L’Associazione Progetto Comune, dopo un lavoro che si è protratto per diversi mesi e che ha coinvolto direttamente parte della cittadinanza, presenta i risultati della sua indagine conoscitiva “Il bosco e i cittadini villacidresi”
Uno dei temi cari all’Associazione Progetto Comune, fin dai suoi primi giorni di vita, riguarda la gestione dell’immenso patrimonio boschivo di Villacidro (circa il 74% delle terre pubbliche).
“Riteniamo, infatti, che il bosco rappresenti un importante patrimonio identitario per la comunità locale e possa, ancora, avere un ruolo importante per l’economia del paese, sia come fonte di risorse legnose che come pascolo per gli allevamenti zootecnici.”
Purtroppo, questo ruolo è stato quasi interamente soppiantato da un uso turistico-ricreativo non organizzato, privo di tangibili risultati economici e occupazionali per la comunità.
L’abbandono delle pratiche colturali del bosco da origine a dinamiche evolutive della copertura vegetale imprevedibili, che spesso si traducono in situazioni d’instabilità strutturale, in problemi fitosanitari e nella morte di numerosi alberi favorendo l’instaurarsi delle condizioni ideali per lo sviluppo e la propagazione degli incendi.
Pertanto, al fine di comprendere quali funzioni del bosco sono ora ritenute più importanti dalla popolazione, quale sviluppo essa vorrebbe e cosa sarebbe disposta a fare per la sua salvaguardia, l’Associazione ha condotto un’indagine conoscitiva che ha interessato un campione di centottanta cittadini Villacidresi.
“Il nostro auspicio è che il risultato dell’indagine che stiamo pubblicando possa contribuire a sensibilizzare la popolazione sul tema della gestione delle attività economiche in ambito montano, crei uno stimolo alla discussione in pubblici dibattiti e costituisca un utile supporto alle decisioni della politica locale.”
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Lodevole iniziativa, lo trovo veramente utile e necessaria. Forse avrei ampliato un attimo il campione di cittadini interessati all’iniziativa.
Personalmente ritengo che sia però prioritario trovare una soluzione atta innanzi tutto a tutelare il patrimonio boschivo comunale, prima ancora di ottimizzarne lo sfruttamento o valorizzazione dal punto di vista economico.
Se è certamente vero che i vari problemi fitosanitari e la morte di numerosi alberi favoriscono lo sviluppo e la propagazione degli incendi, è altrettanto vero che questi, nella maggior parte dei casi e sopratutto negli ultimi anni nel territorio Villacidrese, non si innescano autonomamente, ma per mano di vili criminali, che con le loro gesta scellerate, privano noi e le generazioni future di un bene che prescinde dal suo sfruttamento economico. Bisogna trovare prima di tutto una soluzione VERA al problema del controllo degli incendi, altrimenti ci resterà ben poco da valorizzare economicamente.
Carlo.
Ho letto attentamente la relazione, e devo dire che, a parer mio, è ben fatta, complimenti, ottimo lavoro. Continuo però a ritenere pochi i 141 nuclei famigliari coinvolti, e credo che alcuni sondaggi risentano del bacino ridotto di intervistati. Ad ogni modo si evincono informazioni e spunti veramente interessanti, come ad esempio nel punto 3 “Debolezze e minacce” dove viene individuata come minaccia principale l’incendio appunto, e dove vengono indicate come possibili soluzioni una maggiore presenza umana sul territorio e maggiori interventi di prevenzione…guarda caso due soluzioni che potrebbero anche incrementale il livello occupazionale e generare quindi sviluppo.
