Pubblichiamo integralmente la lettera del comitato “No Megadiscarica” e l’associazione “Assemblea Permanente”, inviata al Presidente del Consorzio Industriale, Luca Argiolas, e all’Amministratore straordinario della Provincia, Giorgio Sanna, in cui chiedono un “incontro per la ricerca di soluzioni alternative all’ampliamento della discarica di Villacidro e blocco di procedura di affidamento lavori”.
“Il 31 ottobre scorso si è svolta la manifestazione popolare di contrarietà all’ampliamento della discarica e alla destinazione che, per Villacidro, è stata definita dal nuovo piano regionale dei rifiuti, per il quale a breve chiederemo un incontro propositivo all’assessora Regionale Spano, che legge per conoscenza, ritenendo di poter proporre soluzioni occupazionali, economicamente e ecologicamente compatibili e vantaggiose, oltre che tecnologicamente innovative per la zona industriale di Villacidro. Avendo colto nella dichiarazione del Presidente Argiolas pubblicata sull’Unione sarda del 2 novembre 2017, un’apertura verso una maggiore riflessione sul progetto in atto, chiediamo con urgenza un incontro affinché si possano ascoltare le voci che si levano contro un progetto scellerato che comprometterà irrimediabilmente la vita dell’area industriale di Villacidro e nel raggio di diversi chilometri dalla discarica, con danni enormi per la salute, l’ambiente e il lavoro. Vale la pena osservare che le stesse nuove direttive europee prevedibilmente sottoporranno a vincolo totale per produzioni e trasformazioni alimentari le aree entro i 3 km dalle discariche, con valori crescenti dipendentemente dai venti dominanti. Già oggi la presenza delle discariche è sottoposta a vincoli stringenti per le distanze da centri abitati e strutture con funzioni sensibili, con limiti che vanno da 500 m per le prime e 1000 m per le seconde (pag. 470 dell’aggiornamento del Piano Regionale di gestione dei rifiuti 2016). Chiediamo pertanto al Presidente Argiolas e all’Amministratore straordinario della Provincia un incontro, precedente ad altri da tenersi presso gli assessorati regionali competenti, e il blocco dei lavori. A tal proposito, si ricorda che il 29 novembre 2016 il Consiglio Comunale di Villacidro ha approvato con 13 voti favorevoli e due sole astensioni, con deliberazione n. 45, la richiesta di sospensione sine die del progetto di realizzazione del terzo modulo. Una delibera supportata da 2645 firme – e da allora continuate a crescere fino quasi a raddoppiare -, una nota della CIA della Prov. di Cagliari (anche inviata alla Provincia) e il documento sottoscritto dal coordinamento dei comitati sardi, Isde, WWF, Italia Nostra, zero Waste Sardegna, associazioni e organizzazioni politiche sarde. Poiché la nostra sindaca si dichiara incapace di agire, e di fatto di “non essere il presidente del Consorzio per bloccare il progetto”, abdicando al suo ruolo, ci troviamo nella situazione di dover difendere noi il nostro diritto alla scelta, alla vita e al lavoro. Alleghiamo alla presente la suddetta delibera, mai annullata né revocata da altro atto dell’organo consiliare e che ad oggi è l’unico atto, cui il Consorzio deve rifarsi rispetto alle procedure in itinere, autorizzate da una delibera di giunta del 2011, annullate de facto da quella consiliare del 2016. Si ricorda infatti che la discarica ricade unicamente sul territorio di Villacidro, sulle cui destinazioni d’uso il Consiglio Comunale è sovrano. Attendiamo un presto riscontro, comunicando sin da ora che in mancanza di un concreto gesto di apertura e di incontro per la soluzione delle problematiche evidenziate, siamo pronti ad intervenire con tutti i mezzi democratici e nelle forme più consone e lecite per difendere la salute, l’ambiente, il lavoro e l’attività del territorio villacidrese, oggi sorretto dalle tante piccole attività agroindustriali, agricole, pastorali, artigianali e commerciali che gravitano nell’area industriale”.