“Atti urgenti e procedure straordinarie per impedire, alla pari di altre realtà, anche attraverso l’attivazione di Invitalia, lo smantellamento degli impianti e avviare una seria e concreta azione tesa all’individuazione di seri interlocutori per rilevare l’azienda e farla ripartire nel più breve tempo possibile. Bloccare senza perdere altro tempo le procedure di vendita frammentata degli impianti prevista dopo il 15 marzo. Stop senza mezzi termini a pagliacciate di Stato e locali. Dalle passeggiate vergognose di un inetto rappresentante di Stato come Lotti che qualche mese sfruttava il dramma dei lavoratori in piena campagna referendaria e di chi preconizza oggi la fila di carri armati davanti allo stabilimento di Villacidro in attesa di gonfiare i cappelletti e di cambiare l’olio”. Lo ha detto il deputato di Unidos Mauro Pili rivolgendo un’interpellanza al presidente del Consiglio e ai ministri dello sviluppo economico e del Lavoro per sollecitare un intervento concreto del governo sulla vertenza Keller.
“Nell’ambito della gestione integrata dei servizi delle Ferrovie dello Stato – secondo Pili – va verificata la possibilità di far gestire direttamente lo stabilimento dalle compartecipate statali al fine di garantire un servizio di assistenza e manutenzione dei mezzi attivando nel contempo il ripristino della connessione ferroviaria dei porti sardi fondamentale per la ripartenza commerciale dell’impianto industriale. In tal senso – sostiene il deputato di Unidos – si devono promuovere joint venture internazionali in grado di ripristinare non solo relazioni industriali interrotte per responsabilità istituzionali ma anche relazioni commerciali in grado di garantire un futuro industriale strategico alla fabbrica di Villacidro. In questo quadro progettuale si devono garantire – ha aggiunto Pili – si devono garantire a tutti i lavoratori della Keller le necessarie garanzie sociali in attesa del riavvio degli impianti stessi. In questi anni abbiamo assistito a farneticanti promesse, ad annunci destituiti di ogni fondamento e a nessuna proposta e azione concreta. Il tempo è scaduto: se in settimana non arriverà un provvedimento di stop allo smantellamento la vicenda Keller finirà nel peggiore dei modi”.
Il testo integrale dell’interpellanza presentata dal deputato di Unidos Mauro Pili
Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali – Per sapere – premesso che:
il 15 marzo prossimo scadranno i termini oltre i quali sarà perseguita la vendita a spezzatino della fabbrica di Villacidro, un tempo fiore all’occhiello nella costruzione e manutenzione delle carrozze ferroviarie italiane;
il 20 gennaio 2015 il Presidente del Consiglio dei Ministri Renzi faceva pubblicare uno spot televisivo in cui risultava che la vertenza Keller fosse stata risolta;
la società nel frattempo era fallita per l’insipienza e incapacità proprio del governo Renzi;
si trattò di comunicazioni destituite di ogni fondamento proprio per la fine drammatica della società keller;
la farsa è andata avanti con un’improvvida quanto ridicola visita pre-referendaria del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Lotti il quale sabato 24 Settembre 2016 inscenava davanti allo stabilimento della Keller una conferenza stampa in cui affermava che avrebbe trasferito la vertenza addirittura a Palazzo Chigi;
gli impegni e le parole al vento si sono sprecate a tal punto che il presidente del consorzio industriale di Villacidro nei giorni scorsi, cercando di emulare le farneticazioni i rappresentanti di palazzo chigi e della stessa regione, ha immaginato le vie d’accesso della zona industriale intasate da carri armati provenienti da tutto il mondo destinati alla manutenzioni nei carriponte ferroviari proprio della Keller;
lo stesso segretario della Cgil del Medio Campidano sentenziava: siamo su scherzi a parte;
la Keller Elettromeccanica spa, era una tra le piu’ importanti aziende private, interamente italiane, attive nella progettazione, costruzione e revamping di materiale rotabile opera nell’area industriale di Villacidro, nella provincia del Medio Campidano, nella regione Sardegna;
