Si è concluso sabato il mini tour sardo dell’artista villacidrese che ha effettuato 3 installazioni di arte contemporanea, a Cagliari, a Villacidro e a Nuoro.
Mercoledì 25 Settembre l’inaugurazione con l’installazione intitolata “Origine” tenutasi a Cagliari sul sagrato della Basilica Nostra Signora di Bonaria, dedicata a Francesco.
La seconda, che si è tenuta Sabato 28 Settembre dal titolo “Riscoprire”, ospiti dell’olivastro centenario di San Sisinnio di Villacidro Ed infine, Sabato 5 Ottobre, con “Ingrandire”, svoltasi alla Casa nella Roccia di Nuoro.
In questa breve intervista abbiamo sentito il parere di Pietro Franesi Director New York Contemporary Art e dell’artista Massimo Onnis.
Villacidro.info
Certo che a Villacidro siamo proprio strani: quando dei ragazzi stavano organizzando la seconda edizione dell'”abarra festival” non gli è stato concesso S. Sisinnio, insinuando perfino che nella precedente edizione avevano danneggiato gli olivastri, che invece mi risulta non siano stati nemmeno sfiorati. Ora uno degli olivastri più belli viene addobbato (direi ridicolizzato) come un albero di natale e nessuno si meraviglia. Non voglio sminuire le performance di Massimo Onnis anche se, talvolta, il rilievo che viene dato a certe opere (probabilmente perché pompate dai critici) mi lascia perplesso: nel 1983 a Barcellenona, in una mostra di Andy Warhol, maestro della PopArt, misi in un angolo un giubbotto in pelle, cosi rigido da rimanere in piedi, e la gente si fermava a guardarlo convinta fosse un opera dell’artista (sembrava apprezzarlo più delle sue opere). Per me le vere opere d’arte sono gli olivastri, qualsiasi aggiunta è di troppo anche se si tratta di arte contemporanea. Comunque complimenti alla’artista
Sono pienamente d’accordo sul fatto che gli olivastri secolari di San Siinnio siano delle vere e proprie opere d’arte naturali. Quel che mi lascia perplesso è l’ironia e la superficialità espressa sulla performance realizzata da Massimo Onnis. L’olivastro interessato non ha subito danno alcuno (vedere per credere) ma l’istallazione realizzata il 28 settembre ha creato un suggestivo spettacolo, inedito per Villacidro. La cosa quindi avrebbe dovuto meritare il giusto riconoscimento. Purtroppo riaffiora, è questo commento ne è l’ennesima prova, un vizio tipico del villacidrese: l’invidia e la ristrettezza mentale di fronte a avvenimenti nuovi, che non rientrano negli schemi noti. Mah, chi nasce pollo convien che razzoli!
Mi sarebbe piaciuto partecipare all’evento ma ho appreso la notizia solo oggi con questa intervista…
Abbiamo avuto grazie all’ artista Villacidrese Massimo Onnis l’ onore ,e la fortuna di avere tra noi uno dei più grandi esperti di arte contemponarea al mondo PIETRO FRANESI.
Director New York Contemporary Art Biennial
DUBAI ART BIENNIAL.
E’ giusto e logico che ognuno di noi possa esprimere un proprio giudizio sull’ opera di Massimo Onnis Artista conosciuto dal Giappone all’ America, però compaesani secondo me la vera occasione persa dal nostro comune e’ che quest’uomo andava accolto con l’ ospitalità che noi Villacidresi siamo capaci di fare .
Ogni giorno migliaia di persone e collezionisti d’ arte contemporanea di tutto il mondo seguono i luoghi le opere da lui selezionate, facendole conoscere a tutto il mondo.
