E’ una malformazione congenita al cuore la causa della morte del portiere del Gonnosfanadiga Luca Loru, che avrebbe compiuto 32 anni domani.
Non è morto per un infarto o per una congestione il calciatore dilettante dell’Usd Gonnosfanadiga. Secondo quanto stabilito dall’autopsia – per il cui referto definitivo si dovrà ancora attendere – la causa sarebbe da ricercare in una malformazione congenita di cui il giovane non era a conoscenza.
Nel pomeriggio alle 15, nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, saranno celebrati i funerali. Il portiere del Gonnosfanadiga è morto domenica mentre si riscaldava insieme ai compagni in attesa del fischio d’inizio. Erano le 14 e 45. All’improvviso si è accasciato. I compagni hanno urlato e chiesto aiuto. I due dirigenti medici dell’Usd Gonnosfanadiga si sono precipitati vicino al giocatore e hanno tentato di rianimarlo con l’uso del defibrillatore. Anche il medico sociale del Teulada ha affiancato i colleghi nel tentativo di salvare la vita al calciatore. Nemmeno il personale del 118 (l’ambulanza ha raggiunto il campo sportivo alle 15) è riuscito a rianimarlo. L’atleta, originario di Villacidro, è morto a bordo campo. Sua moglie, Luisa Tradori, era sugli spalti. Luca Loru era anche padre di una bambina di 3 anni e mezzo. Il dolore di chi resta renderà ancora più cupo e sordo l’ultimo addio.
ciao luca nn dimentichero’ mai il torneo delle casermette vinto insieme,e’stato un onore giocare con te.ciao S’AMIGU.