negli stabilimenti Keller, la produzione di materiale rotabile spaziava dal trasporto passeggeri a quello merci, veniva effettuata in due stabilimenti produttivi – il piu’ grande in Sardegna, il secondo in Sicilia – ed impiegava oltre 500 addetti;
la collocazione strategica dei due stabilimenti situati nell’area centrale del Mediterraneo, l’esperienza, gli specialisti qualificati, i sistemi produttivi di ultima generazione, le apparecchiature di controllo ed il continuo aggiornamento del personale, rendevano la Keller una realtà altamente competitiva;
la Keller aveva posto obiettivi di rilancio principalmente verso il Nord Africa, comunità di Stati indipendenti (ex URSS), regioni Balcaniche e regioni del Medio ed Estremo Oriente dove il tasso di sviluppo del mercato ferroviario era in continuo aumento;
la Keller opera in un territorio duramente provato dalla crisi economica e occupazionale e la ripresa produttiva costituirebbe un importante segnale per l’intera comunità;
l’intervenuto fallimento della Keller è stato il risultato di ritardi, false promesse di intervento finanziario, lassismo di una giunta regionale inesistente e di un governo latitante;
annunci fallimentari, compreso lo spot del presidente del Consiglio, e poi la mazzata con il fallimento che vanifica le speranze di un intero territorio e quello regionale più in generale, duramente provato dalla crisi economica e occupazionale;
la mancata ripresa produttiva dello stabilimento e il suo fallimento non solo manda a casa oltre 400 lavoratori ma costituisce un colpo letale per il territorio e l’intera Sardegna;
gli annunci di incontri, interessi vari si sono rivelati destituiti di fondamento e il 15 marzo prossimo tutto questo rischia di avviare una procedura di smantellamento davvero grave per la fabbrica di Villacidro;
il governo deve immediatamente porre in essere procedure straordinarie per impedire alla pari di altre realtà lo smantellamento degli impianti e avviare una seria e concreta azione tesa all’individuazione di seri interlocutori per rilevare l’azienda e farla ripartire;
occorre evitare in ogni modo lo smembramento della fabbrica;
Regione e Governo devono mettere in campo un serio piano in grado di salvaguardare i livelli occupazionali e garantire la ripresa produttiva;
se non ritengano di dover predisporre atti e procedure straordinarie per impedire, alla pari di altre realtà, lo smantellamento degli impianti e avviare una seria e concreta azione tesa all’individuazione di seri interlocutori per rilevare l’azienda e farla ripartire nel più breve tempo possibile;
se e cosa intendano fare per bloccare le procedure di vendita frammentata degli impianti prevista dopo il 15 marzo;
se non ritengano di dover valutare nell’ambito della gestione integrata delle Ferrovie dello Stato la possibilità di far gestire direttamente lo stabilimento dalle compartecipate statali al fine di garantire un servizio di assistenza e manutenzione dei mezzi attivando nel contempo il ripristino della connessione ferroviaria dei porti sardi;
se non ritenga di promuovere joint venture internazionali in grado di ripristinare non solo relazioni industriali interrotte per responsabilità istituzionali ma anche relazioni commerciali in grado di garantire un futuro industriale strategico alla fabbrica di Villacidro;
se non ritengano nel frattempo di dover garantire a tutti i lavoratori della Keller le necessarie garanzie sociali in attesa del riavvio degli impianti stessi;
Caro pili…preferisco vedere i miei paesani gonfiare cappelletti e cambiar olio ai carri armati da te tanto demonizzati che elemosinare una bombola o la bolletta della luce al parlamentare di turno…..
una affermazione del genere è sintomo che i Villacidresi sono proprio un popolo di leccapiedi e scansafatiche. La cassa integrazione in deroga ve l’hanno concessa,assistenzialismo ne hanno fatto, anche fin troppo.Se facciamo una cernita delle persone che sono valide per lavorare dentro lo stabilimento arriviamo neanche ad 1/3 delle 400 nominate da Pili,è anche questo un motivo del perchè le varie ditte,imprese che hanno provato ad entrarci sono scappate.