Ritorna all’Archivio Galleria Lazzaro by Corsi, il pittore Giò Tanchis, pseudonimo di Walter Marchionni, con le sue ultimissime realizzazioni dopo i successi della precedente esposizione milanese.
MILANO. Giò Tanchis ha trasformato le sue suggestioni in visioni oniriche, scenografie geometriche e metafisiche, arcane misteriose, dai vividi colori e nitidissimi contorni, com’è del resto il suo stile – di ispirazione espressionista, qui istintivamente corretto in apparizioni magiche e inquietanti, accostate una all’altra fuori da logiche realistiche. Nessun aspetto nuovo, sconosciuto o dimenticato, anzi figure riconoscibili nella loro schematicità, ma immerse nella luce, sospese nel silenzio e prive di presenza umana. Nel dialogo dei rapporti spaziali e cromatici (bianco assoluto, rosso, nero, verde o azzurro) e nella luminosità pura, ecco appare la Torre Velasca. Fra linee razionaliste e semplificazioni classiciste. Tanchis porge visioni senza tempo, un’esplorazione d’interiorità urbanistica dando alla città ed alle sue strutture un aspetto più fascinoso di quanto non appaia attraverso i frettolosi sguardi quotidiani.
La mostra, curata da Alessandra Redaelli, consta di 20 opere su tavola di dimensioni variabili, in mostra da martedì a sabato: 9,00–13,00 e 15,00–19,00 e su appuntamento. Inaugurazione: giovedì 24 settembre ore 18 – Milano, via Cenisio, 50.