VILLACIDRO. Dal 31 ottobre al 14 novembre mostre, cinema e libri per celebrare la ricorrenza dei cento anni dal primo conflitto mondiale.
Il comune di Villacidro ha patrocinato una serie di eventi per ricordare il sacrificio di uomini e donne che un secolo fa vissero in prima persona le atrocità della prima guerra mondiale.
Sabato 31 ottobre sarà inaugurata la mostra “La Grande Guerra” curata da Vittorio Monni. L’esposizione di giornali, reperti e testimonianze orali si terrà alle ore 17:00 presso il Mulino Cadoni. Alla inaugurazione parteciperà il Sindaco e l’Assessore alla Cultura, che porteranno i saluti dell’amministrazione. Seguiranno alcune letture a cura degli studenti del Liceo “E. Piga” Villacidro e alcuni intermezzi musicali a cura della Scuola Civica di Musica. La mostra sarà visitabile sino al 14 novembre dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30.
Dal 2 al 13 novembre, presso il Caffè Letterario, a partire dalle ore 18.00, si terrà una rassegna Cinematografica con la proiezioni di alcuni film riguardanti la prima guerra mondiale: La trincea (2 novembre); Uomini Contro (4 novembre); Niente di nuovo sul Fronte Occidentale (9 novembre); Orizzonti di Gloria (13 novembre). La Rassegna Cinematografica è curata dalla Federazione Italiana Circoli del Cinema (FICC) Sardegna e dal Circolo affiliato Amici del Cinema di Villacidro, in collaborazione con la Società Umanitaria di Cagliari.
Martedì 3 novembre, presso l’Auditorium Santa Barbara, ore 17.00, presentazione del libro Per non dimenticare il sacrificio del Maresciallo dei Carabinieri Giovanni Cabriolu Puddu. Relatore della presentazione sarà l’Avv. Giuseppe Caboni. Modera il Prof. Sisinnio Orrù. Interverranno le Autorità Militari, i figli con la loro testimonianza e gli studenti del Liceo “E. Piga” Villacidro con letture di alcune testi. L’accompagnamento musicale sarà a cura della Scuola Civica di Musica.
Mercoledì 4 novembre, Piazza Municipio, commemorazione dei caduti in guerra – Giornata delle Forze Armate. Ore 9.30 raduno del corteo che si dirigerà nella Chiesa di Santa Barbara. Ore 10.00 Santa Messa. Il corteo rientrerà in Piazza Municipio alle ore 11.00 per la deposizione della corona d’alloro nel monumento ai caduti. A seguire il discorso ufficiale delle Autorità con la partecipazione dell’Associazione Musicale Santa Cecilia Villacidro.
Ma quanto sono ipocrite queste commemorazioni istituzionali della “grande guerra”?Quelle stesse istituzioni, con il loro culo perennemente ben al caldo, che ieri mandarono a morire milioni di ragazzini, oggi fingono commozione per quel massacro….
Egregio Sig:Pigna mi permetta di scriverle che il suo commento e’ del tutto fuori luogo,almeno per quanto mi riguarda.Inoltre quelle istituzioni a cui lei fa riferimento,le ricordo che nel 1915 non esistevano,visto che in italia vigeva una monarchia,quella dei Savoia per la precisione,ma lascero’ alle istituizioni se vorranno darle una risposta.Io le rispondo in qualita’ di curatore della mostra e appassionato della storia della Grande Guerra,passione che dura da mezzo secolo,abbastanza per permettermi di contestarle il suo commento.lei probabilmente ha della storia della Guerra Guerra quelle classiche conoscenze scolastiche,ma se mi sbagliassi,sarei ben felice di confrontarmi con lei,diversamente avrebbe argomentato il suo commento diversamente.Invece,pur condivedendone le motivazioni di fondo,lo trovo scontato e superficiale.La Grande Guerra,ma in fondo tutte le guerre,sono volute da pochi che non le fanno e non le subiscono e da tanti che non le vogliono e le subiscono,ma la guerra del 1915/18 per l’Italia rappresento ‘ un momento molto partcicolare nella sua storia,visto che per certi aspetti ha condizionato il presente che viviamo.Nel preparare questa mostra,ci lavoro da nove mesi,devo dirle che non c’e’ retorica,ma solo il sincero desiderio di non far dimenticare quei giovani villacidresi e in generale tutti morti di quella terribile guerra.Vede io ho avuta la fortuna di parlare con tanti di quelli che parteciparono a quella guerra,e proprio per questo ho sentito la necessita’ di dare un contributo sincero,nel vero senso di commemorare ,non celebrare,il sacrificio di quei poveri ragazzi.Lei sa cosa si prova a vedere vecchi di novant’anni piangere come bambini nel rievocare i terribili momenti vissuti in trincea e all’assalto?Io si!Quindi non retorica,ma sentimento profondo.Comunque se lei pensa che possa dedicare un po’ del suo tempo per visitare la mostra,se si presenta,saro’ ben felice di spiegarle,nonche’ guidarla nella visita,e mi creda…
I nostri eroi non vanno mai dimenticati, un intera generazione che combatte per la propria patria,onore ai nostri diavoli Rossi.
