Apre l’ippodromo di Villacidro, assegnate 4 corse in calendario

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La macchina organizzativa è partita, e se ancora manca l’Ufficialità, è ormai certo però che a novembre e dicembre si disputeranno quattro giornate di corse piane nell’ippodromo di Villacidro, uno degli impianti definiti tra i migliori in Italia, e ancora fermo al palo dopo la sua costruzione, ultimata 5 anni fa.

Saranno quindi due giornate a novembre e due a dicembre, secondo quanto e’ in grado di anticipare l’Adnkronos, con un montepremi di circa 100mila euro, che Assi, Agenzia per lo sviluppo del settore ippico, ha assegnato al Consorzio Corse Cavalli Villacidro, gestore dell’ippodromo.
Il 3 ottobre infatti l’Assi invierà a Villacidro un tecnico per il sopralluogo per la verifica dello stato dei luoghi e degli impianti, ovvero pista, scuderie, tondino, area fantini e strumentazione tecnica per le scommesse. Saranno un centinaio i cavalli, tra purosangue inglese, anglo arabo e purosangue arabo, una ventina i fantini che potranno quindi correre ufficialmente nella pista dell’ippodromo del Medio Campidano.
Nell’ambiente ippico sardo c’è attesa e speranza: allevatori, allenatori e fantini, stremati da una stagione con un numero di corse estremamente ridotte, nei due ippodromi in funzione, Sassari e Chilivani, ripone grandi speranze in queste quattro giornate di Villacidro, per salvare una stagione decisamente negativa.

“La parola d’ordine coniata a Villacidro, ‘uniti per il rilancio dell’ippica’ sta dando i primi risultati per la Sardegna sportiva”, commenta la notizia il Presidente della Provincia del Medio Campidano, Fulvio Tocco, strenuo sostenitore dell’ippodromo di Villacidro.
“Ora che il Ministero dell’Agricoltura si è espresso a favore delle corse nel nuovo impianto di Villacidro – prosegue Tocco – a partire dal prossimo mese di novembre, possiamo dire che può  essere avviato il processo per riproporre in maniera radicale il Sistema Ippico della nostra isola con la consapevolezza che le attività legate al mondo del cavallo sportivo possono produrre ricchezza e lavoro duraturo”.
“Il risultato – conclude Tocco – si è ottenuto grazie all’impegno di numerosi allevatori, allenatori, fantini, dei parlamentari sardi che con la loro richiesta unitaria, firmata in quindici, hanno contribuito a sbloccare la decisione a favore dell’ippodromo di Villacidro. Un ringraziamento particolare va al sindaco di Villacidro Teresa Pani, Mario Sposi, Giuseppe Botti e Gianfranco Dettori che non hanno mai fatto mancare il loro prezioso sostegno”. (Adnkronos)

Villacidro.info – 30 settembre 2012

22 COMMENTI

    • Che lavoro porta l’ippodromo? Puoi elencare la ricaduta occupazionale che avrà nei cittadini Villacidresi? Se fai queste dichiarazioni avrai dei dati certi che ti convincono che quei 5 milioni di euro siano stati spesi bene. Vogliamo le cifre, non i bla bla bla dei “galoppini” di Teresa Pani e Fulvio Tocco.

  1. Memoria corta a Villacidro.
    Gli importi di denaro pubblico per soddisfare gli ineffabili “SIRO-TOCCO” sono già stati ben oltre i 5 milioni di euro, visto che erano già 6 e spiccioli ben 4 anni fa, cui si sono aggiunti, se non erro altri 2 milioni di euro per le “opere” di completamento e di messa a norma. Se queste opere sono state realizzate, siamo, mi pare ad oltre 7 milioni e mezzo di euro, cioè 15 miliardi di vecchie lire…
    Intanto, la comunità di Villacidro non ha ottenuto per ora nemmeno un posto di lavoro per chi non lo aveva; Siro e Tocco hanno già fatto, mi pare, due o tre inaugurazioni (ci sono ancora le cronache degli inviati dell’Unione Sarda?); il Comune di Villacidro (cioè la comunità dei Villacidresi) ha gettato via qualche altro ettaro di terre pubbliche…
    o comunque quel denaro è stato tolto ad investimenti realmente utile alla gente. Ce n’è abbastanza per essere così soddisfatti?
    Mi rivolgo ai “cavalieri” sostenitori degli sprechi e dei siri/tocchi.

