Rubavano energia elettrica: scoperto dai Carabinieri di Villacidro un vasto giro di truffe

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Gli uomini del nucleo investigativo della Compagnia dei Carabinieri di Villacidro avevano da subito intuito che quei dialoghi intercettati gli avrebbero condotti ad un vasto giro di truffe nei confronti dell’Enel.

Mesi di indagine ha fatto emergere un imponente truffa commessa da cinque malviventi arrestati con l’ausilio di alcuni uomini del comando Provinciale di Latina e del Comando Compagnia di Velletri. Gli arrestati, due in Sardegna e Tre nel Lazio, sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al furto di energia elettrica. Per loro, dopo le manette sono scattati immediatamente i domiciliari. Si tratta di Gianluca Corda di Guasila, classe 1976, celibe, commerciante, pregiudicato;

Michele Franco, classe 1964, residente a Decimoputzu; Marco Mossa, classe 1957, residente a Quartu Sant’Elena (CA); Marco Serangeli, nato a Velletri, classe 1968, residente a Cisterna di Latina (LT) dipendente della società ENEL Distribuzione all’epoca dei fatti; Magni Nereo, nato a Genzano classe 1963, residente a Cori (LT) disoccupato, ex dipendente della società ENEL.

L’indagine ha permesso di appurare come Gianluca Corda, sospettato di essere coinvolto in una attività di spaccio di sostanze stupefacenti, fosse dedito, in modo sistematico e in concorso con altri soggetti, alla manomissione dei contatori dell’energia elettrica finalizzata alla riduzione dell’effettiva rendicontazione dei consumi registrata dal misuratore installato dalla società di distribuzione, con relativo indebito utilizzo della maggior parte dell’energia fornita.

L’attività, rispetto al piano “clienti” si fondava sul passaparola (un cliente ne portava un altro e così via; sconti per chi presentava/portava clienti). Per quanto attiene la parte tecnica, è emerso che SERANGELI e MAGNI (ex dipendenti ENEL Distribuzione), sono entrati a far parte dell’associazione in un secondo momento per l’esecuzione dei lavori più complicati, arrivando in Sardegna appositamente per la manomissione delle unità di misura più sofisticate.

Gli accertamenti compiuti dai verificatori di ENEL Distribuzione, opportunamente indirizzati dai militari che hanno condotto l’indagine, hanno permesso di:

  • evidenziare l’alterazione dei contatori mediante la rottura dei tenoni e l’installazione di ponti in rame per una conseguente riduzione media dei consumi, oscillante tra il 70 e l’80%;
  • stimare il costo dell’energia elettrica sottratta in circa € 1.300.000 per la Sardegna ed € 630.000 circa per la provincia di Latina (a livello nazionale risulta un ammanco stimabile in alcune centinaia di milioni di euro, attribuibile a perdite di natura non fisiologica o tecnica, tra cui anche questo tipo di manomissioni).

Nell’ambito dell’indagine sono state denunciate in stato di libertà oltre 100 persone (utenti) per:

  • furto aggravato di energia elettrica, per aver fatto manomettere i relativi contatori di private abitazioni e di attività commerciali;
  • evasione fiscale per i mancati introiti da parte dello stato in materia di accise sull’energia realmente consumata e non rendicontata;
  • l’attività illecita ha potuto fruttare anche fino 3.000 euro al giorno per 4/5 manomissioni al giorno dove, per ogni manomissione e una tantum il costo per il beneficiario variava a seconda del tipo di contatore (da € 600/1000 per contatori 3/6 KW – per lo più ad uso domestico – ad € 1.500 oltre 6 KW; il 50% della bolletta media per contatori over 10/15 KW)

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