“La decisione del Management di sa Iletta di promuovere un esodo volontario di massa lavoratori di Tiscali è un fatto di una gravità inaudita. A questo si aggiunge una velata minaccia per coloro che non aderiranno all’invito del gruppo. Nella comunicazione giunta stamane ai lavoratori si afferma, infatti, che questo sarà l’ultimo esodo volontario considerati gli oneri che il gruppo dichiara di dover sostenere. Si tratta di un’evidente minaccia ai lavoratori: ho accettate l’esodo volontario con 16 mensilità oppure dopo si aprono strade verso l’esodo forzato, ovvero licenziamento. Il Ministero del Lavoro deve aprire immediatamente il tavolo di confronto per scongiurare questa ulteriore grave riduzione di personale di una società che gode di appalti pubblici rilevantissimi e che ora vengono scaricati sui lavoratori. Non è un caso che Tiscali si sia aggiudicata la gara relativa alla fibra ottica legata la pubblica amministrazione con ribassi ingiustificabili che ora vengono fatti pagare ai lavoratori stessi. Scelte aziendali assolutamente discutibili prevedono un esodo per centinaia di lavoratori riducendo ulteriormente il già ridimensionato organico della società. Non è accettabile che una società che gode di appalti pubblici rilevanti possa scaricare tali oneri sui lavoratori. Il silenzio vergognoso della regione sulla vicenda e l’assenza del governo dalla vertenza impongono un immediato confronto per scongiurare tale ulteriore grave ridimensionamento”.
Lo ha appena detto il deputato di Unidos Mauro Pili annunciando un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro del lavoro.
“Nella comunicazione inviata stamane ai lavoratori si informa che “nel periodo compreso tra il 15 febbraio e il 24 marzo 2017, Tiscali promuoverà un piano di esodi volontari del Personale con la corresponsione di un incentivo pari a 16 mensilità”.
“Le caratteristiche del piano – denuncia Pili – sono le seguenti: Le dimissioni dal servizio avranno decorrenza non oltre il termine massimo del 31 marzo 2017. Le dimissioni dal servizio saranno incentivate con un importo pari a 16 mensilità di retribuzione, al lordo delle ritenute di legge. L’importo a titolo di incentivo sarà erogato in quattro tranche di pari importo a far data dalle competenze economiche del mese immediatamente successivo a quello di uscita. L’azienda si riserva la possibilità di non accettare le richieste di adesione al presente piano a fronte di sue discrezionali valutazioni su particolari situazioni organizzative e gestionali”.
“Quello che appare più grave è il contenuto dell’ultima frase della comunicazione in cui l’azienda dichiara: nel segnalare che la particolare onerosità del presente piano non lo rendono replicabile in futuro. Si tratta evidentemente di una velata missiva con la quale si preannunciano provvedimenti unilaterali per coloro che non dovessero accettare l’esodo volontari, per questo -motivo – ha concluso il deputato di Unidos Mauro Pili – è indispensabile promuovere tutte le iniziative possibili per scongiurare questa ulteriore grave perdita di posti di lavoro”.