    Se quel denaro fosse stato investito in vere opere utili alla comunità villacidrese,non si avrebbe alcun bisogno,ancora una volta, che altri, estranei alla comunità villacidrese e in genere ostili a quella della Sardegna,e peraltro già fallimentari per proprio conto, “ci approvino ben 4 gare!!!” e ci si potrebbe “accontentare” anche di “elementi” come Tocco e Siro, visto che loro sono così bravi a questuare elemosine dai governi centrali di Roma e di Cagliari.

  2. Altro giro….altre corse.Ogni volta che si è in odore di consultazioni elettorali l’ippodromo riprende quota.Il quasi ex Presidente Tocco deve smetterla, forse non ha capito che i cittadini hanno deciso di mandarlo a casa.Sono curioso di conoscere a grandi linee i risultati comparativi tra costi e benefici di questa grande opera che puntualmente viene riesumata per le grandi occasioni. Ma cosa volete che siano quattro giornata di corse.Per salvare il salvabile forse è necessario costituire una società di allevatori che possa gestire l’impianto e quantomeno non mandare in malora una struttura costata fior di quattrini.E’ ora di spazzare via i Penati i Batman e quant’altro ha portato in rovina la nostra Italia e le nostre comunità.

  3. Grazie Moderatore-2,
    ho effettivamente riscontrato problemi con la mia precedente email e ne ho creato una nuova, che ho già trasmesso a villacidro.info
    Spero che d’ora in avanti funzioni tutto meglio, perchè tengo molto a partecipare non solo passivamente leggendo,ma anche intervenendo con miei pareri, dove e quando me la sento.
    Saluti
    Jeronimus

  4. Dai pochi interventi sull’argomento ippodromo e su ciò che a quell’ippodromo è connesso, si dedurrebbe che interessa pochissimi villacidresi e campidanesi. Cioè, il problema non li riguarda. E’ così? Oppure non capiscono che l’ippodromo, quell’ippodromo, è emblematicamente proprio causa ed effetto, metodo e strumento dei problemi da cui moltissimi villacidresi, campidanesi, sardi sono oppressi. Proprio la costruzione di quell’ippodromo, che in se non avrebbe poi un eccessivo valore economico,rappresenta in modo esemplare i metodi e gli strumenti usati dalla classe politica per gettare fumo negli occhi della gente, del “popolo” e dei loro stessi ssostenitori.
    Proprio contando sull’appoggio di quelli che pensano come Leo,(“chi critica si vede che a la pancia piena”)i politici disonesti, in malafede, o incapaci per ignoranza pura (ma non crediamoci troppo!), possono manipolare, strumentalizzare e ingannare la gente.Non ci vuole poi molto, per farlo. Basta “toccare” la sensibilità di chi ha bisogno,impostare le campagne di promesse nel senso voluto da chi ha bisogno,far finta di rispondere ad esigenze vere,sentite,sofferte – come lavoro e
    disoccupazione,per esempio – e far accendere speranze…ed il gioco è fatto. Creata la base di appoggio acritico,per i politici è molto facile
    poi “realizzare” opere (ippodromo) assolutamente inutili eassolutamente dispendiose. E nella spesa per queste opere si annida il mercato dei favori e delle percentuali! Poi, ai politici non importa nulla se il lavoro promesso non arriva e non potrà mai obiettivamente arrivare. Loro, i politici,troveranno mille buone giustificazioni e mille colpevoli del mancato realizzarsi delle promesse. L’ippodromo di Villacidro non è “partito” finora, dicono, perchè è intervenuta la crisi,perchè la gente non “scommette” più,perchè l’opera è stata avversata dagli altri,nemici del popolo,perchè l’ippica nazionale tutta è in crisi(chiude persino l’ippodromo più importante d’Italia,il San Siro di Milano!)… Ma nel frattempo il denaro pubblico si è volatilizzato(con qualche “residuo” in qualche tasca,non preoccupatevi!),il disoccupato è rimasto disoccupato, l’on.le locale è diventato nazionale,il Comune ha “alienato” un’altra fetta di terra dei cittadini,l’appaltatore dei lavori ha realizzato il suo profitto,alcuni politici hanno “vinto” nuove poltrone,altri,nuovi,stanno per sedervicisi,altri ancora,villacidresi,campidanesi,sardi hanno “cavalcato e cavalcano” con opportunismo i cavalli e l’ippodromo villacidrese… e Leo ci scrive che: “chi critica si vede che a (ha) la pancia piena e se ne frega di tutto il resto”!!!

  5. L’ippodromo: ennesimo esempio di malapolitica. Sarebbe interessante che qualche politicante rispondesse a alcune domandine: 1) Quanto si è speso per realizzarlo, 2) Quanto costa (all’anno) la manutenzione); 3) Quanti posti di lavoro ha creato; 4) Chi gestisce l’intera organizzazione.
    Potremmo mai avere una rrisposta?

