Eccesso di zelo da parte dell’assessorato allo sport o negligenza di pianificazione urbana?
VILLACIDRO. Il caso del perimetro di gioco sito in via Luxemburg ad oggi non trova soluzione, togliendo ogni speranza di vita domestica tranquilla alla famiglia Urigu, dislocata proprio dietro una delle porte del campo da calcetto. Il campetto fu costruito nel ormai lontano 1997, durante il mandato dell’allora sindaco Giorgio Danza. L’area su cui la colata di cemento trova dimora, agli atti viene denominata come “area verde”, – ma quel perimetro di gioco – dice Marco Urigu, capofamiglia della sfortunata famiglia confinante con il campetto – di verde non ha neanche l’ombra – . Anni di pomeriggi e sere con la sensazione di essere letteralmente bombardati dalle pallonate, urla, screzi e situazioni al limite della civile decenza. Emblematica la foto che ritrae un ragazzino all’interno della casa di Urigu. L’attività sportiva ricreativa è un diritto di tutta la cittadinanza, ma starebbe ad ogni amministrazione dispensare diritto al gioco e diritto ad una vita tranquilla all’interno delle proprie mura domestiche. Pare proprio che questo non sia avvenuto. Il campetto si rivela un vero e proprio fantasma agli atti amministrativi. Anche il responsabile dell’ufficio tecnico amministrativo non ha mai ammesso l’esistenza della struttura sportiva, pur decretando, tempo addietro, la costruzione di una recinzione di sicurezza che, inaspettatamente, non è mai stata eretta. Con il passare degli anni, e il succedersi delle amministrazioni, il problema non è mai stato risolto, sino alla fine del luglio 2012, quando dall’odierna amministrazione furono messi in posa alcuni cubi di cemento per evitarne l’utilizzo. Anche questa soluzione di ripiego durò poco tempo e i macigni di calcestruzzo vennero rimossi con buona pace della famiglia Urigu e vicini costretti a convivere un’altra volta con le allegre brigate di sportivi dilettantistici. (iv)
La realtà è miei cari Villacidresi, che ormai il vostro nome dovrebbe essere
“tallu” perchè siete soltanto un gregge di bestie da mungere, e se continuate ad accettare qualsiasi insulto, sfruttamento,imposizione, offesa, irrisione, soppruso, in nome di un vivere Che è “civile” solo nelle pretese ma non nei servizi, fra un pò sarete citati per “lesa maestà”(a spese vostre)se vi permettete di chiedere gli atti scritti delle iniziative dei vostri SovranI.
Quasi ventanni di protesta e incontri con i vari amministratori che si sono avvicendati, promesse fatte e mai onorate, uffici tecnici quasi sempre restii a far conoscere gli atti progettuali, prese in giro e ancore promesse di demolizioni del rettangolo di cemento.
Questa è il soppruso, che sta vivendo un onesto cittadino da parte di amministratori che non vogliono ascoltare e tecnici che si arrogono il diritto di non far visionare atti pubblici, o forse semplicemente non esistono.
Denunce fatte agli organi di vigilanza, e ancora niente di fatto.Questo a scapito della vita privata di un lavoratore, che ha sacrificato una vita per realizzare un fabbricato, prospicente ad un verde pubblico, così dice l’atto di acquisto del terreno dove sorge il fabbricato di proprieta di Sig.Urigu,nel lontano 1997 con amministrazione Danza, viene realizzato dalla coop. COONAG di Guspini,una sistemazione di uno spazio verde, con aiuole, muretti a secco, e opere murarie in genere, poi questo rettangolo di cemento.Da allora la pace di questo cittadino e l’intera famiglia scomparsa, per colpa di uno spazio mai regolamentato, e a quanto sembra mai progettato, lasciato in mano a cittadini che non rispettano la privacy altrui, anzi deridono alla minima protesta l’interessato. Sarebbe ora che le promesse fatte anche da questa amministrazione, fossero finalmente esaudite.
