Migliaia di persone a “Su Connotu”

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Successo della manifestazione sulla biodiversità in piazza Zampillo.

Sabato 6 e domenica 7 ottobre si è svolta con notevole successo l’iniziativa battezzata “Su connotu”, organizzata dall’associazione Progetto Comune, in collaborazione con la Pro Loco e il Comune di Villacidro, che ha proposto il tema della salvaguardia delle biodiversità, affrontato in stretta connessione con la riscoperta degli antichi sapori e la riproposta degli antichi saperi.

Il tentativo di coniugare l’attenzione sulle biodiversità vegetali e animali con gli aspetti culturali che hanno caratterizzato il recente passato di queste zone, è stato condotto con la convinzione che difendere le peculiarità della nostra cultura e del nostro territorio sia il modo migliore per contrastare l’appiattimento naturale e culturale, derivante dai processi di globalizzazione in atto. La curiosità dei visitatori nell’approccio a tutto ciò che è stato messo in piazza, ha trovato risposte più o meno esplicite negli spazi degli espositori, che si sono prodigati con impegno e cura a riproporre non solo i prodotti, ma soprattutto gli atti e i gesti necessari alla loro preparazione.

Panificare, intagliare il legno, conoscere gli attrezzi e i gesti quotidiani della cultura agricola, realizzare gli oggetti di uso quotidiano e tutto ciò che domenica in piazza ci è stato riproposto dal vivo, ha rappresentato la testimonianza diretta dei processi che danno vita a oggetti, cibi e manufatti: un ricco e variegato bagaglio di conoscenze, “Su connotu” per l’appunto. Accanto a queste dimostrazioni, molte delle quali portate a termine con il coinvolgimento diretto dei visitatori, è stata allestita, nei locali del Caffè letterario, una mostra delle biodiversità locali, dove centinaia di varietà vegetali sono state catalogate ed esposte, affinché tutti ne potessero fare conoscenza o semplicemente ricordarle. Rammentare sapori, forme e colori di frutta e verdure significa non disperderne il ricordo, spesso celato nelle pieghe della nostra memoria, ricoperto dal peso e dall’aggressività dei moderni meccanismi di mercato che ci impongono prodotti uniformi, anonimi e spesso senz’anima e sapore.

La due giorni culminata durante tutta la giornata di domenica con la rappresentazione dei saperi e dei sapori in piazza, ha preso inizio durante la mattinata di sabato, con il convegno “La salvaguardia delle biodiversità, aspetti culturali e opportunità per la promozione dei territori rurali” in un affollatissimo Auditorium Santa Barbara. Nel corso del convegno, organizzato dall’associazione culturale Progetto Comune e da Laore, si è sottolineato come “la biodiversità è necessaria alla nostra sopravvivenza, perché con la riduzione della varietà di specie si riducono le potenzialità produttive di alimenti e materie prime, si compromette la qualità stessa dell’ambiente e della nostra vita. Anche la cultura, le tradizioni rurali, i piatti tipici dei diversi territori, sono biodiversità che rappresentano un patrimonio per la sopravvivenza identitaria delle popolazioni”.

L’evento sancisce anche la nascita ufficiale del Comitato per le Biodiversità di Villacidro, che opererà autonomamente sulla strada della salvaguardia delle biodiversità e al quale chiunque può liberamente aderire, sia per segnalare la presenza di specie vegetali di interesse locale, sia per promuoverne la coltivazione e la diffusione, a partire dalla dimensione familiare ma non senza trascurare che la valorizzazione di varietà locali potrebbe costituire un valido slancio per avviare produzioni di qualità legate al nostro territorio.

