Skoda addio, la Keller va agli austriaci

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Villacidro, l’azienda che costruisce carri ferroviari in liquidazione passa a una cordata viennese con soci egiziani e indiani

Bye-bye Skoda, la Keller finisce in mano a una cordata di società austriache, egiziane e indiane che operano nel settore industriale ferroviario. Niente ancora di ufficiale, ma i giochi sembrano fatti. E con l’epilogo clamoroso del colosso ceco che esce dal binario Keller. Ieri mattina il giudice fallimentare del Tribunale di Cagliari ha tenuto l’udienza per l’ammissione al concordato preventivo di vendita del ramo aziendale “Keller Em Spa in liquidazione”. Ha preso in esame la proposta d’acquisto esistente, che gli era stata presentata dal commissario straordinario dell’azienda di carrozze ferroviarie di Villacidro, l’ingegner Marco Serpi (nel recente passato direttore generale della stessa Keller), che ha fatto l’impossibile per portare in salvo l’azienda, che era finita in procedura fallimentare per mancanza di liquidità nonostante avesse in cassaforte ordinazioni internazionali e nazionali di carrozze ferroviarie per svariate centinaia di milioni di euro.

La documentazione presentata dal commissario straordinario al giudice era costituita principalmente dalla proposta di acquisto formulata dal gruppo che fa capo alla “Rsi Austria”, società con sede a Vienna specializzata nelle revisioni (revamping) di carrozze e carrelli ferroviari, con partner gli egiziani della “Semaf Factory” (società del gruppo Arab Organization for Industrialization), e una non ancor meglio precisata società del settore ferroviario dell’India. Per la stessa giornata di ieri era atteso il decreto del giudice conseguente all’udienza, ma l’emissione del provvedimento è slittata per motivi d’ufficio a questa mattina. Il commissario liquidatore e i suoi più stretti collaboratori sono rimasti in attesa al palazzo di giustizia fino al tardo pomeriggio (erano arrivati alle 9 del mattino), poi hanno saputo del problema sorto per l’emissione del decreto e torneranno quindi questa mattina per ritirarlo alla cancelleria del tribunale.

Intanto Marco Serpi, assediato telefonicamente dai giornalisti, dai sindacalisti e da qualche politico, ha detto solo che prima di parlare attende il decreto del giudice. A chi ha avuto modo di contattarlo telefonicamente o di parlarci nell’androne del tribunale è apparso abbastanza ottimista. Ottimismo dovuto solo a sensazioni o qualcosa di più? Il liquidatore, che avrà un ruolo importante anche nel futuro dell’azienda che ha guidato per molti anni, ha rimandato ogni dichiarazione a quando avrà le carte in mano, presumibilmente questa mattina. Ipotizzando lo scenario positivo che ci si attende, sarà ufficializzato il via libera all’operazione di cessione (per il momento in affitto biennale, con impegno contrattuale di acquisizione successiva) del ramo aziendale Keller all’ acquirente che ha presentato proposta d’acquisto della fabbrica e il rilancio dell’attività produttiva. Appunto la cordata austro-egizio-indiana che dovrà in tempi brevi riavviare la fabbrica ferma da quasi due anni (con 320 lavoratori in cassa integrazione) e lavorare subito a una commessa di 212 carrozze passeggeri (importo 80 milioni di euro) per le ferrovie di stato egiziane, appalto vinto dalla Semaf in cordata con la stessa Keller prima di finire in procedura fallimentare. Esce quindi clamorosamente di scena la Skoda Transportation da un anno data come sicura nuova proprietaria della Keller.

Luciano Onnis 

Villacidro.info – 3 agosto 2012 – tratto da: La Nuova Sardegna

16 COMMENTI

  1. Ancora con questa Keller! Ancora con l’industria meccanica pesante in Sardegna!?
    A parte che mi devono spiegare quale folle “partner” del continente si voglia sobbarcare la logistica che c’è dietro a d un’industria meccanica pesante su di un’isola in mezzo al mediterraneo…ovvero: come buttare via i soldi scarrozzando (è proprio vero…) tonnellate di acciaio per treni e carrozze in giro per l’Europa passando per una giornata di navigazione ( a meno che l’azienda sia stata creata ai tempi con soldi pubblici per dar lavoro e da mangiare ad un elettorato sindacalizzato, beh, è storia…).
    Dicevo, a parte la disanima di cui sopra, ma perchè dare dispiaceri ai poveri operai cassaintegrati e non che attendono a casa a spese dello stato (ovvero nostri)? Lasciateli a casa che si godano con i bei soldini sigarette, birre e maialetti al fine settimana, e lasciate marcire invece i giovani che vogliono inseguire una speranza di futuro, magari non in un settore abortivo quale è il settore industriale, senza dare da mangiare alle solite generazioni dei “padri” che non vogliono mollare l’assistenzialismo imperante.
    In Sardegna… Industria…?!
    Ma per carità.
    Andiamo avanti e mandiamo a quel paese i parassiti.