  6. Ippodromo si? Ippodromo no?, ippodromo chissà?
    vorrei apportare da appassionato ed esperto del settore alcune riflessioni in merito all’ormai querelle ippodromo di villacidro. Premesso che non sono del posto ma, comunque Sardo del Nord Sardegna, Dove Ippodromi messi molto peggio come strutture di Villacidro, ma che garantiscono un certo movimento economico ce ne sono addirittura due. Leggendo i post di cui sopra, si capisce quanta ignoranza ci sia in merito all’argomento e quanta strumentalizzazione politica e invischiamento in antipatie o simpatie contro o a favore dei politici locali. Occorrerebbe volare più alto, ma è un malcostume sardo che è diffuso, di voler a tutti i costi distruggere un qualcosa realizzato da altrui fazione o da persone non simpatiche o della propria idea politica o solo per invidia.
    L’IPPODROMO è una struttura polivalente, di carattere sovra territoriale, che tutti i comuni vorrebbero sperare di avere! Un ippodromo se autorizzato alla disputa delle corse, apporta molti più benefici di un autodromo, di un crossodromo, di uno stadio di calcio,e così via. Che benefici di occupazione ha apportato lo stadio sant’elia a Cagliari? e quanto sono costati gli autodromi di Imola e Monza e quanti benefici e per quanti giorni all’anno apportano occupazione e intriiti alla comunità , molto meno di un ippodromo. L’idea di localizzare, un ippodromo nel centro del campidano non nacque dalle menti malate di protagonismo di marroccu o tocco, ma a seguito di una valutazione complessiva fatta alla fine degli anni 90, dove si constatò che tutto il centro e sud Sardegna erano sprovvisti di un impianto di livello per le corse al Galoppo. In quanto Cagliari era occupata dalle famiglie nobili del Capoluogo per l’equitazione e non aveva nessuna intenzione di fare corse al galoppo . Tanto è vero che era talmente interessante in quel periodo l’idea, che Un gruppo privato, tentò di realizzare un mega impianto nel vecchio stagno di Maracalagonis, che comprendeva un impianto doppio rispetto a quanto realizzato poi a Villacidro, oltre ad altre strutture di contorno quali alberghi . Rinunciarono forzatamente a realizzarlo in quanto, gli amministratori DEL PAESE , non ebbero il coraggio di sfrattare dei cittadini abusivi che occupavano le terre pubbliche del vecchio stagno, per approvare il progetto presentato. L’idea allora la lanciarono diverse parti sociali, oltre che politiche nell’ambito di valutazioni stategiche regionali. Villacidro fu scelto solo per la facilità di avere un’area così ampia di terre pubbliche a disposizione, e tra l’altro in una situazione molto più baricentrica rispetto a a Maracalagonis, con un bacino d’utenza vicino al milione di persone, oltre che per la capacità di qualche suo amministratore a convogliare quei capitali verso quel territorio naturalmente.
    C’è parecchia ignoranza anche riguardo a come vengono ripartiti i finanziamenti per opere pubbliche, questi erano PIA , piani integrati d’area , finalizzati a grandi opere strategiche e integrate con il territorio . E’ chiaro che se uno conosce questi meccanismi non andrebbe a scrivere fesserie , sull fatto che quei soldi potevano essere spesi per fare altre opere a Villacidro, ma la maggior parte delle persone non s’informa e parla o scrivere sul sentito dire o sulla base del suo stato d’animo o desiderio. Quei soldi se non si spendevano per un ippodromo a villacidro opera strategica di carattere regionale si spendevano magari per un aereoporto a benetutti. A proposito di soldi veramente sprecati, avete mai visto i galoppatoi di Benetutti, Laconi, che vengono chiamati Ippodromi, dove vi fanno se va bene un palio l’anno e boh. Villacido al contrario è un Vero Ippodromo! e di elevato livello. La sua sfortuna è stata che è arrivato in un periodo di crisi del settore, causato non da una mancata passione ma sopratutto da una distruzione praticata dall’UNIRE ente pubblico che non ha saputo valorizzare e difendere il prodotto ippico. Basta fare un confronto di come cresce e si sostiene in Francia, Gran Brtetagna, e altre nazioni. L’ingordigia dello stato nel voler ricavare soldi dal gioco d’azzardo ha depauperato l’immenso valore che aveva sino a pochi anni fa il settore delle scommesse sui cavalli. Scommesse che consentivano al pari del totocalcio per il CONI. Il tranquillo equilibrio contabile di un settore produttivo strategico , quello ippico,sopratutto per la Sardegna, dove si producono il 60/70 % dei cavalli anglo arabi di tutta la nazione. che crea un indotto elevatissimo. Basta ricordare che ogni cavallo da corsa crea 1,5 posti di lavoro,. In quanto è necessario avere un uomo di scuderia che ne segue tre /4 , un allenatore, un fantino, veterinario, maniscalco, fieno, biada, finimenti, etc etc. Ogni giornata di corse in cui si effettuano 7/8 corse per una media 15 /16 cavalli a corsa vuol dire che in un ippodromo ci ruotano attorno 300/400 cavalli minimo perche gli stessi non possono correre frequentemente e devono ruotare . 400 x 1,5 persone /cavallo vuol dire che 600 persone in qualche modo ci hanno a che fare per lavoro.
    Ma non finisce solo nelle giornate di corsa come le macchine o le moto. quei cavalli sono degli atleti e devono allenarsi tutti i giorni dell’anno feste comprese per cui l’indotto è continuo attorno all’ippodromo.
    Per non parlare del personale occorrente per l’organizzazione delle giornate e delle manutenzioni costanti delle piste e delle scuderie, mediamente in una giornata di corse vengono impegnate oltre 50 perone minimo la maggior parte per la giornata ma tante anche nei gg precedenti e successivi. Oltre all’indotto di migliaia di persone che arrivano da tutta la Sardegna , e che non si limitano alla serata di’ippica.
    Il nome della Città che ospita un ippodromo acquisisce notorietà come quello di altri grandi impianti di sport o eventi. Anche perchè con l’ingresso nel circuito nazionale delle scommesse le immagini DELLE CORSE SU CUI sconmmetere vengono trasmesse in tutta l’ITALIA.
    Il problema è stato la contrarietà a nuovi impianti come quello di Villacidro che possono calpestare i piedi ad altri, e quindi è stato boicottato cercando di non dargli la possibilità di inserirsi in questo circuito virtuoso. Noi sardi come al solito invece di combattere una battaglia comune per portare qualcosa di veramente utile alla territorio , ci siamo persi , dai commenti che leggo ci stiamo ancora perdendo , in inutili, sterili e strumentali nonchè autolesioniste , aggiungerei polemiche da cortiletto politico di sotto casa. strumentalizzando questa enorme possibilità che solo Villacidro ha la fortuna di avere in Sardegna. Mi auguro che queste considerazioni facciano riflettere e che limitino il nostro atavico istinto di autodistruzione in funzione della distruzione dell’avversario. Ma che un impianto del genere possa essere da tutti visto come una grande opportunità .

