VILLACIDRO. Un tombino, una bolletta e San Pietro. A scriverlo così, in molti penseranno che qualcuno, a corto di euro per pagare le tasse, si sia rivolto alla tomba dell’apostolo di Cristo per avere la grazia. Invece c’è il serio rischio che gli apostoli e mezzo Paradiso vengano citati nelle imprecazioni di chi potrebbe finire dentro un tombino.
Nella via Sassari, alla metà esatta tra piazza Sant’Antonio e l’incrocio con via Leni, un tombino del diametro di circa 15 centimetri risulta aperto da una decina di giorni. Durante i lavori per la condotta del gas, probabilmente il coperchio deve essere saltato mentre la trincea veniva ricoperta col materiale estratto. Adesso il buco, al centro esatto della carreggiata, attende il primo visitatore involontario.
Sabato pomeriggio in quel tratto di strada transiterà la processione in onore di San Pietro, diretta alla chiesa campestre. Sarebbe bene che il tombino venisse coperto, perché i primi candidati a infilarci il piede sono, nell’ordine di arrivo, la pia donna che porta il vessillo del santo in testa alla processione, il parroco e il diacono, che procedono anch’essi di solito al centro, e i fedeli al seguito del simulacro, perché si sa, nella calca è difficile osservare dove si mettono i piedi. Senza contare i bambini, che corrono il rischio di infilare piede e gamba, con conseguenze devastanti.
Poiché un avvertimento informale è stato lanciato alla polizia municipale dai residenti, è lecito chiedersi se il Comune possa sollecitare Abbanoa, così solerte nel minacciare gli utenti un giorno si e l’altro pure per le bollette già pagate, a metterci una pezza. Altrimenti bisognerà invocarsi veramente al Santo durante il passaggio, prima che il tombino diventi una tomba per qualche malcapitato.
Simone Nonnis