“Un film intenso e originale, un punto di vista innovativo su uno degli eventi più drammatici che coinvolsero la comunità omosessuale europea”.
Il 29 Novembre alle ore 18.00, presso il “Caffè Letterario” in Piazza Zampillo a Villacidro, presentazione e proiezione del film di Giovanni Coda(che sarà presente in sala) “Il Rosa Nudo”, ispirato alla vita di Pierre Seel. L’associazione “Altra Politica” con una rassegna cinematografica finalizzata a promuovere il cinema documentaristico e d’arte, intende rilanciare il dibattito sulle tematiche antropologiche, sociali e culturali.
“Tra le milioni di vittime colpite dalla follia nazista nel periodo della seconda guerra mondiale il francese Pierre Seel, fu imprigionato nel campo di concentramento di Schirmeck perché omosessuale. Sopravvissuto a questa esperienza terrificante, fatta di torture e umiliazioni, Seel, dopo la fine del conflitto, si è sposato, è diventato padre, cercando di vivere una vita normale. Nel 1982, però, è il primo a denunciare le terribili vicende che lo hanno accomunato a migliaia di altri omosessuali, marchiati come lui con il triangolo rosa: un coming out clamoroso che aggiunge altro orrore all’orrore. Il rosa nudo, prendendo spunto dalla sua autobiografia Moi, Pierre Seel, déporté homosexuel, racconta in maniera teatrale ed evocativa l’Omocausto, soffermandosi anche sulle teorie scientifiche per la cura dell’omosessualità di Carl Peter Veernet, che hanno aperto la strada alle persecuzioni naziste.”
Il Rosa Nudo è un lavoro di cinematografia sperimentale ispirato alla Vita di Pierre Seel ed alla autobiografia scritta in collaborazione con Jean Le Bitoux, che a sua volta è stato uno dei più importanti attivisti per i diritti GLBT in Francia e in Europa. Questo toccante testo letterario non è stato mai tradotto in italiano. Parlare della vicenda traumatica di Seel, significa rimarcare gli orrori compiuti dai nazisti anche nei confronti di chi era schedato come omosessuale. Il Rosa Nudo si concentra soprattutto su un episodio doloroso e terribile che segnerà per tutta la vita l’emotività di Seel che, all’epoca dell’internamento, aveva solo 17 anni. Deportato nel campo di Schimerck, assisterà all’atroce morte del suo compagno.
Il film ha vinto il Gold Jury Prize quale MIGLIOR FILM al SOCIAL JUSTICE FILM FESTIVAL 2013 di Seattle. Dopo la Première Nazionale alla 28ma edizione del Torino GLBT Film Festival 2013, la proiezione quale EVENTO SPECIALE “per il suo alto valore artistico, storico e morale” alla 7ª edizione del Queer Lion Award nel corso della 70ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2013 e la partecipazione all’11ª edizione del Florence Queer Festival 2013, il film di Giovanni Coda ottiene un RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE con questa vittoria oltreoceano.
Giovanni Coda, videoartista, fotografo e regista cinematografico nasce artisticamente nel 1990. Nel 1995 fonda l’Associazione Socio Culturale Labor e nel 1996 il V-art (Festival Internazionale Immagine d’Autore). Ha 45 opere video all’attivo, diverse collezioni fotografiche e una vasta attività espositiva suddivisa fra pittura, fotografia e videoinstallazioni. Negli ultimi anni ha realizzato mostre e performance di video arte presentate e premiate in Italia e all’estero. Le sue opere sono state esposte a Madrid, Huelva, Assuncion, Siviglia, Barcellona, Francoforte, Berlino, Londra, Parigi, Tokyo, Kyoto, Beijing, New York, Amsterdam, Colonia, Roma, Milano, Venezia, Bergamo e altre città. Dopo la realizzazione de Il Rosa Nudo, è attualmente è impegnato nella pre-produzione del suo nuovo lavoro Four Lives on a Frame, ispirato alle vite e alle opere di Francesca Woodman, Diane Arbus, Claude Cahun e Tina Modotti.