  7. quello che mi da fastidio e che alcuni credono che le opportunita siamo giocare alle scommesse o meglio fare dei soldi senza lavorare , l’ippodromo io lo vedo come lo fan vedere in tv e cioe dove le persone sono drogate dalla prossima e successiva scommessa, buttando il loro misero futuro fatto di due soldi …. comunque chi decide ha buoni propositi anche qui in italia e sardegna ….

  8. beh, qualche pieghina…..
    mi farebbe piacere sapere innanzi tutto se la ispezione che doveva essere ieri, mi pare, ha dato esito favorevole (o quanto è costato questo esito).
    Con ciò non voglio per carità insinuare, vorrei sapere quanto ancora, in un bilancio mai chiarito, costa ogni modifica richiesta ad una opera che per la sua novità doveva essere perfetta, il meglio del meglio.
    POI..gradirei conoscere le date ufficiali di queste due corse, che in verità
    mi paiono un pò poche per muovere un indotto.
    Vediamo un pò di conti:
    Monte premi= 100000 Euro/2= 50000 al mese che dovrebbero rappresentare la torta che comunque va divisa fra gli addetti ai lavori(al lordo delle tasse)
    Se, come dice il Mario, sono 600 le figure che lavorano per questa festa,
    sono 83,00 gli Euro lordi che spettano (statisticamente) a ciascun operatore…Per almeno due giornate lavorative, quelle delle corse, diciamo,,di Novembre….
    D’accordo, ci sono i biglietti di ingresso, e poi????
    Devo confessare che dai conti di Mario mi sento un pò deluso….
    Immaginate quanto devono esserlo gli altri Ippodromi Sardi che si vedono sottrarre quattro corse…..da una torta che dicono già scarsa…
    Come al solito, LA BANDA suona sempre la stessa musica, e poichè il maestro dà le spalle al pubblico non si accorge che gli spettatori paganti sono andati via……..

