VILLACIDRO. Scoppiano i primi incendi e il Comune di Villacidro chiede aiuto alla Regione. Nonostante tutti gli sforzi possibili, ammettono il sindaco Marta Cabriolu e l’assessore all’Ambiente Marco Erbì, c’è il fondato timore che si arrivi al primo giugno senza aver eliminato erbacce e fieno dai bordi delle strade e dalle aree più a rischio.
In una lettera indirizzata ai vertici della Regione Sardegna e alla Protezione civile regionale, gli amministratori villacidresi avvertono del gravissimo pericolo che incombe sui boschi e sulle campagne: “Già dal mese di aprile, abbiamo fatto il possibile per completare lo sfalcio e la pulizia, usando ogni risorsa a nostra disposizione”, chiariscono il primo cittadino e l’assessore. Ma le condizioni climatiche anomale, con precipitazioni assenti e il caldo anticipato, hanno favorito la ricrescita delle erbacce anche laddove erano state eliminate. Ci sono poi altri due fattori che influiscono negativamente sulla programmazione e sull’attuazione di tutte le misure di prevenzione antincendio: l’elevata età media dei pochi operai comunali e l’impossibilità di ricevere aiuto da altri enti che in passatomettevano a disposizione le loro risorse umane e i propri mezzi. Tra i 12 operai in forza al Comune, si registra un’età media pari o superiore ai 60 anni. Più da pensione che da antincendio, considerando che questi dipendenti dovrebbero accollarsi la manutenzione e la prevenzione su un’enorme patrimonio ambientale. L’altro problema investe il mancato utilizzo del personale ex Scaini (non si possono assumere per problemi burocratici), degli operai del Geoparco (la cui assunzione è bloccata) e di quelli dell’Agenzia Forestas (carenza di figure professionali per l’uso di tagliaerba e mezzi vari). Per tutti questi motivi, il Comune è costretto ad utilizzare le sue poche risorse, dividendo le forze tra prevenzione antincendio e manutenzioni scolastiche, stradali e delle aree verdi: “Sarà impossibile intervenire per tempo, con lo sfalcio e la creazione di fasce parafuoco, in tutte le aree ad alto rischio”, avvertono Cabriolu ed Erbì, lanciando un “s.o.s” al presidente della Regione, agli assessori regionali alla Programmazione, Enti Locali e Ambiente, e alla Direzione generale della Protezione civile: “Chiediamo, in soccorso alle difficoltà presenti, un intervento urgente, economico e con risorse umane e mezzi tecnici. Nel caso contrario, non potremo adempiere alla corretta prevenzione”-
Simone Nonnis