Tre anni di reclusione, 50 mila euro di provvisionale al Comune di Villacidro, parte civile nel processo, 70 mila euro alla Regione per le spese di bonifica. E’ la sentenza di condanna emessa ieri dal Tribunale di Cagliari nei confronti di Giuseppe Antonio Floris (noto Pino) 63 anni, pensionato, per il giudice Giorgio Altieri colpevole di avere provocato l’incendio a Villacidro, mandando in fumo 16 ettari di sughereti e macchia mediterranea in località Craccuris, un’area vicina a Sa Spendula. Secondo l’accusa Floris – per anni capo squadra antincendio dell’aeronautica militare a Capo Frasca – avrebbe appiccato il fuoco per bruciare un albero di leccio che proteggeva un cacciatore di frodo, lì nascosto per attendere la preda. Era il mese di luglio del 2009. In poco tempo le fiamme, complice il caldo e il forte vento, si sono allargate tanto da rendere difficoltosa l’operazione di spegnimento da parte degli elicotteri della Forestale. Le indagini della Procura e della Forestale avevano individuato in Floris il responsabile del rogo, grazie anche a una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali. Dunque il rinvio a giudizio con l’accusa di incendio doloso. Un processo lungo, con colpi di scena sui banchi dei testimoni che per la maggior parte negavano la versione dei fatti resa in sede di indagine. Il controesame dell’avvocata del Comune, Valeria Cau, e della Regione, Angela Serra, ha confermato la ricostruzione investigativa. E’ stato Floris, difeso dall’avvocato Ignazio Merci, a provocare l’incendio. Un cerino alla pianta di leccio per un contrasto tra bracconieri. Ieri la condanna: Floris è colpevole. Un verdetto che lui respinge con forza: “Sono innocente”. Annuncia il ricorso in appello e questa volta si affida all’avvocato Gianfranco Sunis.
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