Ho motivo di ritenere che il senso del mio intervento non è stato compreso: se uno spazio viene rifiutato ad una manifestazione artistica, perche ritenuta pericolosa per l’incolumità degli alberi, trovo inquo che chicchessia abbia un diverso trattamento e tantomeno servendosi dell’albero monumentale. Non critico la perfomance in se, che probabilmente poteva essere realizzata su altri alberi, come si sarà evidentemente fatto a Nuoro ed in altri centri, e non mi azzardo a farlo perche non penso sia sufficiente quanto visto nel presente servizio (non ho potuto assistere per altri impegni ). Ribadisco che ritengo forzato il modo in cui la critica, talvolta (e non necessariamente in questo caso), esalta delle opere (che diventano commercialmente valide) solo perché prodotte da un’artista già affermato. Per 5 anni ho vissuto in una delle città d’arte fra le più rinomate del mondo, dove non mancavano performance che per essere suggestive non avevano bisogno di servirsi del Davide di Donatello. Tuttavia non ho mai compreso come sia stato possibile elevare (e quotare) ad opera d’arte la “merda in scatola” del Manzoni o la tela bianca e tela nera dei A. Warhol, che comunque non disconosco nella sua originalità e genialità. Evidentemente le mie sono osservazioni generali e sono più interessato a ciò che provo che alle parole dei critici. In merito a M. Onnis sono rimasto favorevolmente impressionato dalle opere “Ground Zero Disperazione” che comunica in maniera forte la tragedia delle torri gemelle, ma ho apprezzato anche “Una luce di speranza”,“Girl”, “Woman” ed altre. Mentre trovo che altre opere siano ripetitive (fatta eccezione per i paesaggi) nel trasmettere tristezza e malinconia, specialmente quando raffigurano corpi umani (anche in sagra delle castagne). Sicuramente sa comunicare in modo forte certe sensazioni e penso che la sua fama sia meritata. Concordo anche con chi dice che la sua perfomance meritava una maggiore visibilità
Nel mese di agosto ho ultimato un quadro che ho intitolato “inconscio collettivo e coscienza cosmica”: una grotta fa da cornice ad un paesaggio primordiale, dove un volto umano si dissolve fra le nuvole che assumono sia la forma della scimmia,che ancora urla nell’orecchio umano, sia di una pacata entità astrale che sovrasta una copia del volto, a sua volta definito da nuvole. Nella grotta sono raffigurate delle immagini prese dalle antiche pitture rupestri, fra cui una sorta di bisonte, direi quasi uguale (speculare) a quello disegnato sulle pelli da Onnis e degli uomini che hanno le frecce al posto delle lance. Trovo incredibile come certe idee indipendenti possano posano convergere: poteri dell’inconscio collettivo. La mente può andare oltre gli “schemi noti” anche razzolando, l’importante è che si razzoli bene: nell’87,con una amica di Cagliari,dopo che avevo dipinto una testa di pollo sultano (cm 120×70) si immaginava, ironicamente, di fondare un movimento artistico chiamato Pollismo: lei era una persona molto onesta intellettualmente e incapace di fare del male, e quindi il movimento artistico culturale doveva nascere come riscatto per quelli che nella società, piena di aquile ed avvoltoi, sono dei polli. La mia passione per l’arte era ed ancora rimane un’attività hobbistica in quanto per vivere ho investito nel settore forestale ed ambientale:per dare un po’ di giustizia ai polli si sappi che nella catena alimentare i vegetali stanno alla base (autotrofi), poi vengono gli animali erbivori ed in cima i predatori, come le aquile, che pur volando alte sono totalmente dipendenti dai precedenti livelli. Grandi meditatori pur non avendo nozioni di ecologia, l’avevano già capito prima del IX secolo A.C.