Villacidro.info – 9 ottobre 2012

31 COMMENTI

  1. Parlare di migliaia di persone è fuorviante e non esatto. E’ vero che la manifestazione ha avuto un grande successo ma stiamo attenti a dare un’informazione corretta e non gonfiata. Anche perchè si crea una falsa percezione della realtà e si ottiene l’effetto contrario: deformare la realtà con un’informazione deformata…

    • In ogni caso Sign. Marcialis, io discuterei dell’importanza dell’evento che mette in luce l’importanza della BIODIVERSITA’ e delle tradizioni nostrane che ormai si stanno perdendo: “Rammentare sapori, forme e colori di frutta e verdure significa non disperderne il ricordo, spesso celato nelle pieghe della nostra memoria, ricoperto dal peso e dall’aggressività dei moderni meccanismi di mercato che ci impongono prodotti uniformi, anonimi e spesso senz’anima e sapore.”! non alimentiamo le solite polemiche, riflettiamo piuttosto sul futuro che vorremmo!

  2. per migliaia si intende un numero di persone superiore a 1000… tra sabato e domenica potrebbero essere transitate dalle 1000 alle 2500 persone.. ho incontrato anche persone di fuori..
    su 14500 abitanti 2000 persone non sono poi così tante, le altre 12000 non sono neanche passate in piazza, dunque non mi sembra poi così pompato dire “migliaia”

  3. invece di dire “quest’anno sono state 1000 persone ,collaboriamo assieme per migliorare e’ portare l’anno prossimo 10000,invece no sempre da ridire …e’ cosi non si migliorera’ mai.
    e’ proprio vero quel detto” centu congasa ,centu barritasa

  4. Ciao a tutti, io sono stato alla manifestazione, mi è piaciuta moltissimo ma mi lamentavo del fatto che poche persone (che poi magari non erano poche) avevano partecipato come ospiti! ma da qui a dire che in piazza zampillo non si era mai vista tanta gente…..scusate ma mi fa scendere scadere l’evento!!

  5. come son buone le mele biologiche con l’inquilino,be si però poi tutti al discount a cercare le mele perfette….queste cose le si insegni nelle scuole ai bambini non ai bambinoni che devono solamente votare a destra o a sinistra…

  6. è evidente che in paese non si possa organizzare nulla di nulla senza che venga tirata in ballo la politica ed ipotetici interessi, con il solo fine di raccogliere voti. Ecco perché la società non cambia: in pochi hanno qualcosa da proporre, e in molti non fanno nulla se non dare giudizi negativi o disfattisti per chi invece si mette in gioco.
    Io faccio il tifo per chi invece si attiva, indipendentemente dall’appartenenza politica e non.

  7. Finalmente assistiamo a un modo genuino di fare politica, si è voluto partire dal “lievito madre” e credetemi non è poco. In un mondo dove siamo ormai abituati a vedere file immense di persone in attesa per comprare l’ultimo degli I.phone, vedere una fila di persone che attende di assaggiare una fetta di pane appena sfornato, prodotto dalla semola di un grano in estinzione (Cappelli) credo vada ben oltre l’esatto numero di cittadini presenti. Sminuire questa manifestazione identificandola solo come “visibilità politica” credo sia offendere le idee e il lavoro delle persone che hanno contribuito alla realizzazione della manifestazione.

  8. Antonio non studia da sindaco. Non serve. Ha studiato e studia i veri problemi di Villacidro e il modo di affrontarli per risolverli. “Su Connotu” è un modo per far conoscere quei problemi alla gente.
    E…non somiglia per nulla alle “castagnate” di Teresa.

  9. A me sembra che Progetto Comune non sia solo di Antonio Muscas o di qualche vecchia conoscenza che purtroppo non manca mai (mellus a dhu perdi che a d’agattai). Sopra le loro magliette colorate ci ho riconosciuto diverse teste pensanti, e ci sono anche donne e giovani e persone preparate. Lo dimostra quello che stanno facendo concretamente per il paese e per informare i cittadini. Informatevi, informatevi ..