  9. Egregio Capron3
    Visto che mi hai tirato in ballo, vorrei permettermi di replicare alle tue convinzioni, sperando che non siano solo frutto di preconcetti derivanti dalle solite beghe tra paesani del paese d’ombre, che portano solo all’autodistruzione in funzione del cercare di criticare e demolire quanto fatto da altri, perché altrui parte politica o per antipatia personale.
    Ti inviterei a leggere con più attenzione quanto ho scritto, forse ti sfugge qualcosa e, in ogni caso della materia sei abbastanza disinformato, cercherò di spiegarmi meglio e di farti capire quanto è importante il settore ippico in una terra come la Sardegna che è da sempre terra di cavalli e soprattutto di uomini di cavalli. Non è stata partorita l’idea e poi la costruzione di uno slittometro per cani da slitta in Sardegna, ma un impianto dove far gareggiare tra di loro i cavalli , presentarli al pubblico nonché a possibili acquirenti, nella terra dove questi animali e i nostri conterranei esperti, sono parte integrante e tradizione come da nessun’altra parte d’Italia!. Se fai un po’ di ricerche ti renderai conto di quanti ragazzi sardi cercano una strada in questo settore spinti da una passione innata. Ti pare normale che ad esempio i corsi per il patentino europeo di fantino siano fatti all’ippodromo di san Rossore a Pisa? >Se entri nel sito di san Rossore vedrai che oltre la metà dei ragazzi hanno un cognome di origine sarda, cosi come tra gli addetti ai lavori in tutti gli ippodromi d’italia e non solo. Basta ricordare che attualmente il fantino n° 1 al mondo è il figlio di Gianfranco Dettori da Serramanna , Lanfranco noto Frankie nominato baronetto in Inghilterra. Ma non solo c’è un ragazzino di 19 anni di Nurri Atzeni, che sta sbancando gli ippodromi inglesi e viene già definito il nuovo Dettori . Il settore Ippico in Sardegna nonostante sia stato calpestato con i piedi dall’UNIRE negli ultimi anni e nonostante la regione da parecchi anni non se ne interessi, grazie alla grande passione e competenza , impegna oltre 1000 persone attualmente. Il tutto, nonostante da 30 anni, è scoperta per lo spettacolo ippico, tutta la parte centro sud dopo la chiusura dell’ippodromo di Cagliari, la zona più popolosa .
    Quindi solo per queste considerazioni, e di ambiente esistente , l’impegno e il moto di tutti i sardi specie dei Villacidresi dovrebbe essere: UNIDOS PRO SA CAUSA COMUNE
    .Invece come vedi mi ritrovo a dover giustificare e spiegare, nonché cercare di convincere su una situazione di prospettive così naturali , conterranei come te e altri post che leggo quando si parla dell’ippodromo di Villacidro..
    Siccome credo che una delle nostre poche possibilità per creare opportunità e reddito, è valorizzare quanto di bene sappiamo fare,e questo del mondo dei cavalli è una delle cose che sappiamo fare tra i migliori del mondo, mi sforzerò sempre per spiegarlo e difenderlo, come sarebbe auspicabile che venissero difesi da tutti i residui valori che ancora abbiamo

    • Potresti cortesemente fare un po chiarezza sui conti? Capron3 a suo modo ci ha dimostrato che quattro corse non sono nulla. Visto che sei del settore, parlaci di euro, di guadagno, questi 100.000,00€ a chi vanno?

