Sabato 24 si è tenuta a Villacidro un’assemblea pubblica per discutere del nuovo modulo di discarica proposto dal consorzio industriale di Villacidro.
E’ destinata a diventare una mega discarica regionale, tra le più grandi d’Italia, quella che realizzerà il Consorzio industriale di Villacidro. La diventerà grazie all’ampliamento che avrà una capacità di 1.350.000 metri cubi e il costo complessivo dell’opera valutato in 15 milioni di euro.
L’incontro tenutosi sabato scorso è stato organizzato dall’Assemblea Permanente Villacidro in collaborazione col comitato Zero Waste Sardegna e con la partecipazione dei comitati di Capoterra e Uta che si oppongono all’ampliamento dell’inceneritore di Macchiareddu e alla realizzazione di una nuova discarica per le ceneri dello stesso. A coordinare i lavori è stato Gabriele Frigau, membro dell’Assemblea Permanente e del coordinamento regionale Zero Waste. Relatori: Giancarlo Carboni, geologo e elaboratore delle osservazioni presentate al Savi sulle criticità idrogeologiche del nuovo progetto; Riccardo Schirò, avvocato, che si occupa dell’inceneritore di Macchiareddu e ha spiegato le connessioni tra le due discariche e l’inceneritore e perché i tre problemi vanno trattati come un unico problema; Franca Battelli, presidente Zero Waste Sardegna ed elaboratrice di osservazioni ambientali e sanitarie contro le discariche di Villacidro e Capoterra, ha parlato delle criticità economiche delle discariche e della pratica dell’incenerimento e ha proposto l’alternativa 3R, Riduzione, Riuso, Riciclo.
I relatori e tutti gli intervenuti hanno spiegato le proprie ragioni al no e il dissenso nei confronti delle istituzioni che agiscono contro gli interessi delle comunità e che non rispettano il diritto dei cittadini di essere informati e coinvolti negli importanti processi decisionali. Si è parlato di salute negata, inquinamento, distruzione del paesaggio e di scelte anacronistiche di fronte alle vantaggiose opportunità offerte dalla conoscenza e dalla tecnologia.
“Oggi non abbiamo bisogno delle discariche, che oltretutto sono insostenibili anche economicamente – affermano i sostenitori del NO – Possiamo, anzi dobbiamo necessariamente, adottare strategie innovative che hanno miglior ritorno economico e garantiscono più lavoro altamente professionale, qualificante e gratificante. C’è da investire nella ricerca ed è necessario investire nella formazione di figure professionali adeguate. La Sardegna e il territorio del Campidano pagano già un costo sanitario e ambientale pesantissimo, non si può, in nome dell’emergenza, cedere al ricatto di chi in cambio di qualche posto di lavoro pretende ulteriori rinunce ambientali e sanitarie.“
Assolutamente NO!
Questa volta sarà “lotta dura”, se non si ascoltano i cittadini, e che nessuno la metta dal punto dal punto di vista occupazionale. Con la raccalto dei rifiuti, e il trattamento diretto degli stessi, verrà aumentata di molto la pianta organica attuamente della Villaservice.
Si avrà un rispetto dell’ambiente e un incremento dell’occupazione, prova di ciò , basta vedere dei siti di riciclaggio, attualmente all’avarguardia in Italia e nell’Europa.
Da un punto di vista tecnico, se ben realizzato un impianto permetterebbe riciclo e ottenimento di energia elettrica. Mi sorge una domanda spontanea: si e’detto NO alla realizzazione di un impianto Eolico nel Campidano (Energia Verde) e si vorrebbe ampliare un Discarica? Ci vedo un controsenso…