San sisinnio, il rientro

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Per chi crede nelle superstizioni, il venerdì porta sfortuna.

Certo è che quest’anno la partenza della reliquia verso la chiesetta campestre è stata caratterizzata da diverse circostanze avverse che hanno sconcertato l’opinione pubblica. Chi ha dovuto viaggiare in pullman venerdì 5 agosto ha avuto la sgradevole sorpresa di scoprire il capolinea nella via Nazionale perché era impedita la percorrenza nella via Repubblica, fino al Lavatoio. Così taluno che doveva scendere proprio al Lavatoio, è stato scaricato a S’Osteria e si è dovuto percorrere, magari con due pesanti valigie da trascinare, tutta la via Repubblica per arrivare alla parte alta del paese. Ovviamente nessuno sapeva alcunché di queste modifiche al percorso. Il pomeriggio però doveva capitare l’incidente più grave. Giovanni Lussu (77 anni) e sua moglie Efisia Steri (72) si recavano in campagna a raccogliere fiori per ornare la via Garibaldi che più tardi avrebbe visto sfilare la tradizionale processione. Ma il pericolo era in agguato: mentre si immettevano, con un’Ape 50, nella strada provinciale 196, provenienti da una strada campestre, venivano violentemente urtati da una Lancia Ypsilon che li scaraventava sull’asfalto. Prontamente soccorsi, sono stati trasportati all’ospedale di San Gavino e versano in condizioni gravi.

Verso le 18,30 parte la processione diretta alla chiesetta campestre. Già alla partenza il cavallo montato dal parroco si era dimostrato piuttosto nervoso compiendo alcuni gesti di insofferenza, poi, proprio quando si era alla fine del percorso lo stesso ha uno scarto e il parroco è caduto dal destriero riportando una brutta pestatura. Infine, dulcis in fundo, va evidenziato il caos più totale che regnava nel parcheggio delle innumerevoli auto presenti nel parco adiacente la chiesa: impossibile uscire a causa del completo intasamento creato dalle auto. Per fortuna non è successo nulla ma si può facilmente immaginale cosa sarebbe potuto accadere nel caso di uno sgombero urgente.

Insomma, un venerdì nero. Da dimenticare.

Decisamente meglio è andata invece domenica 7, giorno del rientro della reliquia del santo. Il parroco, “scramentau”, ha cambiato cavallo: un puledro docile e mansueto che non ha dato nessun problema. Imponente il numero dei cavalieri presenti, numerosi i gruppi folk dei paesi vicini; quest’anno una novità: accanto a i fucilieri era presente anche il distaccamento a cavallo del corpo di polizia penitenziaria di stanza preso la casa reclusione di Is Arenas-Arbus. Una folla enorme ha seguito in processione cantando il rosario in sardo. Un pensiero particolare va a Giovanni Lussu e consorte, augurando loro una pronta guarigione.

Gian Paolo Marcialis – Lunedì 8 agosto 2011

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