Terremoto in Consorzio: guerra tra Presidente e Sindaca

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MARTA CABRIOLU E ADRIANO MUSCAS FESTEGGIANO LA VITTORIA NEL 2016

VILLACIDRO. C’eravamo tanto amati, ora un po’ di meno. Il matrimonio tra il sindaco di Villacidro e il presidente del Consorzio industriale rischia di naufragare dopo nemmeno un anno. Sembrava proprio un’unione granitica, destinata a cementare due anime della politica villacidrese. Da un lato la sposina, esponente fresca e pimpante di un movimento popolare, nato sull’onda della protesta contro l’aumento delle bollette dei rifiuti. Dall’altro lato lui, lo sposo con targa radiata dal PD, che aveva ripudiato (o che era stato ripudiato da) una moglie più anziana ma inflessibile, l’allora sindaco Teresa Pani. Marta Cabriolu e Adriano Muscas oggi sono ai ferri corti. Lei lo aveva spedito al Consorzio industriale, ufficialmente come premio per aver racimolato 500 voti in campagna elettorale. L’interessato però sostiene da un pezzo che la “sposa”, lì a Cannamenda, ce lo aveva mandato nella speranza che lui si perdesse nelle nebbie della pianura: “Le avrei fatto troppa ombra in Giunta, per questo non si è mai opposta alla mia nomina nel consiglio di amministrazione”.

Volano gli stracci tra Marta Cabriolu e Adriano Muscas. Tra i due assi della politica villacidrese è scoppiato il gelo. Il primo cittadino non intende far passare liscia al suo delegato un eccesso di indipendenza e lo sfiducia.

Così, dopo una prima fase di reciproco rispetto e di apparente calma coniugale, da un paio di mesi sono scoppiate le scintille. Adriano aveva deciso di comprarsi la Keller, per impedirne lo smembramento e nella speranza di rivederla aperta. Apriti cielo! Marta lo ha subito accusato di spendere i soldi senza parlarne in famiglia, di tradire la fiducia di chi lo aveva installato sullo scranno prestigioso: “Se tu ti prendi la Keller, il Comune perderà i crediti che vanta, un milione e 300mila euro, mica noccioline”. Il giovanotto non si era perso d’animo e aveva scritto una missiva all’autorità anticorruzione, accusando il sindaco di pressioni indebite. Il primo cittadino non l’ha presa per niente bene e ha deciso di togliere la fiducia a Muscas: “Non è stato leale né collaborativo e non mi ha informato sulle attività del Consorzio che potevano avere conseguenze sulla collettività”, scrive Marta Cabriolu nel documento con cui sfiducia il suo delegato: “Le sue scelte contrastano con i programmi della nostra amministrazione, che lui aveva condiviso quando è stato eletto consigliere comunale”, continua il sindaco, ricordando al suo ex incaricato di fiducia che l’autonomia e l’indipendenza da lui pretese non rientrano nelle prerogative previste per legge. 

Secondo Cabriolu, che ha convocato per mercoledì 3 maggio prossimo un Consiglio comunale sicuramente rovente, Muscas si è macchiato di un peccato imperdonabile: “Ha rilasciato agli organi di informazione dichiarazioni sul mio operato, giudicandolo illegittimo. Non c’è più sintonia, ho deciso di revocargli la mia delega a rappresentarmi”.

Il divorzio è alle porte, lo sposo adesso ha dieci giorni di tempo per dimostrare di non aver tradito. Poi si vedrà se il matrimonio reggerà al logorio del potere.

Simone Nonnis

3 COMMENTI

  1. la sindaca forse non conosce le leggi sul fallimento,il comune non vedra un soldo dai curattori keller in ogni caso come del resto gli operai le ditte fornitrici e d appalto tanto vale scomettere sulla riapertura ,pensi a governare il paese

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