Ogni qualvolta sento parlare delle vicissitudini del “campetto” di Via Rosa Luxemburg adiacente l’abitazione della famiglia Urigu, provo profondo sconcerto nel cercare di comprendere chi possa aver ideato ed avallato un’opera così nefasta: una piattaforma di cemento grezzo in un borgo di case, ridotto a campo di calcetto e con il senso di una porta rivolta e praticamente a contatto con l’abitazione di un privato cittadino.
Si fa sempre un gran parlare di impatti ambientali, di piani regolatori e paesaggistici, ma qui siamo di fronte ad una clamorosa trasgressione amministrativa portata avanti negli anni con noncuranza, se è vero come sembra che trattasi di opera fantasma e costruita in un’area destinata a verde pubblico (sicuramente molto più vivibile).
Mi vien spontaneo chiedere agli “azionisti” dell’opera, se avessero avuto adiacente la propria abitazione un simile privilegio, l’avrebbero veramente accettato con buona pace della loro privacy? Avrebbero veramente accettato che una casa costruita con fatica e sacrificio venisse adombrata da un’opera non pianificata e per giunta così invasiva?
Credo che dopo vent’anni di prevaricazioni, la famiglia Urigu meriti di riappropriarsi della serenità nelle proprie mura domestiche e di avere adeguate risposte da chi è delegato alla salvaguardia dei bisogni dei cittadini.
Raramente mi esprimo, ma questa volta ritengo doveroso farlo!
Ormai è chiaro a tutti, è oltremodo evidente che la realizzazione del così detto “Campetto di via R. Luxemburg” rappresenti un abuso perpetrato, senza tanti scrupoli, da un’Amministrazione comunale quantomeno disattenta ed insensibile, ai danni di un’onesta famiglia che con grande sacrificio, nonché unicamente con i propri mezzi, ha cercato di realizzare ciò che tutti noi sogniamo, ovvero una casa modesta ma dignitosa dove vivere serenamente.
Ciò è dimostrato dal fatto (come si evince dall’articolo) che alla fine del luglio 2012 sono stati posati sul “Campetto” alcuni cubi di cemento per evitarne l’utilizzo.
Ma scusate, solo un minimo di logica: perché “l’Amministrazione comunale” posa i blocchi in cemento sul “Campetto” se lo stesso, come asseriscono, non esiste o, se esiste, è regolare?
Evidentemente un ulteriore tentativo tampone, diciamo “ne carne ne pesce”, realizzato come solito in maniera oltremodo approssimativa da questa Amministrazione comunale, che non ammette i propri limiti e che non accetta confronto con i cittadini, ma che continua ostinatamente ad imporsi.
Ciò che più sconcerta è che, a fronte di una realtà decisamente grave, nessun “Organo” deputato al controllo di tali atti sia ad oggi ancora intervenuto.
Comunque, Marco Urigu e famiglia, a mio modesto parere siete nel giusto, quindi non mollate!
Marco Urigu hai mai pensato di proporre lo spostamento del “Campetto” presso l’abitazione del nostro attuale Sindaco, o magari duplicarlo presso l’abitazione dell’ex Sindaco Danza, o ancora presso l’abitazione del “Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale”?
Guarda il caso, proprio li esiste una vera area verde attrezzata con giochi per i bambini (non una piattaforma in cemento).
Magari così potrebbero incominciare a capire cosa avete subito fino ad oggi tu e i tuoi cari, e come la vostra vita sia stata condizionata dalle loro scelte errate!
Mi accodo con chi propone uno spostamento del “campetto” dinnanzi alla casa del signor sindaco. Cosi per vedere quanto si divertirebbe a vivere da normale cittadino, stando alla politica di una classe incompetente. Come dice figaro2, come mai sono stati posati dei blocchi di cemento se il “campetto” è inesistente? Credo che, dopo venti anni di lotte, il signor Urigu abbia diritto ad una risposta che sia degna di questo nome.