      • (seconda parte)
        Quindi tornando ai tuoi quesiti , dubbi o come le chiami tu pieghine:
        Come tutti, ho potuto leggere nell’Unione di giovedi mi pare, che riguardo l’ispezione dell’ingegnere mandato dall’ASSI (ex UNIRE), abbia anticipato un parere positivo , che verrà ufficializzato entro fine mese. Riguardo i costi, non capisco cosa intendi, se i costi del collaudo dell’ingegnere , essendo mandato dall’Assi o se lo pagano loro o lo addebitano alla società di gestione che ne ha fatto richiesta. Altri costi immagino non ce ne siano se l’impianto è stato considerato idoneo così com’è. Che dovesse essere il meglio del meglio, in Italia non è semplice, si è soggetti a continui adeguamenti normativi a cui bisogna sottostare. Nel caso specifico ricordo che in precedente ispezione era stato chiesto di realizzare le curve con forma parabolica tipo la vecchia curva parabolica di Monza, manco i cavalli avessero la velocità di un’autovettura. (cosa che non ha nessun ippodromo in Italia ). E che al momento dell’autorizzazione dei lavori non era necessario. Oltre alla costruzione di altri box oltre i 120 esistenti. Che l’impianto sia di elevato livello qualitativo e dimensionale lo dicono tutti gli addetti ai lavori che l’hanno visto.
        Date ufficiali di corse non ne so, da quello che leggo si dice delle ultime due domeniche di novembre e delle prime due di dicembre. Quindi sono quattro, ma non sono “4 gare” bensì 4 giornate di corse, dove in ogni giornata ci sono 7/8 corse di varie categorie, arabi , anglo arabi purosangue gentleman, handicap, a vendere, etc etc quindi complessivamente sono 4 ggx8 =32 corse ipotizzando che partecipino 16/20 cavalli per corsa ruoterebbero in un mese circa 400 cavalli. I calcoli che fai sono completamente inesatti, come somare pere con cavoli, non c’entrano niente con quanto scritto da me. Io ho scritto che da studi eseguiti , attorno ad un cavallo da corsa si crea 1,5 posti di lavoro/cavallo. Non solo nelle giornate di corsa ma tutto l’anno. Per cui se ci sono 400 cavallix1/5 , vogliono dire 600 persone in qualche modo impegnate nella loro gestione. Gli ipotetici €.100 000 euro da suddividere nei vari montepremi delle 4 gg giornate di corse, di cui si parla in giro, è un’altra cosa! Quelli mica vanno divisi con chi perde sempre o con i veterinari o gli sportellisti delle scommesse. Vanno esclusivamente a chi arriva tra i primi posti nelle corse, che poi se li suddividono ancora a chi è prop, fantino, allenatore del cavallo . Le altre opportunità lavorative sono date per l’organizzazione e la gestione delle giornate di corse che essendo parecchio complesse ed articolate hanno bisogno di parecchio personale in quei giorni per poterle realizzare (50-60 ). Ma ci pensa la società di corse che gestisce l’impianto, che trarrà i soldi per pagare queste persone da diverse fonti. In primis da una percentuale delle scommesse eseguite sul campo e da quelle eseguite in campo nazionale nelle agenzie ippiche,dalla’affitto dei box e delle piste per gli allenamenti, poi da quote destinate alle società di gestione dall’ASSI per tenere gli impianti in condizioni idonee alle corse, dai biglietti d’ingresso, sponsor , ristorazione bar , eventi collaterali e quant’altro ritenga di fare per incrementare i suoi introiti. Quindi i tuoi calcoli non c’entrano per niente. Spero che ora tu sia meno deluso.
        Anche la storia di cosa pensano gli altri ippodromi sardi di quattro giornate tolte a loro… Innanzitutto non sono tolte a loro ma aggiunte alla Sardegna, poi forse non sai che da diversi anni i tre ippodromi stanno dialogando e cercando di creare una sinergia comune , sulla base dei maltrattamenti subiti a livello nazionale, al fine di creare un circuito sardo che completi e migliori il calendario regionale. Cosa fattibile anche grazie al fatto che Villacidro avendo l’unica pista in sabbia in Sardegna può effettuare anche corse in pieno inverno, cosa non realizzabile negli altri impianti. inoltre , essendo un impianto di categoria elevata, contribuisce a dar maggior peso alle richieste del sistema ippico sardo. Riguardo banda, maestro e spettatori e bla bla.. dovresti andare in una qualsiasi giornata in un ippodromo sardo (vedi chilivani o sassari per il momento) , e ti renderesti conto se gli spettatori sono andati via.
        Spero di essere stato di aiuto a migliorare le tue conoscenze in merito. Saluti Mario

