Palazzine ex Ina Casa e l’incognita amministratore: intervengono i carabinieri per le aree comuni

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VILLACIDRO. Emergono altre problematiche sulle palazzine ex Ina Casa della via Dante ma, come questo, ci sarebbero diversi casi simili in città.

Con l’entrata in vigore della nuova normativa sui condomini, iniziano a crearsi nuove beghe “condominiali”. Infatti, dal 18 giugno 2013, gli edifici con più di 8 appartamenti sono obbligati alla nomina di un amministratore. Potrebbe essere il caso della via Dante e stando ai dati riportati in catasto, lo stabile, con due scale indipendenti  (civico 24 e 26) risulta essere unico con 12 subalterni (appartamenti). Ma non tutti i residenti sono concordi su questa tesi e di amministratore non ne vogliono proprio sapere. Recentemente sono state convocate tre riunioni per la costituzione del condominio, ma solo 5 su 12 si sono presentati. I contrari sostengono che “ogni scala goda di propria autonomia e che nulla abbia a che fare con l’altra”. Una cosa è certa, l’istituzione di un condominio e la nomina di un amministratore regolamenterebbe la vita al suo interno secondo le leggi attuali e il buon senso e non secondo le proprie ideologie e/o esigenze. Solo in questi mesi, le palazzine costruite negli anni 50, stanno facendo emergere tutta una serie di problematiche, mai sanate, come ad esempio i parcheggi. Nel retro dello stabile sono stati assegnati, “senza un atto notarile”, una serie di posti auto che di fatto hanno impedito l’accesso ai parcheggi di pertinenza di alcuni appartamenti. L’intervento dei Carabinieri della compagnia di Villacidro ha momentaneamente messo freno a questa problematica, invitando uno dei presunti trasgressori, come si legge dalla relazione di servizio dei militari a “spostare il veicolo dal luogo ove si trovava, evitando di parcheggiarlo di nuovo la, fino ad una definizione della situazione”. Il giovane ha rischiato una denuncia per “violenza privata”, reato penale molto grave. Altra problematica è il catasto terreni, dove sarebbero evidenziate tutte le aree di proprietà e quelle comuni, invece con una visura risulterebbe solo un grande terreno. Questo aggiornamento consentirebbe di evitare ulteriori screzi come la gestione dei giardini, che a detta di alcuni, sarebbero di proprietà. Insomma, lo avevamo detto qualche giorno fa, le palazzine ex Ina Casa della via Dante sono destinate a far discutere: nell‘articolo precedente, relativo all’interrogazione in Consiglio Comunale, è emerso il dilemma dell’illuminazione pubblica, pagata dal comune all’interno delle palazzine. Ora resta da capire chi ha pagato l’asfalto all’interno dell’area privata, il Comune o i proprietari?

Questo non è l’unico caso a Villacidro e in molti, probabilmente, non conoscendo la normativa attuale, rischiano pesanti sanzioni e lunghe battaglie in tribunale: il caso del vico Coxinas è emblematico.  In molti casi basterebbe il dialogo tra persone civili per ripristinare la legalità e il quieto vivere.

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