! Associare gli incendi ai posti di lavoro è esattamente l’obiettivo al quale spesso si vuole arrivare. Attenzione a fare questi discorsi. Gli incendi verranno debellati solo quando questi non porteranno più vantaggi economici per nessuno, è inutile girarci intorno, la realtà è questa.
Quando non si è in tempi sospetti di campagne elettorali questi discorsi devono esse fatti, non sto promettendo posti di lavoro in cambio di voti ma la mia è una sorta di’analisi tecnica su come vengono spesi i soldi pubblici, pertanto volevo enfatizzare come la spesa per l’antincendio (non so quanto più alta rispetto a 20 anni fa) finisce in costosissime spese per voli aerei. Si tratta di cifre altissime come 10.000 euro ora per il Il Canadair CL-415, 3000 euro ora per elicotteri pesanti e 600 euro ora per quelli leggeri.
Se avete avuto il modo di osservare i mezzi che sono intervenuti basta contare le ore di intervento ed i calcoli sono facili. Un tempo le squadre comunali costavano al Comune non più di 50.000.0000 di lire per tutta la stagione ed i voli aerei erano molto rari . In un periodo di 100 anni gli attacchi incendiari alla pineta sono stati tanti eppure solo nell’ultimo decennio si è arrivati alla distruzione. Questo vuol dire che nonostante l’uso di tecnologie che si è diventati meno efficienti e capaci (gli incendiari ci sono sempre stati) . Quindi mi pare evidente che andrebbe rivisto tutto partendo dal dato che Villacidro ha (forse aveva) una grande tradizione ed un forte senso civico nella lotta al fuoco (malgrado la presenza di piromani) . E’ stato infatti il grosso contributo della popolazione che ha sempre evitato che la pineta facesse la fine dei giorni nostri,che ha visto squadre di volontari, molta gente legata alla terra capace di muoversi anche autonomamente e fare meticolose bonifiche.
Mariano, comprendo il tuo ragionamento, ma molto spesso chi ha bisogno non percepisce certe sottigliezze puramente burocratiche, in questo modo si alimenta indirettamente la speranza di un’intervento pubblico a sostegno dell’occupazione.
Io ho citato la norma nazionale per far comprendere ai più CHE NON CE N’E’ PER NESSUNO. Spetta alle persone più attente e più preparate far capire che certi argomenti sono solo becera propaganda politica che fa male alla politica in generale e a chi fa politica in modo serio. Alla fine siamo sempre in “campagna elettorale”. Spero di esser stato chiaro nella esposizione della mia posizione…
Si dovrebbero piuttosto associare i posti di lavoro alla presenza integra del bosco, mi pare un tempo si sia proposto in sede regionale una premialità per i comuni virtuosi, ma non so se si è arenata da qualche parte
Penso sia tutto finito! Non sento più l’elicottero!
Concordo pienamente con te Mariano, comunque meno male che sta volta sembra che sia stato fatto un presidio efficace e non di facciata per prevenire una nuova riaccensione di focolai dall’incendio spento ieri, visto che è molto frequente che con quel tipo di vegetazione il fuoco riprenda anche molte ore dopo il suo spegnimento a volte persino giorni e se questo lo si fosse sempre fatto anche in occasione di incendi precedenti con altissima probabilità la pineta starebbe ancora li al suo posto ma si sa che spesso si chiudono le porte della stalla quando i buoi son già scappati.
non conosco, nè so che professione eserciti Mariano,da come scrive sembrerebbe un grande esperto di boschi e di come spegnere gli incendi;non viene in mente a nessuna autorità di sentirlo in merito al grande problema che in questo momento interessa tutti ( o quasi ) i villacidresi che dal fuoco subiscono gravi danni?sono certo che le autorità chiamate in causa non daranno alcuna risposta alla mia richiesta.
Vedi, Giovanna, le “autoritá, o meglio le guardie forestali, sanno benissimo come si spegne un fuoco e come si fa una bonifica a regola d’arte, e lo sa anche Mariano. Il problema nasce dal fatto che un lavoro a regola d’arte implica un costo “elevato” in tempo, mezzi, e personale. Il proverbio recitá cosi:”La gatta frettolosa fece i gattini ciechi…” se poi a questo aggiungiamo “personale” volenteroso ma male addestrato…il cerchio é completo.
Ci tengo a precisare che per “personale male addestrato” non mi riferisco alle guardie forestali o gli operatori della protezione civile, ma a tutte quelle persone che orgogliosamente e con partecipazione vogliono offrire il proprio aiuto ma pertroppo non hanno le conoscenze per comprendere il comportamento del fuoco.
Ti ringrazio per la fiducia ma è come dice Warner, come si fa dal punto di vista tecnico lo sanno tutti gli addetti ai lavori, ma al lato pratico non possono fare molto se mancano gli uomini e non possono decidere loro come stanziare le risorse. Le persone capaci, perché avvezze a vivere e lavorare nelle campagne con molta manualità stanno scomparendo, quindi per dirla come Werner se si usasse la montagna come un “industria” (anche se trovo il termine poco adeguato) ci sarebbe una maggiore attenzione e formazione delle maestranze
Perché finche si continuerá a considerare il patrimonio boschivo, non una risorsa che produce richezza e posti di lavoro tutto l’anno, ma come un “ogetto bello da conservare e proteggere” non si entrerá mai nell’ottica che il bosco va coltivato, usato e quindi salvaguardato. Della Svezia, per esempio, si immagina sempre questa terra piena di boschi immensi…é vero ora é cosí, ma non é sempre stata cosí. In Svezia i boschi sono stati piantati, “allevati” per produrre ricchezza e lavoro. Perché non riusciamo a capire, in Italia, che il bosco puó essere “un’industria”?
…pensate che, Is cannoneris per tutta la campagna AIB eravamo solo due persone, per poi il 16 di settembre smettere completamente …. quindi niente piu servizio AIB…. pensate un po voi il danno che può subire una foresta cosi grande senza forze all’interno…ma di tutto questo i signori che stanno al comando lo sanno? io ho dei forti dubbi !!!