“Nel poligono militare di Teulada è stato utilizzato TORIO radioattivo, senza possibilità di smentita. Certificato dagli atti che i militari hanno sempre negato e nascosto. Scorie radioattive, prima negate e poi fatte sparire. Quello scoperto ad agosto scorso nella base di Teulada era un deposito di scorie nucleari censito dal Cisam, il centro interforze per le applicazioni nucleari. Dal 2011 le scorie rinvenute dentro le “aree colpi” del poligono venivano nascosti dentro quel caseggiato diroccato scoperto il 6 agosto del 2016 in seguito di una vista ispettiva. Esercito e ministro della Difesa negarono tutto con tanto di minaccia di denuncia. Nel contempo, però, lo stato maggiore dell’esercito e della difesa mettevano in piedi una maxi operazione per far sparire tutto, prove comprese. Non ci riusciranno. Ieri mattina nella visita ispettiva al Cisam di Pisa i documenti che confermano tutto vengono chiesti invocato i poteri della commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito. Un carteggio che scotta. Da cui emerge un dato su tutto: nel poligono di Teulada è stato rinvenuto Torio radioattivo, disperso nel terreno in seguito all’esplosione dei missili Milan. Dalle carte emerge di tutto, comprese modalità furtive, con dettagli raccapriccianti di quella trafugazione autorizzata a denti stretti delle scorie radioattive dal poligono di Teulada. Un dispiegamento urgente e senza risparmio per svuotare quel magazzeno nel cuore della base militare. Lo stato maggiore della Difesa e dell’Esercito di staccano per due giorni il più potente dei loro mezzi aerei. L’elicottero da guerra, il gigante dei cieli, il CH47 atterra nel poligono militare di Teulada il 23 agosto del 2016 con a bordo tre inviati del Cisam. Missione segreta: portar via di tutta fretta tutte le scorie radioattive contenute nel deposito provvisorio dentro il poligono militare del Sud Sardegna. Ordini superiori. Ad intervenire è lo Stato Maggiore. Obiettivo: far sparire tutto, nascondere quel corpo del reato che era stato maldestramente conservato in quel vergognoso caseggiato scoperto in seguito alla mia visita ispettiva del 6 agosto del 2016. E soprattutto far sparire il Torio e ogni residuo di quei missili rinvenuti sul terreno di un poligono di 7.200 ettari”.
Lo ha detto poco fa in una conferenza stampa il deputato di Unidos Mauro Pili dopo la visita ispettiva della commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito al Cisam, il centro interforze studi applicazioni militari di Pisa.
“I documenti acquisiti – dice Pili – raccontano la verità sui fatti. Da tre anni almeno dentro il poligono era stato abusivamente e clandestinamente allestito un deposito provvisorio per scorie radioattive. Un vecchio caseggiato con tanto di trifoglio nucleare a segnalare il pericolo nucleare. E poi niente più, con il silenzio di tutti. Nel corso della visita ispettiva si è fatta definitivamente luce su quel maledetto missili Milan al Torio. I tecnici del Cisam rispondendo al quesito hanno risposto: ogni missile Milan contiene 3 grammi di torio. La conseguenza di questo dato è logica: a Teulada sono stati esplosi 4200 missili Milan, 1800 a Quirra. Nel territorio di Teulada sono stati dispersi, tra la penisola interdetta e altre 5 aree ben 12,6 kg di torio, a Quirra 5,4 kg. Nei fusti nucleari portati via dal CH47 secondo i report interni ci sarebbero appena 4 tracciatori Milan contenenti Torio. Ne mancano all’appello ben 4.196. Che fine hanno fatto? Sono stati raccolti? Dove sono finiti? Esiste la tracciabilità? Quesiti inquietanti proprio perché le modalità operative utilizzate in questa occasione dimostrano la gravità e la spregiudicatezza dell’operato dello Stato maggiore”.
“Dai documenti – prosegue Pili – emerge la spregiudicatezza dell’operazione visto che nei documenti si rileva che il Cisam fa riferimento ai “fusti condizionatati di fresco potranno essere imbarcati se il cemento avrà raggiunto il sufficiente grado di consolidamento richiesto dalle condizioni di sicurezza”. La prescrizione è perentoria: “il caricamento del materiale a bordo del velivolo deve avvenire solo a seguito di verifica dello Stato del cemento a cura del caposquadra Cisam. Dunque, fare in fretta, con il condizionamento ancora non sicuro”.
“Il quadro emerso – conclude Pili – è di una gravità inaudita e anche per questo motivo la commissione d’inchiesta ha deciso di trasformare le audizioni in forma libera degli ufficiali del Cisam in esami testimoniali invocando i poteri della magistratura in capo alla commissione stessa. Un atteggiamento omertoso da parte di diversi esponenti del Cisam che ripetutamente hanno tentato di negare l’accesso ai documenti. Arrivando persino a negare l’esistenza di un missile Milan all’interno della struttura di Pisa. In realtà era stato il procuratore Fiordalisi a farlo sequestrare per disporre della prova regina dell’inquinamento radioattivo. Solo dopo insistenze la presenza è stata confermata. La commissione ha chiesto di poterlo vedere: era dentro un modesto armadietto nell’ufficio di un ufficiale. Dimenticato e nascosto, tanto che l’ammiraglio dichiarava di non esserne a conoscenza. Su questa inchiesta il cerchio si sta chiudendo, con omissioni evidenti da parte della Difesa che tenta in tutti i modi di nascondere l’evidenza: è stato usato il torio nei poligoni sardi, con un disastro ambientale senza precedenti e danni ancora tutti da individuare sulla popolazione militare e civile. Ora, però, che elementi chiave emergono non ci si deve fermare per alcun motivo”.