Il ricordo di una terribile mattina contro l’ “Antenna Mostro”

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“Alla fine il traliccio telefonico è arrivato sul serio, in via Marinotti”.  Così scriveva Simone Nonnis sul quotidiano L’Unione Sarda. “A nulla è valsa la protesta degli abitanti, che hanno inscenato una grande manifestazione per bloccare i lavori. Striscioni, lenzuola con scritte e slogan contro i nuovi ripetitori non hanno impedito che le gru scaricassero e montassero la gigantesca antenna alta 37 metri. Secondo l’ufficio tecnico del Comune le autorizzazioni ci sono, tutte assolutamente regolari”.

Era il 3 aprile 2009. Sono trascorsi 4 anni da quella manifestazione che vide coinvolti oltre 150 villacidresi e alla quale partecipò anche l’attuale Assessore ai Lavori Pubblici Gianni Erbì, residente a meno di 50 metri dall’antenna.

Simone Nonnis, con la sua “compianta” penna, riusciva a rendere partecipi tutti con la verità, quella scomoda, non faceva certo da cassa di risonanza ai politici di turno, ma questo è un altro discorso e sempre lui il 4 aprile 2009 sull’antenna scrisse: “Per quasi tutta la mattina di ieri un centinaio di residenti e cittadini hanno bloccato ogni accesso a via Marinotti, la strada che ospita la sede della Villacidrese Calcio. Preoccupati per eventuali rischi per la salute, che potrebbero derivare dalle emissioni elettromagnetiche, gli attivisti hanno impedito fin dalle 7 che le gru si avvicinassero allo stabile per scaricare e montare il traliccio. Sul posto, presidiato anche dai carabinieri, è giunto il vicesindaco Giannina Orrù, che ha confermato però quanto già dichiarato ufficialmente dai tecnici del Comune: la società Towertel (ex Ichnusa) ha ottenuto ogni autorizzazione e può avviare i lavori.  Il comitato civico, però, non si è arreso. Ieri ha chiesto e ottenuto che il luogotenente Antonio Fenu, comandante dei carabinieri, verificasse di persona le misure dell’area interessata alla posa, constatandone la difformità rispetto a quanto dichiarato nel progetto. Solo dopo questo sopralluogo, i residenti nel quartiere hanno rotto il cordone e lasciato passare le autogrù: «Presenteremo un nuovo esposto, ma abbiamo saputo in via informale che anche l’Arpa ha rilasciato le autorizzazioni», dichiara il portavoce del comitato.  Intanto la Villacidrese Calcio si smarca da qualunque responsabilità: «Non siamo i proprietari della palazzina: per ora restiamo lì in affitto, ma ci trasferiremo al più presto», precisa Siro Marrocu, patron della squadra di calcio che milita nella serie D: «Sono sempre stato contrario alla posa dei ripetitori». A questo punto le vere novità potrebbero scaturire dall’eventuale conferma che il progetto per i ripetitori si basi su dati errati. È ciò che si augurano i residenti, fortemente impressionati da un futuro all’ombra delle ciclopiche antenne e intenzionati a salvaguardare la salute delle loro famiglie: «L’ufficio Urbanistica ci ha negato l’accesso agli atti pubblici senza dare una motivazione ufficiale: vogliamo scardinare questi metodi da regime».

Oggi l’antenna è sempre al suo posto e non solo non è stata spostata, ma le sue antenne sono “cresciute”.

Queste le terribili immagini di quella fredda mattina

2 COMMENTI

  1. Ma come facciamo a lamentarci degli effetti collaterali di servizi a cui non siamo disposti a rinunciare? Vogliamo l’Iphone con il quale scaricare apps, video ecc e non vogliamo l’antenna? Usiamo l’auto molto più delle gambe e ci lamentiamo dei gas di scarico? Compriamo online e pretendiamo il corriere sotto casa 12 ore dopo ma non vogliamo la TAV? O forse vogliamo tutte queste cose ma le conseguenze le devono pagare solo chi vive lontano da casa nostra?

    • lo sapete che non l’avevo ancora visto ? qui si vede benissimo e chiaramente che si è corso il rischio che la gente i passanti ,i cittadini ,donne uomini e bambini hanno corso un serio pericolo per la loro vita ,era pericolosissimo
      ,stare transitando vicino a quel cantiere per me irregolare ma legale secondo chi lo ha autorizzato ….. dire prepotenza per scopi politici e alquanto poco …..

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