  10. Non so chi siano le vecchie conoscenze immancabili, ma questo non è tanto importante.
    Ciò che è importante, invece, è proprio che Progetto Comune non è di nessuno in particolare, tantomeno di Antonio Muscas.
    Il nome dato all’associazione ribadisce il concetto di organizzazione orizzontale e non verticale e verticistica.
    La manifestazione “Su Connotu” è l’ottimo risultato del lavoro di un gruppo interno all’associazione che ha cercato e trovato tanta collaborazione al suo esterno.
    E, come tutti avranno potuto osservare, mai è apparso il nome di qualche componente in correlazione a questo evento o ad altri precedenti.
    Progetto Comune ha diversi gruppi di lavoro formati da tante persone valide e volenterose che lavorano autonomamente ma in maniera condivisa su vari fronti: montagna, agricoltura, rifiuti, scuola, energia…
    Lo scopo è duplice:
    1) promuovere un diverso modello sociale, attraverso il coinvolgimento della cittadinanza nei processi decisionali fondamentali della comunità;
    2) contribuire alla formazione e alla crescita delle nostre nuove classi dirigenti, affinché queste portino la nostra cittadina e -sarebbe bello e auspicabile- la nostra isola a confrontarsi in una dimensione europea, traghettandola fuori dalla miseria sociale ed economica in cui attualmente si trova.
    Ripartire dal nostro sapere e dalle nostre specificità (non solo agricole) è elemento di confronto, arricchimento, scambio e integrazione in una realtà internazionale -dentro la quale la nostra isola si trova- che è ancora ricca di curiosità e ha necessità, ora più che mai, di diversità.

  11. Lavorare in gruppo…collaborazione…progettazione
    condivisa…cittadinanza attiva…formazione e
    crescita…confronto…scambio…Che bel profumo di Europa anche a
    Villacidro! E poi…che bello sentire che c’e’ un progetto che
    rappresenta un gruppo e non un singolo che cerca adepti per portare
    avanti il suo progetto! Ma da questo concetto democratico siamo ancora
    molto lontani qui a Villacidro, ma visti i tempi che viviamo, anche in
    Italia.

  12. Sabato 6 e domenica 7 ottobre si è svolta con notevole successo l’iniziativa battezzata “Su connotu”,
    organizzata dall’associazione Progetto Comune, che ha proposto il tema della salvaguardia delle
    biodiversità, affrontato in stretta connessione con la riscoperta degli antichi sapori e la riproposta
    degli antichi saperi.
    E’ stata una bellissima manifestazione: piazza Zampillo e il Caffè Letterario sono stati invasi da centinaia di persone che hanno potuto scoprire (o riscoprire) colori, profumi, sapori e saperi di una volta: quelli che si sono vissuti fino agli anni ‘6°, quando ancora Villacidro basava la sua economia sull’agricoltura e l’allevamento del bestiame. Poi venne l’era sciagurata delle fabbriche fortemente voluta da politicanti e vescovi che credettero di scoprire il paese di Bengodi quando invece concorsero a distruggere una cultura millenaria e a creare un deserto di ciminiere e di scorie sepolte.
    Riscoprire le proprie radici, i saperi antichi, le tecniche di coltivazione, la biodiversità, in un’epoca di alienazione economica e culturale può costituire una via lastricata di saggezza che può farci uscire dall’appiattimento e dal depauperamento identitario. L’avvenimento ha riproposto antiche ricette, frutta, carni, formaggi, dolci ma anche artigianato, lavori scomparsi che, sicuramente per i più giovani, hanno costituito motivo di meraviglia e gioiosa scoperta. Iniziative come questa vanno incoraggiate e potenziate sia per non perdere lo straordinario patrimonio che si rischia di perdere ma anche, e soprattutto, per indicare strade percorribili anche da un punto di vista imprenditoriale ed economico.

  13. Maestro Gian Paolo, se avesse postato il suo commento su facebook avrei cliccato “MI PIACE”. Finalmente un suo commento positivo e propositivo…Ciò che mi è rimasto dei suoi insegnamenti scolastici è l’approccio ad una lettura della realtà e della nostra società attraverso uno sguardo critico ma mai distruttivo e polemico. Mi piacerebbe ritrovare nei suoi commenti questo suo lato critico…

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