Che l’attendibilità di un’indagine dipenda dalla grandezza del campione è un luogo comune sfatato dalla statistica, poiché è più importante il metodo con cui viene selezionato il campione della sua grandezza. Un campione della stessa grandezza numerica, può soddisfare nello stesso modo un indagine che riguarda una Regione o tutta l’Italia. Un campione grande non ha maggiore attendibilità se ha vizzi di fondo ed esclude dalla possibilità di campionamento ampie fasce di popolazione: se per esempio, si fossero fatte 2000 interviste su Internet, i risultati sarebbero stati meno attendibili: infatti il campione avrebbe rappresentato solo i cittadini che usano il PC, e che visitano un determinato sito. Quindi non rappresentativi della cittadinanza. D’altro canto, essendo stato fatto in modo volontario, visto l’impegno che richiede, non si può pretendere di più (commissionare un indagine di questo tipo avrebbe sicuramente avuto un costo alto). La nostra indagine non ha comunque la pretesa di essere rigorosamente scientifica, ci sono senz’altro delle carenze, e può essere sicuramente perfezionato. Intanto, costituisce un documento di base che consentirà di approntare successive indagini, avendo delle tangibili indicazioni su cosa è opportuno approfondire, ed è una base concreta, indicativa delle esigenze della popolazione, su cui fare dei ragionamenti di sviluppo e gestione organici. Il suo punto debole, non sta tanto nella sua precisione, ma nel fatto che essendo uno strumento che riduce la discrezionalità politica, rischia di essere considerato più un impiccio che una risorsa, e quindi venga snobbato. Intanto noto che, malgrado il forte freddo e l’estate sembri ancora lontana, ha suscitato una riflessione sugli incendi. Un argomento che, malgrado i buoni propositi estivi, si dimentica facilmente con le prime piogge e riappassiona quando è troppo tardi. Grazie per l’attenzione prestata. Ci fa piacere ogni critica che stimoli la discussione.
Circa l’attenbilitá di un sondaggio relativa alla dimensione del campione, non mi risulta che il margine d’errore del 3% sia in discussione, ma è altrettanto vero che il 3% in questione è ipotizzabile, come hai scritto, in virtù di una appropriata selezione del campione, cosa che, perdonami, non ci è dato sapere. Ma lungi da me l’idea di essere polemico e/o critico nei confronti del lavoro svolto, anzi. Non mi risulta di aver mosso alcuna critica a riguardo, piuttosto ho apprezzato il lavoro svolto, e ora sapendo che è stato svolto tutto su base volontaria, lo apprezzo ancora di più, e vi rinnovo i miei complimenti. Il mio commento era teso non certo a criticare o sminuire il vostro operato, ma a evidenziare quanto il problema principale sia la pressoché totale noncuranza del nostro patrimonio boschivo da parte, non solo dell’attuale amministrazione, ma anche di quelle che l’hanno preceduta, salvo appunto, essere tutti disperati e propositivi quando le fiamme lambiscono le nostre case. Perciò ben vengano i vostri sforzi, ai quali mi auguro, si uniscano anche quelli di altri, e si trovino insieme tutte le soluzioni necessarie a mettere in sicurezza i nostri boschi e, perché no, renderli anche una fonte di sviluppo intelligente e sostenibile. Vi rinnovo la mia stima, e, per quanto possa essere poco, sappiate che sono e sarò sempre a disposizione di chi fattivamente vuole contribuire al bene di tutti e dei nostri boschi.
Buon lavoro.
Intendevo critica in senso ampio, senza un segno positivo o negativo. La tue critica è state più che positiva.
Anche sul margine d’errore del 3% sei troppo buono.
Come approfondimento, posso dirti, che, sulla stima della legna da ardere, adottando una precisione del 95%, è stato ottenuto un’intervallo di confidenza con una forbice molto ampia (min 100.000 q.li/anno e max 170.000). Questo vuol dire che ripetendo per cento volte l’indagine, il 95% dei risultati ricade in questo intervallo. Il limite inferiore rappresenta, in ogni caso, un consumo notevole, che non inficia il risultato dell’indagine, continua ad evidenziare un forte consumo del prodotto e mantiene valide le considerazioni che possono essere fatte. Se, per es. lo scopo fosse stato quello di acquistare una partita di pesci per rivenderli, sarebbe necessaria una maggiore precisione.
Ancora grazie per la …..l’intervento
L’indagine è stata svolta con il metodo dell’intervista eseguita in modo casuale, ovvero senza privilegiare particolari categorie sociali, fasce di età ecc. Disponendo di un’elenco elettorale si poteva effettuare il campionamento con il massimo della scientificità, generando un numero casuale, associato ad un nominativo, e procedere alla successive estrazioni attraverso un passo(es, ogni 200 nominativi). Questa è il gradino che ci separa da un lavoro strettamente scientifico, ma comunque condotto in modo esaustivo rispetto gli scopi che si prefigge. Il lavoro ci consente ora di individuare con cognizione di causa i quesiti per i quali sarebbe opportuno un approfondimento (magari attraverso un censimento, per es un questionario ridotto che interessi tutte le famiglie). Spero di essere stato esaudiente nelle risposta. Stiamo pianificando un altro lavoro sulla gestione forestale ed ambientale e siamo lieti di avere nuovi collaboratori. Chi è interessato può contattarci attraverso il nostro sito.