VILLACIDRO. Se n’è andato all’età di 72 anni in piena primavera, in silenzio, e attorno alla sua figura fioriscono già ricordi, impressioni, episodi curiosi, e a volte drammatici, che ne hanno costellato l’esistenza.
Chi ha conosciuto Benito Grecu ne conserverà senz’altro un ricordo positivo. Benito era infatti una persona esuberante, socievole, spaccone, a tratti irascibile, ma sostanzialmente comunicativo e generoso. Sin da ragazzino si è dato da fare lavorando per dedicarsi da adulto alla ristorazione. Nel suo locale “Il Cervo” è stato il primo a introdurre il consumo della pizza fuori casa. Erano gli anni 60-70, gli anni della nascita delle fabbriche a Villacidro e questo modificò tante abitudini dei villacidresi. Una di queste fu il consumo della pizza in pizzeria. Da Benito, nella via Parrocchia. Da lì diversi avvenimenti hanno contrassegnato il suo cammino di ristoratore. Negli ultimi anni di attività subì diverse peripezie e si vide sfrattato dalla sede con le attrezzature messe per strada. Ma non si arrese. Nacque “La Taverna Romana” che poi si chiamò “La Taverna Non Romana” dato che quel nome esisteva già.Gli ultimi anni della sua vita sono stati caratterizzati da vicissitudini non liete, anche familiari. Benito lascia un ricordo di persona affabile e creativa, un po’ spacca-montagne, un po’ fanfarone, certamente generoso, creativo e originale.
Gian Paolo Marcialis
Molti e felici ricordi… il buon Benito.
“La taverna Non romana”, ribattezzata in “La Taverna Grecu-Romana”…
Ciao Benito, buon viaggio!
“Il Cervo”, la prima pizza “tonda” di Villacidro. Molti si sono approfittati di te, ma molti di più ti hanno voluto bene. Buon viaggio Benito e grazie di tutto.
Ho un gran ricordo di Benito, persona alla mano e intrapendente all’inizio della sua carriera da ristoratore.Chi non ricorda del ristorante e pizzeria il Cervo di via parrocchia, e la scimietta legata una catena, che si affacciava nel muro di cinta.Quante serate e avventure nei suoi locali, si mangiava e si scherzava, baldi giovinastri che consumavano e con scuse varie ..andavano via senza paggare.Quando è stato sfrattato ha aqperto la Taverna Romana sempre nel basso doi via Parrocchia, dove ora vi è una nora agenzia immobiliare, andavamo anche lì perchè chi ha un pò di coscienza, e lo conosceva da anni, non poteva che aiutarlo per riavviare la nuova gestione, cosa che riusci in modo egregio.. i via di lì. Poi di nuovo disaventure e crisi familiare, e Benito si fa crescere la barba come protesta, era come diceva lui”l’albanese villacidrese”.Ci ha in definitiva lasciato in punta di piedi, ma ci ha lasciato un ricordo della nostra giovonezza e un personaggio da ricordare, finisco con un particolare. Al Cervo ci andava fisso a cena Pasquale il fanmoso “cica cica bum”, ed con Benito ebbero un diverbio, noi a cena ci divertimmo tanto da avere un mal di pancia dalle risate che ci fecero fare, era una scena da raccpontare nel teatro dei napoletani De Filippo. Grazie Benito, di chi ti ha voluto bene e prega anche per quelli che ti hanno fatto molti torti, qualcuno di questoi ne ha bisogno. Riposa in Pace
Legare una scimmia alla catena per attirare clienti è stato qualcosa di veramente veramente squallido…
Sicuramente ti dò la ragione,legare qualsiasi animale non è molto elegante, ma così è stato!!
Benito icona di Villacidro
Noi ragazzi nati negli anni 50/60 abbiamo passato la nostra giovinezza tra la pizzeria IL CERVO di Benito il bar di Cubeddu in via Parrocchia il Dancing di Dino Ortu il campo sportivo con la custode Zia Gella e dove la star era Pasquale Trotigoi.Questi luoghi e queste persone rimarranno per sempre nei nostri ricordi più cari.