Le scuole di Villasor, Villacidro e Serramanna insieme per la “Sagra della Fiaba”

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Il GPGV (Gruppo Promotore Genitori Villasor) è composto da diversi genitori che qualche anno fa si è riproposto di incoraggiare un dialogo rispettoso e costruttivo con la Scuola frequentata dai propri figli.

Lo scopo principale era e rimane quello di valorizzarne tutte le risorse positive e di affiancare i docenti nel difficile confronto con le problematiche dei bambini e dei ragazzi, situazioni ormai comuni ad ogni realtà moderna. Durante questo cammino ci siamo accorti di avere un’altro interesse in comune: l’amore per la nostra Isola. Abbiamo scoperto di essere amanti appassionati dei nostri mari, delle nostre spiagge e dei nostri boschi e di tenere tantissimo alle nostre tradizioni, capaci di ispirare tante famose sagre che spaziano dalla degustazione di eccellenze gastronomiche alle mostre di cesti e arazzi dall’intreccio elaborato, senza dimenticare le pregiatissime ceramiche. Naturalmente i nostri figli hanno “gustato” quanto e più di noi questi appuntamenti con i  buoni sapori e l’allegria! Incoraggiati da ciò ci siamo chiesti cosa sarebbe accaduto se avessimo sostituito il piatto succulento o le note colorate di folklore con una bella leggenda che per esempio racconta l’origine di un mito della nostra terra. Abbiamo tentato l’impresa ed il risultato è stato più che positivo, come testimonia l’esperienza vissuta e raccontata dai bambini delle Scuole dell’Infanzia Statali di Villacidro, Villasor e Serramanna, che partendo dal  racconto di Giuseppe Dessì “Il Sardus Pater” si sono cimentati in una loro personale ricostruzione  del dio annoiato da tante ricchezze, che cerca ispirazione e ristoro tra le bellezze di un isola bellissima, la nostra appunto. E proprio in quest’isola il dio trasforma una piccola ape in una deliziosa fatina, una janas che subito implora con grazia e fermezza il suo creatore perché conceda lo stesso dono alle sue sorelle api. Generated image
Così i bambini, affascinati da questa essenza magica della nostra cultura, hanno sviluppato una serie di lavori legati tra loro da un unico filo conduttore, l’amore e il rispetto per il nostro patrimonio naturale e culturale. Da questa premessa nascono quadri e ricami, promesse di rispetto per l’ambiente e persino esperienze dirette sulla trasformazione di doni preziosi della natura, come latte e olive, che grazie alla magia dell’uomo, la sana fatica, diventano cibi gustosi e salutari, veri protagonisti delle nostre famose sagre! Ed ecco che il cerchio si stringe attorno agli stessi valori antichi, l’amore e il rispetto, e si chiude con  due incontri tra le Scuole che hanno partecipato al progetto, uno scambio culturale avvenuto il 20 marzo a Serramanna e ripetuto il 6 aprile a Villacidro, date in cui sono stati presentati i lavori realizzati dai bambini, aiutati dalle loro infaticabili e motivate insegnanti.
Alle manifestazioni hanno presenziato le rispettive Amministrazioni Comunali, Sindaci in prima fila, dando prova di grande disponibilità verso l’iniziativa, insieme alle Dirigenti Scolastiche, tenaci sostenitrici  del tema proposto e dell’impegno dimostrato da piccoli e adulti.

A noi non resta che ringraziare tutti, in special modo la Fondazione Dessì che ha creduto in questo progetto e lo ha finanziato, stampando le copie del piccolo libro in cui sono stati raccolti i lavori realizzati e che sono state donate a ogni bambino che ha partecipato a questa piccola avventura.
A chiusura di questa piacevole parentesi, crediamo che l’ultimo pensiero vada a Giuseppe Dessì, il nostro più grande autore, che lasciandoci questo racconto ci ha permesso di parlare ai nostri bambini di quanto sia bella e magica la nostra terra e di condividere con loro la  nostra passione per essa. In cambio i bambini ci hanno stupito cogliendo un altro tesoro nascosto tra le righe del racconto del “Sardu Pater”, per loro diventato semplicemente un “dio distratto, e trasformando il messaggio in un appello. Non è passata inosservata la fermezza con cui la neo nata janas  chiede al dio di concedere a tutte le api il dono appena ricevuto. La fatina avrebbe potuto svolazzare al di sopra delle sue sorelle meno fortunate, mortificandole ostentando i suoi poteri, spacciandoli come frutto delle sue capacità, ma lei supplica chi concede i poteri perché tutte le altre api abbiamo la sua stessa fortuna, così come ogni bambino dovrebbe avere le stesse risorse e uguali possibilità.
Cos’altro potremo desiderare noialtri genitori per i nostri figli? Niente male per la nostra prima sagra della fiaba sarda!

GRUPPO PROMOTORE GENITORI VILLASOR

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