In questo mio “breve” intervento colgo l’occasione per ringraziare gli amici di Villacidro.info per il loro profuso impegno nel notiziare fatti ed eventi e, quanti hanno capito l’importanza dell’evento del 28 settembre in località San Sisinnio. Da Villacidrese io gioisco e ne faccio un vanto… un senso di appartenenza quando sento o vedo un mio compaesano che con coraggio e spirito di sacrificio approda a palcoscenici importanti fuori dalle proprie mura “ Fabio Aru” giovane ciclista Villacidrese è il miglior esempio che, dopo essere approdato al professionismo, continua a fare parlare di se dando lustro alla comunità Villacidrese . Il mio non è un commento contro Mariano o un ringraziamento a Raffaele e Gian Paolo per i complimenti, ma è solo un incoraggiamento al dialogo e alla riflessione, io sposo sempre il detto “ se ne parli male se ne parli bene l’importante è che se ne parli”. Personalmente avevo l’opportunità di portare l’Installazione di Villacidro in altra Location “Luras S’ozzastru” altro alberello con qualche primavera alle spalle!! Ma poi dentro di me è prevalso il senso di appartenenza a 2 Location a me care: S.Sisinnio e La Casa nella Roccia “seconda installazione” nella città di Nuoro, dove sono cresciuto e mi sono formato artisticamente. Ci terrei solo a ringraziare L’Assessore Adriano Muscas per la diponibilità e le persone che materialmente hanno contribuito a pulire la location per dare più visibilità all’Evento. Concludo, non ricordo altro evento artistico o manifestazione culturale che metteva alla “gogna mediatica” 238.000 visioni nei siti artistici in soli 15 gg!!! l’albero Millenario di San Sisinnio se non per meri fini personali come spuntini, BF, pattumiera dei rifiuti a tante altre scorribande che solo chi non ha i denti sa. Colgo l’occasione attraverso questo sito per lanciare un appello a tutti i Villacidresi: se preferite continuare a lamentarvi e piangervi addosso, dare sempre le colpe agli altri se le cose…
Colgo l’occasione attraverso questo sito per lanciare un appello a tutti i Villacidresi: se preferite continuare a lamentarvi e piangervi addosso, dare sempre le colpe agli altri se le cose non funzionano, lanciare sassi e non parole, se preferite ancora il cortile alle piazze vere…. Vuol dire che rimarrete sempre una teoria inespressa….
Spero vivamente che per il futuro di Villacidro si parli più di Paese e cose serie e non “solo” di Ombre.
Con la speranza che le teste cambino …. vi saluto
Massimo Onnis
Condivido pienamente la frase: io sposo sempre il detto “ se ne parli male se ne parli bene l’importante è che se ne parli”, e purtroppo noto, anche in questo forum, che l’evento ha creato meno interesse di brutte notizie di cronaca, che invece vedono un gran numero di lettori e commentatori. Lo scorso anno a S. Sisinnio si è svolto un festival di due giorni con artisti locali: molti gruppi musicali, esposizione di quadri, fotografie e pittura estemporanea, che si è tenuto esclusivamente nella piazza in quanto è stata preclusa l’area in cui insistono gli olivastri. Quest’anno l’evento è stato dirottato altrove perché è stato insinuato, falsamente, che l’evento aveva creato danni agli olivastri. I ragazzi invece si sono comportati in modo esemplare e la mia critica non era rivolta alla sua manifestazione, ma come ho spiegato, ai due pesi che sono stati dati: per me l’arte ha un valore a prescindere dalla fama dell’artista (i giovani penso meritino più attenzioni di un artista affermato) e il mio esempio di Adndy Warhole ( le sembra un accostamento da poco e gli auguro, senza ipocrisia, che raggiunga la sua fama ) era un invito ad osservare le opere senza il filtro della critica, per quanto sia difficile, ma fidandosi delle sensazioni. Condivido quanto dice Sgarbi (che non mi è neppure simpatico) quando dice che la critica è una mafia (non condivido che tutti i critici siano uguali) che fa vendere per 3.000.000 di euro un urinale. In quanto agli olivastri, fin dagli inizi degli anni novanta ero impegnato con un gruppo di tecnici agrari per impedire il loro degrado, causato appunto da quanto ha sopra giustamente osservato, quindi penso possa capire il mio dissenso ad un qualsiasi uso che non sia la loro pura contemplazione. Anche se non concordo capisco che gli olivastri possono dare un alto valore aggiunto alla sua performance essendo essi stessi memoria vivente; ma a Dubai come pensa di fare?