  10. A Mario.
    Non so se la tua è una difesa d’ufficio o una appassionata difesa di “appassionato ed esperto”. Ad una prima lettura sembreresti uno che porta l’acqua al suo mulino, niente di più. Ma sei ricco e generoso di informazioni e giustificazioni “tecniche”, che elargisci anche abbastanza bene ai “disfattisti di Trunconi”. Ebbene, riconosco che per un verso (uno solo), cogli nel segno quando dici che: “C’è parecchia ignoranza anche riguardo a come vengono ripartiti i finanziamenti per opere pubbliche, questi erano PIA, piani integrati d’area, finalizzati a grandi opere strategiche e integrate con il territorio.”
    Si, c’è una ignoranza abissale, lo ammetto senza riserve. E arrivo a sostenere che la più abissale di tutte è quella dei politici sardi, non quella dei cittadini, che pure è molto grave.
    Ma c’è una differenza tra le due “ignoranze”: quella del cittadino normale è “voluta” dal cittadino politico. Quella del politico è funzionale alla sua propria convenienza. E poiché tu, Mario, non mi sembri un innocente serafino in volo di passaggio in quel di Trunconi, credo che anche tu usi quell’ippodromo in modo strumentale, per giustificare scelte scellerate, estremamente costose, pagate col denaro pubblico: Un pubblico che non riuscira a recuperare un decimo degli importi spesi. Denaro pubblico speso in “grandi opere strategiche e integrate con il territorio” che in questi anni e nei secoli dei secoli non produrrà alcun reale beneficio né ai villacidresi né ai sardi del Capo di Sopra e del Capo di Sotto.
    E’ proprio perché c’è molta “ignoranza” nei politici che nascono i PIA con i quali i politici “riescono a creare” ricchezza nei loro territori. Ricchezza per chi, Mario? E guarda che nel territorio non si pretende di diventare ricchi, si vuole appena appena creare lavo-ro, con il quale si vuole riscattare la propria dignità, stuprata e annientata da quei politici locali che tu sembri difendere. Lo prevedono questo i PIA dei politici, Mario? Perché se quei PIA che porti a giustificazione dello scialo di Trunconi NON hanno mai raggiunto in passato, e non raggiungono oggi, lo scopo principale di ogni spesa pubblica, c’è qualcosa d’altro che non va, non l’ignoranza dei sardi sui problemi dell’ippica o sulla natura e le finalità dei PIA.
    “Leggendo i post di cui sopra, si capisce…quanta strumentalizzazione politica e invischiamento in antipatie o simpatie contro o a favore dei politici locali. Occorrerebbe volare più alto, ma è un malcostume sardo che è diffuso, di voler a tutti i costi distruggere un qualcosa realizzato da altrui fazione o da persone non simpatiche o della propria idea politica o solo per invidia.”
    Dunque per te, pretendere che il denaro prodotto dal mio e dal tuo lavoro ed estorto con tasse inique sia speso anche per procurare il lavoro a chi non lo ha, è “strumentalizzazione e invischiamento in antipatie o simpatie contro o a favore dei politici locali?” e questo sarebbe “il malcostume sardo” dal tuo punto di vista?
    Apprezzo la lunga serie di buone ragioni tecniche, economiche, sociali, sportive e di tradizione locale che hai citato a sostegno dell’attività ippica in Sardegna e dell’ippodromo di Villacidro. Mi ricordano che tu sei un esperto e un appassionato di quel settore, e pure in buona fede, forse. Ma forse sei anche un illuso. O almeno hai memoria corta.Perché, vedi, io ricordo invece una lunga, infinita serie di “ippodromi” sparsi in Sardegna, dal Capo di Sopra (Porto Torres e SIR di Rovelli e Vinilys e La Maddalena di Berlusconi e…), al Centro Sardegna (ENI di Ottana e decine di aziende a Macomer etc) e al Capo di Sotto (SNIA, ancora ENI, Scaini di Villacidro e tutto il sistema delle miniere del Sulcis Iglesiente, fino all’ALCOA e alla Carbosulcis e alle altre decine di false aziende pubbliche e private –finanziate dai soldi pubblici!), che hanno divorato le tue e le mie tasse senza raggiungere lo scopo per cui quei soldi pubblici sono stati spesi: creare lavoro per chi non lo aveva, ma lavoro che doveva creare ricchezza, lavoro per tutta la vita e per la vita e il futuro dei figli. Lavoro, non cassa integrazione e/o quell’imbroglio che chiamano mobilità. Dunque chi critica quest’ennesima presa per i fondelli lo fa “solo per invidia”? Per presa di posizione politica? Perché, Mario, tu hai letto nei nostri post l’elogio di una parte politica rispetto ad un’altra?
    “Quei soldi se non si spendevano per un ippodromo a Villacidro opera strategica di carattere regionale si spendevano magari per un aereoporto a Benetutti”.
    Lo scrivi per ironia, senza accorgerti che ironia non è, ma è realtà amara e letale. Sì, invece, hai ragione, se non si fossero spesi per l’ippodromo di Villacidro sarebbero finiti nell’aeroporto di Benetutti! Perchè ai politici sardi non importa dove si creerà la loro ricchezza…per loro,come per quasi tutti i politici nostrani, non interessa che sia Francia o Spagna, purchè se magna!
    Mi guardo bene dall’entrare nel merito dell’ippodromo, non me ne intendo e non voglio intendermene. La mia critica riguarda il denaro pubblico gettato al vento (ma con i residui in alcune tasche!) e nel corso della mia vita ho visto troppe volte ripetersi la stessa storia, precisa, identica, fotocopia di quella dell’ippodromo di Villacidro!
    Ora però, suonato e rincretinito come sono, non credo più, anche se “al lupo, all lupo!” fosse allarme vero!

