Col voto di domenica spazziamo via il malaffare dal nostro territorio

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L'SMS TRA UN POLITICO E UN SINDACALISTA IN MERITO AD UNA ASSUNZIONE A VILLASERVICE SPA

EDITORIALE. C’è qualcuno, politico di lungo corso, strapazzato e da strapazzo, che ad ogni mia severa e puntuale denuncia sull’immoralità di certa politica pensa di intimorirmi con qualche mediocre e inutile minaccia di denuncia. Beata illusione, come se non mi conosceste! Il mio lavoro non è facile e nemmeno una passeggiata. Per rendere serio e credibile ciò che faccio devo stare attento, misurare le parole, avere documenti, non guardare in faccia a nessuno. Gli azionisti del mio sito non sono i padroni del vapore che vorrebbero comprarmi con elargizioni o pubblicità ma sono quei tanti cittadini onesti che da me e da noi si aspettano fatti, verità, documenti.

E la mia libertà è la loro garanzia. Ad ogni denuncia ho sempre risposto a testa alta e schiena dritta, sempre! E così, piaccia o meno sarà ancora. Dunque si metta l’anima in pace il denunciatore seriale, non mi intimorisce e non mi preoccupa. Ho i documenti, sempre, di ciò che affermo!

Detto questo, silenzio elettorale. Spazio alla riflessione pre-voto. Domani si vota per scegliere la prossima Sardegna.

Con i comizi in piazza, ieri le ultime scintille. Quelle dei morti e quelle delle comparse. Tutti puntuali all’appuntamento preelettorale. Il loro sudante lavoro si concentra in un mese ogni 5 anni. Cercano di fottere più che possono e poi, chi si è visto si è visto. E questo vale per le comparse locali come per quelle italiane, incantatori del niente, protesi all’imbroglio perenne dei poveri sardi che continuano a credere ad ogni messia che li vuole incantare.

Ricordo ancor oggi un fulgido comizio di un comiziante italiano che nel bel mezzo di un comizio nella piazza di Fonni, colpito dalla foga della promessa facile, replicò con fermezza al provocatore relegato all’angolo del paese che gli gridò: vogliamo il mare. Egli non si perse d’animo e replico: ebbene faremo arrivare anche il mare! A Villacidro e dintorni non è da meno. L’appello al mare al fianco della cascata di Sa Spendula scorre per sms, su wshapp, senza pudore e spudoratamente.

Il mare qui si chiama posto di lavoro. Lo promettono come se niente fosse. I millantatori del lavoro. Ne hanno per tutto e per tutti. Spargono il verbo: un voto un posto di lavoro. E la commistione è da procura della Repubblica. Queste elezioni hanno magicamente risuscitato anche chi è rimasto assente per anni dalla politica, fregandosene altamente delle sorti del proprio territorio. 

La ciliegina sulla torta è stata messa quando abbiamo assistito ad un comizio elettorale dove il candidato era sponsorizzato da arrestati e indagati per fatti gravissimi. L’elettore dovrebbe leggere le pagine di questo sito è riflettere attentamente prima di mettere la croce sul simbolo. 

Il Medio Campidano è stato maltrattato per anni dalla politica a tutti i livelli e i cittadini hanno – purtroppo – spesso condiviso, magari ingenuamente e da ignari, questo sistema chiamato malaffare. Candidati senza pudore sono passati da partiti di sinistra a quelli di destra. Come saltimbanchi circensi. C’è chi si è fatto fotografare anche con dei fucili in mano e chi lotta disperatamente per restare a galla dopo essere stato silurato per ben due volte. Un motivo ci sarà, anzi, c’è. A quei pochi che si sono candidati con la faccia pulita e il lavoro duro delle campagne, si affiancano i profittatori di professione.

Ripenso per un attimo a quello che scrissi il 25 luglio del 2015. Il titolo era eloquente: “Assunzione a Villaservice di G…Cosa ne sai?” 

Un sms finito sotto la lente d’ingrandimento di una telecamera e ripreso dal telefonino di un politico e inviato da un sindacalista. Il politico risponde: “Nulla! Non so chi sia! C’ero adesso e non mi hanno detto nulla”. Le domande nascono spontanee. 

Partendo dal presupposto che un politico non dovrebbe ricevere richieste di chiarimenti sulle assunzioni di una azienda interamente partecipata dal pubblico, sarebbe interessante capire come mai lui risponda: “C’ero adesso e non mi hanno detto nulla”. 
Ma perché qualcuno della Villaservice riferisce ad un politico sulle assunzioni? Sarebbe anche utile capire perché un sindacalista si interessa dell’assunzione di questa persona. Il nome e cognome della persona interessata sono stati occultati, ma risultano tra l’organico delle persone impiegate per la Villaservice. Il contenuto di questo messaggio era finito nelle mani dell’allora Procuratore della Repubblica Mauro Mura. 

Dopo mesi di bla bla bla e dell’immancabile promessa “Stiamo dalla parte dei sardi”, copione rispettato. Nessuna eccezione sul palcoscenico del Medio Campidano, la terra più povera d’Italia. Ancora una volta ci hanno raccontato le fiabe. E giù con l’elenco delle cose da fare: lavoro, migrazione, giovani, agricoltura, viabilità, sicurezza, sanità. Malati cronici che solo in campagna elettorale trovano un medico pronto a curarli. A una condizione: “Votatemi”. Giusto il tempo per sedersi sulla “cara” poltrona alle Regione. Poi tutto passa. 

Se non fosse così, non si spiega perché questi signori solo in campagna elettorale si ricordano delle strutture pubbliche chiuse da anni, delle famiglie in difficoltà, dei poveri, dei giovani con la valigia in mano e delle strade da quarto mondo. Problematiche che ben conoscono. La ricetta l’avevano scritta nelle passate elezioni. Oggi, solo riproposta. Congelata per tirarla fuori ad ogni tornata elettorale. Una la spiegazione: sono poveri di idee e per certi versi incapaci a trovare soluzioni. Amara constatazione: all’orizzonte nulla di nuovo. Un esempio: tutti predicano trasparenza. Salvo, poi, dimostrare che, nel corso del mandato, non rispondono al telefono. Chiudono la porta in faccia a chi chiede aiuto. 

Non vogliono essere disturbati. Solo elogiati. Loro bravi, noi rompiscatole. 

Poi, quando si riaccendono i riflettori sulle elezioni, eccoli “trasparenti”, rimessi a nuovi, tirati a lucido come non mai. Osserviamoli nel mucchio dei “santini” che traboccano dalle cassette della posta di casa e intasano la rete. Facce rassicuranti. Come un concorso per Cinecittà. Lo sguardo cattura: “Sono con i sardi. Aiutatemi a vincere”. Alla fine vince solo lui: il “santino dei miracoli”. E la Regione? E il Medio Campidano? Altra storia. Altro appuntamento. Non fatevi incantare. Serve serietà, serve onestà, serve gente competente, che sta sempre in trincea per il proprio territorio. Non gentucola che compare un mese ogni 5 anni. Diffidate dai commedianti dell’ultim’ora. Quelli che concepiscono il cittadino usa e getta. 

Fategli provare l’emozione di sbattergli la porta in faccia, con un voto libero e onesto. Ad ognuno la sua scelta. Con coscienza!

Gianluigi Deidda

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