Carri allegorici, maschere e coriandoli hanno colorato vie e piazze di tutti i centri della Sardegna eccetto uno.
San Gavino, Guspini, Sanluri, Samassi, Marrubiu, solo per citare i paesi più vicini, senza prendere in considerazione i centri come Oristano, Tempio, Ottana, Bosa o Samugheo dove Associazioni, Proloco e Comune si impegnano attivamente all’organizzazione di questi importanti eventi, come il carnevale, che hanno anche un risvolto economico.
Per 14 anni anche Villacidro ha avuto il suo singolare carnevale, quello “delle bande”, molto originale e partecipato, che quest’anno non si è potuto tenere per motivi economici. L’unica nota positiva viene dall’associazione Abarra che ha organizzato una festa in maschera per i bambini.
Al di la della crisi economica tutti i centri dell’isola sfruttano questo particolare periodo dell’anno anche per rilanciare in qualche misura l’economia e la vivacità culturale del proprio paese. Villacidro, 18esimo centro più popoloso dell’isola, sembra essere precipitato in uno stato di profonda malinconia e pezzo dopo pezzo sta perdendo ogni traccia del proprio passato e delle proprie tradizioni. (A. S.)
ma qua il povero deve muorire non lavete ancora capitto