    • jeronimus,
      condivido al 100 x 100 l’analisi sugli sprechi che ormai non sono più tollerabili! Ma che fare, buttiamo il bambino con l’acqua sporca?
      Io ho visto proliferare di pizzerie realizzate da comuni, di strade lastricate in pietra che nulla hanno a che fare con la tradizione, adesso vanno di moda le piscine, senza che alla base ci sia una business plan di ritorno economico , o magari entrano nel mercato dei privati nell’utilizzare delle strutture che altri privati si son dovuti invece costruire e ne devono ammortizzare i costi. Condivido anche il discorso cattedrali nel deserto, sir, ottana, fliati macomer etc etc , snia. Che comunque per alcuni anni hanno dato decine di buste paga, poi certo non si sa se la somma sia inferiore o superiore ai soldi pubblici che hanno drenato. Ma quì il discorso si allarga anche alla fiat, pirelli , etc etc e d entriamo in un campo sociologico complicato. Se devo garantire un reddito ai cittadini tramite aziende e quindi lavoro o, se devo darglieli direttamnente in sussidi di disoccupazione o cassa integrazione. Putroppo il mondo cambia, e adesso ancor più rapidamente di prima. Quello che prima era alta tecnologia di produzione pvc e derivati ad esempio , adesso lo fanno ad un decimo del costo in altre parti del mondo.
      Quindi, io le ricette sicure in tasca per creare occupazione e benessere nella nostra terra, non le ho. Solo una certezza ho, la difesa e la valorizzazione di attività specifcche del territorio , di attitudini autoctone, di tradizioni millenaria esclusive. che magari non sono grandi numeri con cui però goccia dopo goccia, ci si può anche dissetare. Quindi tornando all’ippodromo di Villacidro, non è da confondere con i tanto “galoppatoi” sparsi in tutta la Sardegna, che hanno una funzione diciamo folcloistica, di realizzazione di palii. L’ippodromo ha una funzione di valorizzazione del prodotto locale cavallo e di ritorno economico per proprietari, allevatori, fantini, veterinari, produttori agricoli etc etc. E’ chiaro che fa parte dei grossi interventi a ritorno finanziario di lungo periodo, ma nel frattempo se messo nella situazione di avere le giornate di corse crea indotto economico e reddito nel territorio, non solo nelle sedi economiche delle multinazionali o dei gruppi continentali. Come in altre situazioni presenti e passate.

  11. No, no!
    Gettiamoli invece quei “bambini” insieme all’acqua che loro hanno sporcato!
    Dici bene: “…cattedrali nel deserto, … che comunque per alcuni anni hanno dato decine di buste paga, poi certo non si sa se la somma sia inferiore o superiore ai soldi pubblici che hanno drenato…”
    Beh, fatti i conti totali, conti algebrici però, che tengano conto anche di annessi, connessi e relative conseguenze, che ancora si pagano e si pagheranno a lungo e che non siamo in grado di monetizzare, beh, allora stai tranquillo, non tu ed io, ma tutto il milione e ottocentomila sardi (ho contato anche quelli “cacciati” via dalla loro terra a cercare lavoro altrove), avremmo potuto vivere più dignitosamente e avremmo potuto dare un futuro ai figli. Forse avremmo anche potuto costruire l’ippodromo di Villacidro, dopo aver ammodernato quelli del Capo di Sopra, i galoppatoi dei paesini dell’interno e gli alleva-menti ippici.
    Certo che entriamo in un campo sociologico, e certo che si deve garantire un reddito ai cittadini e senza dare loro sussidi, ma creando le condi-zioni perché i cittadini se lo possano produrre il proprio reddito. E’ questo che intendo con la critica all’ippodromo di Tocco&Siro, che è e resterà un’altra cattedrale nel deserto.
    Dici ancora: “adesso vanno di moda le piscine, senza che alla base ci sia un business plan di ritorno economico”. Voglio esagerare.
    Non mi interessa il ritorno economico della piscina, la voglio considerare un servizio al cittadino. Ma non riesco a giustificare per le dimenticanze, le inadempienze,i tradimenti dei loro stessi elettori, quei politici – tutti – che non hanno risolto problemi del tipo continuità territoriale, sviluppo e modernizzazione della pastorizia, dell’agri-coltura, dell’agroindustria, del turismo, con tutti gli strumenti e i mezzi finanziari di cui per oltre mezzo secolo ha potuto diporre anche la modesta “autonomia sarda”. Mezzo secolo di sprechi e fallimenti che paghiamo tu, io, i cittadini sardi e i loro figli…ma non i politici sardi e i loro figli!

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