Non c’è nulla da commemorare, c’è solo da ricordare che milioni di ragazzini, italiani e non, furono mandati a morire in mezzo al fango e ai loro stessi escrementi… per niente. Non c’è stato nessun sacrificio, c’è stato solo un massacro…. per niente. Sono morti per niente! Per spostare il confine un pò più in qua o in là hanno sacrificato la vita di milioni di ragazzini. E’ stato un barbaro e vile massacro di esseri umani funzionali agli interessi delle oligarchie.
Quindi alle giovani generazioni va semplicemente detta la verità, cioè che la prima guerra mondiale è stata un massacro inutile e che è assurdo e stupido sacrificarsi per la patria. Perchè dietro la retorica patriottarda ci sono gli interessi delle grandi oligarchie (si scrive patria e si legge grande capitale). E gli interessi di queste minoranze non coincidono con quelli delle masse (basterebbe ricordarsi le promesse non mantenute fatte ai contadini al fronte riguardo ad una riforma agraria che mai fu attuata…basterebbe ricordare la repressione dei movimenti contadini e operai dopo la guerra..)
Voi dovreste parlare sì della grande guerra, ma senza tricolori, senza fanfare, senza sante messe, senza saluti militari, ecc. Dovreste parlare degli eroici disertori, di chi si è ribellato agli ufficiali, dei cosiddetti “scemi di guerra” che venivano fatti torturare dall’esercito semplicemente perchè di fronte a quell’orrore impazzivano dalla paura…
Ripeto, per concludere, che per me è un insulto che quei morti vengano celebrati ipocritamente da quelle stesse istituzioni (poco cambia se ieri c’era la monarchia ed oggi la repubblica…) che li hanno negato la vita. E per cosa poi? PER NIENTE!Questo andrebbe ripetuto all’infinito: sono morti per niente!
…Se ti rivasse notizia che son morto, non dire che son morto per la Patria ma che sono morto per i signori, cioè per i richi che sono stati la causa di tanti buoni giovani, la colpa della sua morte…(lettera di un soldato alla sua famiglia)
Perchè non parlare del criminale Luigi Cadorna, che mandò a morire decine di migliaia di giovani e che dopo la disfatta di Caporetto si comportò da vero e proprio vigliacco, perchè attribuì ai soldati quella disfatta quando invece a detta di tutti gli storici le colpe furono sue e solo sue (non solo, si vendicarono sui soldati sopravvissuti negando permessi, bloccando pachi e lettere dei famigliari). Nonostante ciò, a guerra terminata, quell’individuo fu promosso e oggi le città sono piene di vie piazze a lui dedicate….
Secondo lei stavo aspettando che m’illuminasse con il suo post per venire a conoscenza delle sue considerazioni ?Quello che lei ha scritto per me e’ roba vecchia da decenni e scontata.Le diro’ di piu’,sa chi mi ha instillato questa passione?Un disertore ,padre di famiglia che al rientro dalla licenza,con una mogli e un figlio da sfamare si rifiuto’ di tornare al fronte,con conseguente condanna alla fucilazione in contumacia.Dopo sei mesi di latitanza, e per la precisone dopo Caporetto rientro’ in linea ,grazie all’amnistia Credo che lei,anche se e’ bravo ad elencare ,fatti storicamenete veri,non riesca a cogliere aspetti che vannp ben oltre delle nozioni che ha letto su qualche libro.Invece che sparare a zero,puo’ semprte organizzare un evento,dove puo’ a modo suo illustrare il suo punto di vista,saro’ ben felice di presenziare.Sempre disposto a un confronto reale ,non a salire in cattedra su una tastiera di pc.La saluto cordialmente e le rinnovo l’invito,magari si rendera’ conto che le sue posizioni non sono lonatne dalle mie.cordialmente Vittorio Monni.
Premesso che mi pare evidente che si pone su un piedistallo non sono certo io, le mie considerazioni erano generali e non specificamente sulla mostra. Nell’ambito di queste commemorazioni ci sono anche elementi che mi piacciono (la rassegna cinematografica è bella..), ma vengono comunque sminuite dal fatto di essere inserite in un contesto generale che puzza di retorica (d’altronde non potrebbe essere altrimenti…).
ciao