Scrivi su arresti, moto e droga, e il “branco” si scatena

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Violare ripetutamente la legge è diventata ormai un abitudine consolidata.

EDITORIALE. Scrivere su droga, arresti, motociclisti indisciplinati è diventato sempre più difficile. Questi argomenti scatenano l’ira del “branco” pronto a tutto per difendere i suoi componenti, negando, nella maggior parte dei casi, l’evidenza, anche quella più schiacciante. Se uno viene arrestato per droga, 2, 10, 50 grammi, non c’è differenza per loro, sempre pronti a sputare sentenze su giornalisti e forze dell’ordine. I commenti più celebri apparsi sui social network: “Ma lo fa per guadagnarsi due soldi” oppure “Cercateglielo voi un lavoro…”. Assurdo, lo so, ma queste frasi nascondono una realtà preoccupante: è lo specchio di una generazione priva di quello spirito che ha accomunato i nostri genitori, con sani principi e spirito di sacrificio.

Poi, fai registrare a chi ti sta a fianco durante la guida, le scorribande di due motociclisti (quad) indisciplinati, che secondo il codice della strada avrebbero commesso due gravi infrazioni, con tanto di ritiro della patente, ma tutti a calunniare il giornalista con messaggi di questo tipo: “Eheheh W**** del bracconaggio non può parlarne lo sai… Ce qualcuno troppo vicino a lui…” e ancora “Invece lei di “Bracconaggio” cosa ne sa ?? non e che magari a qualche Parente o Amico immischiato???”. Il messaggio è chiaro, hai parenti e amici bracconieri e li proteggi evitando di scrivere su di loro. Ovviamente non salteranno mai fuori i nomi di questi parenti e amici e in quali occasioni siano stati “coperti” dal giornalista. Tutto falso, ovviamente. Sembra assurdo ma è così. Calunnie pesanti che troveranno giustizia nell’aula di un tribunale.

Tutti a scrivere per sentito dire, senza avere uno straccio di prova, contrariamente a quanto ci impone la nostra professione, dove abbiamo l’obbligo di  verificare sempre le notizie. E’ trascorso poco più di un anno da quando ricevetti la telefonata, alle due del mattino, di una sorella indemoniata per insultarmi: “Ma come cazzo ti sei permesso a mettere la foto di mio fratello: è innocente. Ti denuncio”. Gli risposi: “Prego, accomodati, la fila è lunga”. Il fratello venne arrestato dai carabinieri di Villacidro poiché a seguito di un blitz presso la sua abitazione furono rinvenuti 700 grammi di marijuana. Tutti pronti a dire falsità per cercare di infangare chi ha fatto del giornalismo una professione e devo ammettere che ultimamente ci vuole coraggio e se ti puoi permettere di camminare a testa alta, non ti resta che compatire il “branco” e sperare che anche loro possano ragionare.

C’è anche un altra faccia della medaglia. Se scrivi un articolo dove il comune è pronto a finanziare nuove attività imprenditoriali, magari con una parte a fondo perduto, il “branco” non è interessato. Meglio spacciare droga, soldi facili, tanti e con poco lavoro. Un giorno, non tanto lontano, vi racconterò anche la verità sulla chiusura di un bar. Proseguo nella mia attività, sempre a testa alta, senza avere il timore che delinquenti patentanti, magari a due ruote, possano in qualche modo ledere la mia dignità. Gianluigi Deidda

4 COMMENTI

  1. Uno che cancella e ri cancella tutti i commenti dei lettori che gli fanno presente gli errori non e un poverello, ma un FALLITO , Glielo riscrivo per l’ennesima volta, SE VUOLE PARLARE CI SONO ” ANCHE IO ” A buon intenditore poche parole..

  2. Caro Signor Deidda, avevo scritto un commento lunghissimo che da imbranata ho cancellato e ora, alle 4 del mattino, non sono più in grado di riscrivere. Le dico solo che io da “continentale” che x amore vive 6/7 settimane all’anno a Villacidro ho avuto modo di vedere e vivere diverse situazioni di cui Lei scrive, soprattutto la consolidata abitudine di giustificare, di accettare tutto quello che accade perché “è sempre stato così”, “tanto si sa che è così”,”tutti sanno ma nessuno fa niente”,”lo fa x campare poverino”,”tanto si sa che tutti gli anni mettono fuoco sui monti”. E io Le dico la verità, spesso mi chiedo se prima o poi qualcuno si accorgerà che è inutile fingere che tutto va bene, che è giusto così.
    Beh Signor Deidda, il mio ormai perso commento precedente era più completo e chiaro, ma finiva comunque con la frase: LEI CONTINUI PURE A FARE E A SCRIVERE COME HA SEMPRE FATTO, PERCHÉ CERTE PERSONE POSSONO CONTINUARE A PENSARLA COME CREDONO, MA C’È ANCHE CHI COME ME E IL MIO COMPAGNO (DI VILLACIDRO)VUOLE SAPERE COSA ACCADE DAVVERO, E X FARLO ABBIAMO BISOGNO DI LEI.

  3. Casomai ce ne fosse bisogno, mi sento di incoraggiare l’attività giornalistica di Gianluigi Deidda, specie (ma non solo) in riferimento all’articolo in questione. I suoi articoli sono uno specchio della realtà villacidrese, che, in riferimento ai bolidi a due e qusttro ruote, può essere paragonata ad una vera e propria bomba ad orologeria…è opportuno che chi di dovere intervenga tempestivamente per disinnescare questo pericoloso ordigno prima che accada il peggio. Alcuni centauri (ci sono anche quelli responsabili che nutrono “vera passione” per la moto e non scambiano le vie della cittadina per una pista) con queste performances mettono continuamente a repentaglio la loro vita e quella degli altri. Si sa infatti che, soprattutto in un centro abitato, un motociclista, per quanto “bravo” non può valutare le innumerevoli variabili che entrano in gioco (un pedone che attraversa la strada, un animale ecc…). Auspico vivamente che questi ragazzi comincino ad utilizzare i loro mezzi con maggior senso di responsabilità e con intelligenza per salvaguardare la sicurezza di tutti.Un appello alle forze dell’ordine: maggior controllo significa prevenzione.

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