VILLACIDRO. I creditori della Keller hanno detto “sì” a maggioranza (60,7 per cento) alla vendita del ramo aziendale in liquidazione.
Chiamati dal collegio giudicante della Sezione fallimenti del tribunale di Cagliari a esprimersi entro il 13 novembre scorso, hanno fatto pervenire via mail certificata agli uffici giudiziari la liberatoria per la cessione definitiva della fabbrica di carrozze ferroviarie di Villacidro ai promessi acquirenti. Era questo l’ultimo tassello che mancava verso il passaggio di proprietà dell’azienda ferroviaria alla New Sardinian Railway, società di scopo creata dalla commerciale Moltonway Limited (con sede a Dublino) e dalla Tanitic Limited (New York), dietro cui stanno però due gruppi industriali indiani, la Bhagwati Rail Europe e la Clerkenwell, alle quali si è aggiunta in corso di operazione la Heavy Engeenering Corporation.
In realtà c’è un’ultima formalità da espletare prima della firma di acquirenti e del commissario liquidatore Marco Serpi sul contratto di vendita. L’appuntamento è per il 19 dicembre: i giudici della Sezione fallimenti hanno fissato per il giorno la comparizione in camera di consiglio del pubblico ministero della procedura di liquidazione Keller e i due commissari giudiziali Gianluca Fadda e Pierpaolo Argiolas. Potranno eventualmente prendere parte attiva all’udienza anche i creditori che non hanno firmato la liberatoria per presentare un ricorso sulla forma del procedimento di concordato. La sostanza non cambierà comunque perché la maggioranza di quanti vantano crediti ha dato l’okay alla vendita dell’azienda.
La New Sardinian Railway sta di fatto già operando nello stabilimento ferroviario di Villacidro in regime di affitto annuale dalla scorsa estate e a settembre sono rientrati al lavoro una quarantina dei 293 dipendenti in organico (ne torneranno al lavoro 271), che stanno provvedendo – fra amministrativi, tecnici e operai manutentori – al riavvio della fabbrica, chiusa da quattro anni. Ci saranno da costruire 212 carrozze ferroviarie per le ferrovie di Stato dell’Egitto, per un importo di un centinaio di milioni di euro. «È la positiva chiusura di un percorso su cui come sindacati avevamo scommesso – ha commentato Gianlugi Marchionni, della Fiom provinciale –, la fine dell’incubo per 290 famiglie sta per finire».
Luciano Onnis
Articolo integralmente tratto da: La Nuova Sardegna