22 Paesi, 75 atleti da tutto il mondo, una seconda edizione che è cresciuta a livello sia numerico che mediatico. Il podio è stato conquistato dagli atleti del Brasile che hanno dimostrato ancora una volta determinazione e passione per questo sport.
L’italia quest’anno si è presentata con tre atleti, ma sta crescendo e l’obiettivo per il prossimo anno è quello di portare un team completo ricoprendo tutte le 6 categorie. (quest’anno erano due categorie). Il team ha riscosso un gran risultato a livello generale di squadra, scalando la classifica dal diciottesimo posto dell’anno passato al dodicesimo di quest’anno. Un risultato che vede margini di miglioramenti e un futuro sicuramente di successi soprattutto con la speranza di avere un team completo.
I risultati per singolo sono stati:
Fabrizio Passetti 17 su 25, Fabio Secci 21 su 25, Massimiliano Mattei 7 su 8.
Ma i mondiali non sono stati solo giorni di competizioni ma soprattutto sono state giornate di esperienza per il team per capire come migliorare i processi e organizzazione, come prepararsi fisicamente e mentalmente ad eventi di questo livello, come aprire le porte a nuovi atleti. “Vedo un futuro positivo – afferma Fabio Secci – vedendo anche tutte le nazioni presenti quest’anno per la prima volta come Giappone, Cile, Perù.”
“Durante queste settimana – racconta Fabio – siamo stati coinvolti in diversi eventi e discussioni riguardanti il futuro dell’adaptive surfing e delle para-olimpiadi, discorsi che fanno capire che c’è tanto da lavorare su tutti i lati ma la passione e l’unione di diversi organizzazioni e dei singoli atleti sono certo darà quella spinta per arrivare a superare gli ostacoli e sognare Tokyo.”
“Ho avuto anche la possibilità e l’onore di far parte dei team di volontari durante la surf clinic e seguire alcuni nuovi surfers – racconta ancora Fabio – con diversi tipi di disabilità e difficoltà fuori dall’acqua che, una volta dentro, erano senza limiti! Non nego le mille emozione nel vederli prendere la prima onda e sorridere, urlare di gioia e sentire quell’adrenalina nel oltrepassare un limite che sembrava insormontabile. Sono questi momenti che mi fanno capire che al mondo c’è tanta positività, bisogna solo saperla trovare, vedere e apprezzare anche nei piccoli gesti.”
“Tra i miei prossimi obiettivi – conclude Fabio Secci – con il mio progetto F-yourlimit, c’è quello di organizzare un’evento e competizione nel Regno Unito per adaptive surfing in un wavepark. Un passo che potrebbe aiutare a creare un circuito di diverse competizioni anche nei paesi che non hanno comunque la fortuna di avere onde.“