Circa 50mila manifestanti hanno attraversato le vie di Cagliari nel corteo organizzato da Cgil, Cisl e Uil in occasione dello sciopero generale dell’Isola.
Ventuno mesi dopo l’ultimo sciopero generale della Sardegna, rieccoli i lavoratori sardi in corteo, il tragitto è sempre lo stesso, da piazza Giovanni XXIII a piazza Yenne. Stavolta però la partecipazione è stata più massiccia, questo non è un buon segno e la dice lunga sullo stato di crisi del lavoro in Sardegna.
Tra i manifestanti c’erano anche i lavoratori della fabbrica di materiale rotabile villacidrese, riunitisi a cagliari per protestare contro l’inadeguatezza della Regione e per la risoluzione dei loro problemi.
“È il terzo sciopero generale unitario – spiega Enzo Costa, segretario Cgil Sardegna, sul Quotidiano L’Unità – ma se i primi due sono stati fatti per denunciare gli effetti della crisi, questa volta sfileremo contro l’inadeguatezza della giunta regionale guidata da Cappellacci“.
I dati infatti rendono bene l’idea della criticità della situazione sarda: su 1,6 milioni di abitanti 350mila vivono sotto la soglia di povertà, cioè il 21,5 per cento delle famiglie.
Negli ultimi tre anni sono stati persi 40mila posti di lavoro a tempo indeterminato, sostituitimasolo in parte da 15mila posti precari. E nell’ultimo anno l’80 per cento dei nuovi assunti ha un contratto precario.
Villacidro.info 12 novembre 2011
non ce speranza…..!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!