    • La tua ignoranza è dilagante…forse non sai che le carrozze su cui hanno lavorato gli operai sardi sono sempre durate nel tempo, a differenza di quelle su cui hanno messo mano tanti altri nostri compatrioti italiani, che son dovute tornare in officina dopo mesi o giorni…e per il discorso dell’insularita’ credo che noi sardi abbiamo diritto alla continuita’ territoriale, visto che paghiamo le tasse quanto e piu’ degli altri

  2. caro osservatore, ma prenditela con altra gente molto piu parassita degli operai keller,c’è ne sono in parlamento e nn solo li.Non credo sia una situazione facile la loro,parlo degli operai in cassa integrazione, e sono parecchi in sardegna, e credo che non sia una loro scelta, poi chiaro a qualcuno fara anche comodo avere piu tempo da dedicare ad altre cose, ma credimi non è una realta che tocca tutti i cassa integrati, qualcuno di questi, e sono parecchi hanno come unica entrata 700,00/ 800,00€ quando si ricordano di versarglielo, perche non è tutti i mesi puntuale come uno stipendio, delle volte rimangono anche mesi senza percepire un euro, famigli mono reddito con mutuo o affitto e figli a carico, forse tu non sai cosa significa, e ti auguro di non saperlo mai…..

  3. mi auguro sia la volta buona e non solo illusione crediamoci servira tanto a villacidro e dara speranza x tanti disoccupati x l’osservatore penso sia uno che non ha mai lavorato e mai ne avra bisogno x figlio di papa che gli versa la paghetta settimanale non ci sono parole come definirlo.

  4. Beh ragazzi, osservatore ha scritto cose che potrebbero costituire senz’altro una voce fuori dal coro… Tuttavia quando parla di mai aletto arrosto mi e’ piaciuto… Credo anch’io che l’industria pesante in Sardegna sia destinata piano piano a soccombere.. Non che il turismo dia soddisfazione quest’anno.. Tuttavia la Sardegna ha altre potenzialità rispetto al l’industria anche per colpa dellinsularita’…

    • beh certo, dovremmo tornare a coltivare i campi ed a lavorare nell’allevamento del bestiame…il turismo? lasciamo perdere, i posti piu’ belli li abbiamo venduti tutti ad estranei, in quel settore ci restano solo le mansioni di camerieri e lavapiatti

  5. Sono l’osservatore che ha scritto in altri forum (es. referendum Sardegna fine di una follia) e, benché anonimo, prendo le distanze da questo “Osservatore”. Non mi permetterei mai di definire parassiti chi viene privato, non per sua volontà” del lavoro.

  6. Anche io sono in parte daccordo con osservatore, per lo più per quello che riguarda la cassa integrazione, una cosa che dovrebbe essere garantita per un paio di anni per permettere agli operai che avevano un posto di lavoro di trovarsene un altro; Logicamente in caso poi la fabbrica riapra, è lecito che i precedenti operai abbiano comunque un cero diritto di prelazione sul precedente posto di lavoro.
    Questo assistenzialismo a vita con lo stipendio pegato senza fare niente è veramente una cosa che non ha senso, non è concepibile in un momento storico come questo e non è ammissibile, che i contribuenti paghino dalle loro tasse persone che di fatto non lavorano.

    • a mio avviso e meglio un operaio in cassa integrazione pagato da noi senza far niente, nonostante, anche se lui a contribbuito a questo paese da anni, pagando tasse e quant altro. più tosto che pagare con i nostri soldi persone che di fatto non fanno un cavolo e mangiano e vivono complettamente sulle nostre spalle, a scrocca, hanno casa,cibo,acqua, hanno pure le sigarette , hanno tutto, a gratis senza mai aver pagato un centesimo di tasse, anzi prettendendo pure anche qual cosa di più di quello che gli viene regalato…. cos’ è meglio?????

      • hai colto nel segno: le casse integrazioni vengono pagate dagli operai stessi, ed anche abbondantemente…si parla di buste paga da 1.200 euri con 2000 euri di trattenute! totale competenze: 3.200 euri che il datore di lavoro deve versare ogni mese…questa è l’italia che non riesce piu’ a reggersi

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