Nell’estate del 1991 Villacidro registrò il record demografico con 15.100 residenti dopo una costante crescita nei precedenti 25 anni, ovvero dal 1966, passando da 12.000 abitanti a oltre 15.000 del ’91.
Da quel momento in poi però, ovvero i seguenti 25 anni sino ad oggi, qualcosa è cambiato e la forte spinta migratoria dei giovani ha fatto calare, oltre al numero di residenti, anche il numero delle nascite. Questo probabilmente perché, dopo il tracollo dell’industria locale, i nati tra gli anni ’60 e ’80 non hanno potuto fare altro che emigrare nella penisola in cerca di lavoro, dove poi hanno anche messo su famiglia.
Se nel 1976 per Villacidro si ebbe il record di nascite con 320 nuovi bebè, nel 1996 i nati erano meno della metà rispetto a 20 anni prima, ovvero 128; la popolazione infatti già dal 1992 incominciò a calare costantemente sino alla data odierna in cui si contano meno di 14.000 abitanti con appena 120 nati nel 2015.
Il forte benessere portato inizialmente dall’industria pesante si è rivoltato contro una volta che le fabbriche hanno chiuso i battenti e gli ex agricoltori e allevatori, assorbiti dall’industria, hanno abbandonato i campi non tramandando i “saperi” ai figli, che hanno potuto fortunatamente studiare grazie al lavoro dei genitori, ma che non hanno potuto comunque ritagliarsi un futuro a Villacidro.
Il grafico mostra come alla forte crescita degli anni ’80 sia seguito un costante calo demografico con il 1991 che fa da spartiacque tra le due tendenze. (A. S.)