La Skoda prende la Keller: incontro alla Regione, forse si riapre a febbraio

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Ma i sindacati restano cauti: «Le speranze ci sono ma prima di valutare vediamo il piano industriale»

VILLACIDRO. Sembra un lm già visto, ma stavolta potrebbe avere una conclusione diversa. Il soggetto è sempre la Keller, attori protagonisti i suoi 320 lavoratori, registi sono l’ex proprietà aziendale, l’aspirante acquirente Skoda e il suo partner Sfirs. Trama del film: fabbrica alla canna del gas, poi arrivano i nostri (Skoda e Regione) e la salvano. The end entro il 31 gennaio: il finale è lieto.
Ad annunciare l’imminente scena finale è stata l’assessore regionale dell’industria Alessandra Zedda, poi ribadita giovedì negli stessi termini dal presidente Ugo Cappellacci: «La settimana prossima avremo un incontro ufficiale a Cagliari con i dirigenti Skoda per de nire il percorso che porterà alla riapertura della fabbrica».

La notizia è stata accolta favorevolmente dalle maestranze e dalle forze sindacali territoriali che in questi tre anni di travaglio hanno fatto fronte comune. Ma niente facili entusiasmi, piuttosto molta cautela e tanti scongiuri.
Già nei mesi scorsi troppe volte sono state suonate a festa – non certamente da lavoratori e sindacalisti – le campane della resurrezione quando invece il morto era ancora in casa, più morto che mai. Lo scenario finale ipotizzato è che la Regione entri con la Sfirs a far parte della newco che la Skoda ha in animo di varare per l’acquisizione della Keller, all’interno della quale la finanziaria regionale già possedeva il 28 per cento del pacchetto azionario, con le quote di maggioranza in mano al gruppo Busi-Aldrovandri e Hig Brescia.

Molto cauti i sindacati: «Il susseguirsi delle notizie – spiegano i segretari territoriali di Fiom (Gigi Marchionni), Fsm (Marco Angioni) e Uilm (Andrea Farris) – lascia ben sperare, ma vogliamo vedere i fatti e quale sarà l’eventuale nuovo piano industriale. Poi valuteremo assieme ai lavoratori.
L’unica cosa certa rimane il grande sacrificio che le maestranze hanno dovuto sopportare in questi ultimi tre anni, facendo blocco con le forze sindacali. Ma anche con la stessa Regione e con quei politici e amministratori locali rimasti vicini. Ma nessuno metta bandierine sulla conquista»

Luciano Onnis

Villacidro.info – 21 gennaio 2012 – Fonte: La Nuova Sardegna

3 COMMENTI

  1. La mia riflessione sulla vicenda Skoda mi porta ad essere estremamente prudente: l’esperienza che ho maturato sul campo mi suggerisce di smorzare i facili entusiasmi finché l’operazione non terminata con la chiarezza dei costi, piano industriale e prospettive a medio e lungo termine. Pertanto invito i sindacati alla massimo realismo nel rapporto con i salvatori della patria che prendono le fabbriche in crisi con i soldi della regione. Altrettanta attenzione al piano industriale che Skoda metterà sul tavolo giacché non è la prima volta che queste imprese estere basano i loro guadagni sulla pelle dei lavoratori. In ogni caso in bocca al lupo ai lavoratori che meritano la nostra stima e solidarietà.

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