VILLACIDRO. “Ho visto nascere il servizio mensa in seno al tempo prolungato nelle scuole medie e ho lottato fin da subito per non far buttare il cibo nella spazzatura”. Antonio Meloni, docente di Lettere nell’Istituto Secondario di I grado S. Satta di Villacidro, con oltre 25 anni di esperienza nelle mense scolastiche, da sempre in Commissione mensa, racconta le problematiche del servizio che ha riscontrato con l’inizio dell’anno scolastico.
Piccola tregua con il problema dell’acqua, fino a dicembre potranno bere acqua in bottiglia. “Un classico esempio di pessima comunicazione. Se ci avessero detto: per evitare la plastica, vi diamo l’acqua di rete, ma prima colleghiamo i tubi partendo dalla condotta principale, bypassando il vecchio impianto interno della scuola fatto di tubi in ferro ormai vecchi, mettiamo un erogatore da cui attingere l’acqua dopo averlo dotato di un buon sistema di micro filtratura, penso che pochi avrebbero protestato. E’ altra cosa dire, come è stato fatto: d’ora in poi in mensa verrà distribuita l’acqua prelevata dai rubinetti delle scuole, che in alcuni casi è di un denso colore marrone, poco appetibile”.
Il servizio mensa, in generale, è rimasto invariato? “Si è tornati indietro nel tempo, come se tutte le battaglie, discussioni, richieste non fossero servite a niente. Per tanti anni nella Commissione mensa, rappresentanti dei genitori, insegnanti, Asl, Comune, membri della ditta appaltatrice, hanno dialogato assieme per raggiungere un servizio che negli ultimi anni aveva conquistato un discreto livello di gradimento. Il nuovo oste ha prontamente gettato il bambino con l’acqua sporca. Non capisco perché quello che era possibile fare in precedenza, non possa essere fatto adesso. Perché bisogna cambiare, in peggio, gli standard acquisiti? Il peggioramento è su tutti i fronti: menù, servizio, qualità del cibo”.
Anche la qualità del cibo ha subito peggioramenti? “Dal poco che abbiamo potuto assaporare, alcuni abbinamenti sono poco felici. Per esempio, giovedì scorso, il menù prevedeva un primo di passato di verdure, un secondo di spinaci conditi con 2 gocce d’olio e una fetta di prosciutto cotto. Molti ragazzi sono andati via dalla mensa a pancia vuota. Nell’anno scolastico 2016-17 le nostre richieste di avere prodotti più gustosi avevano portato la precedente gestione a significativi miglioramenti. Per esempio il pane a tavola era il tradizionale civraxu, posto in un cestino e affettato, che aveva sostituito un paninetto di 60 grammi. Ora si riparte nuovamente con i panini, avvolti singolarmente da una busta di cellofan, per l’igiene dicono”.
Non si voleva evitare la plastica e i conseguenti problemi per lo smaltimento?
“Sarebbe opportuno anche non usare i bicchieri di plastica come invece avviene!”
Ritorniamo al cibo. “Per merenda si serviva uno spuntino prodotto da un forno locale, gradito a tutti, ora dei cracker in busta. Qualche giorno per frutta ci hanno portato delle pere dure, mangiabili a fatica, che naturalmente quasi nessuno ha gradito. Negli anni precedenti si utilizzavano verdure fresche, della filiera corta. Il famoso chilometro zero. Nel menù attuale, numerose voci (riso alle verdure, fagiolini, le molte minestre di verdure, passato di verdure, spinaci) sono seguite da un asterisco che ricorda che sono “Materia prima di base congelata e/o surgelata”.
Il servizio è adeguato? “Le tavole, fino al giugno scorso, erano apparecchiate con una grande tovaglia unica usa e getta, ora vengono utilizzate tovagliette americane, piccole e inadatte in una mensa per bambini e ragazzi, e poco adeguate all’igiene, in quanto gli alunni tendono a posare pane, frutta, forchette e coltelli dove capita, non solo in quel fazzoletto di carta posto sotto il piatto. Il personale che serve i pasti, in talune mense, è insufficiente rispetto allo standard previsto, con conseguenti disguidi, ritardi.”
Una situazione che vi costringerebbe a ripartire da capo? “La Commissione mensa non può cominciare daccapo, a ogni appalto, con le stesse battaglie fatte in anni precedenti. Bisogna partire dai traguardi raggiunti per migliorare ulteriormente la qualità. Siamo eternamente condannati a rivivere i supplizi di Sisifo e Tantalo, sfortunati eroi della mitologia greca. La speranza è che la nuova gestione si stia ancora organizzando e che ci siano ampi margini di miglioramento.”
di Gianluigi Deidda