Manca la carta igienica. Gli insegnanti la chiedono ai genitori

18

Gli insegnanti hanno chiesto ai genitori 1 euro come contributo per acquistarla.

La notizia è una di quelle che fa discutere. Mentre la Corte Costituzionale salva i mega stipendi di giudici e manager pubblici, e mentre i politicanti rubano i soldi pubblici per usarli a loro esclusivo vantaggio, la scuola italiana non ha neanche i soldi per comprare la carta igienica da mettere nei bagni della scuola.

Il fatto è accaduto a Villacidro. Siccome è venuta a mancare la fondamentale carta, il noto rotolo di morbidezza, ecco che gli insegnanti hanno fatto scrivere agli alunni una richiesta per i genitori: 1 euro come contributo per acquistare il prodotto essenziale. I genitori naturalmente non ci sono stati e qualcuno ha persino avanzato qualche sospetto di spreco.

Ma è chiaro che se spreco c’è non è certo nella carta igienica scolastica, ma è nell’elargizione allegra di milioni di soldi pubblici ai partiti e ai privilegiati di casta.
Intanto il problema villacidrese è stato risolto con un accordo di trasferimenti di risorse dal Comune alla Scuola, così come riferisce la dirigente scolastica. Tutto è bene quel che finisce bene. Soprattutto per chi soffre di intestino durante l’ora di lezione.

Villacidro.info – 12 ottobre 2012 – tratto da SardegnaLand.it

18 COMMENTI

  1. IO non capisco perchè ci si indigni tanto, ho frequentato le scuole, ho frequentato l’Università…. mi sono sempre e dico sempre portato i fazzolettini da casa, non ho mai visto un rotolo di carta-igenica nei bagni ( che tanto non avrei usato, perché caduta per terra, bagnata toccata da mille mani sporche) tanto se ci fosse ci si lamenterebbe per gli sprechi.E’ ridicolo che venga chiesto l’euro per comprarla, quello indubbiamente, ma non il fatto che non ci sia… per fortuna esistono salviette e fazzoletti, all’euroospin con meno di un euro ne compri 20 pacchi…e per la cronaca, non è villacidro solo….

  2. DEVO denunciare l’arroganza della dirigente scolastica (sic!) GIULIANA ORRU’. Oggi, alle ore 15,30, nella scuola elementare di via Tirso era convocata una pubblica assemblea per discutere dei problemi relativi alla mensa. Mi presento come giornalista e una bidella, alla quale avevo chiesto di annunciare la mia presenza, va a chiedere alla dirigente e poi viene a rispondermi che la mia presenza non era gradita come “giornalista”. Ho, ancora una volta, scosso la polvere dalle mie scarpe, lanciando, secondo l’usanza delle nostre nonne, un “deus ti ddu paghit!” alla sedicente “dirigente” e me ne sono andato via a raccogliere fichidindia nella campagna circostante.

  3. insomma… quando qualcuno fa “satira” su Marrocu va bene… quando qualcuno fa “ironia” (verificare le rispettive definizioni su un qualunque dizionario di lingua italiana) su Marcialis non va bene…
    Sarà che inizia con “Mar” e finisce con “rocu” invece che con “cialis”… E’ questa la differenza?
    Tutti quelli che finiscono con “rocu”: via alla satira! Tutti quelli che finiscono con “cialis”: Zitto e mosca!

    • bla bla bla non è la satira che ci si commenta ma il tuo perdere tempo blatterando ,a parer mio non leggi bene gli articoli e vai subito a vedere i commenti degli altri specie su “mar- cialis”(satira),perchè non dici la tua su questo articolo che mette tristezza ed è molto grave per i bambini?…forse ti è totalmente indifferente a differenza dei tuoi amici preti ..

      • caro “s”. Sa qual è il fatto? Che tutte queste persone che sparano a zero su tutti, poi non hanno mai mosso un dito per cambiare qualcosa… son stati maestri, direttori, scrittori, ma sempre “contro”, mai “pro”… Tutto qua…
        Io cartaigienica nei bagni scolastici non ne ho mai visto (come dice anche Cittadino). Non solo oggi, ma mai… dalla scuola materna all’università… mai vista… un bel pacco di fazzolettini e vissero felici e contenti…
        O volete discutere anche su quante volte si aprono le finestre per far cambiare l’aria?

  4. Marcialis, una volta tanto hai sbagliato tu.
    Il giornalista non deve chiedere il permesso alla dirigente, se si tratta di una manifestazione pubblica (e se c’erano i genitori dei bambini per discutere di mensa, quella assemblea era senz’altro pubblica!)
    La dirigente era stata preventivamente avvertita? Stop. Il giornalista ha il diritto/dovere di assistere e riferire alla pubblica opinione.
    O forse la mensa scolastica la paga quella dirigente?

    • Caro Jeronimus, forse lei non conosce i regolamenti scolastici…
      Una riunione a cui partecipano molte persone non sempre è pubblica, cioè accessibile indiscriminatamente a tutti.
      E il dirigente scolastico ha il dovere, oltre che il diritto, di indire una riunione con chi è necessario (in questo caso genitori), senza che per questo debba intervenire la stampa.
      Il problema è che tanti qui siete sindacalisti (nel senso deteriore del termine) mancati, che avete sempre il male negli occhi che obnubila la vostra vista…

  5. Non scaldarti troppo “mecc”. Ho scritto pubblica perchè così era scritto nel post cui mi riferivo. Non conosco i regolamenti scolastici e non ci tengo a conoscerli, ma non accetto l’arroganza di nessuno, neanche quella di una dirigente scolastica di una scuola pubblica (anche mia e tua, caro “mecc”) che io e te finanziamo (e paghiamo lo stipendio alla dirigente) e ho il diritto di essere informato anche sulle disfunzioni di un servizio (la mensa scolastica) che tu ed io paghiamo.
    La tua osservazione sui “sindacalisti mancati” è qualcosa che devi vedere con te stesso, non con altri.
    E per la “chicca” finale: io ormai non spero più che le chicche capiscano, occorre usare la testa per capire, sennò….

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.